La vita di Marco Borradori è appesa a un filo

Da alcuni giorni – così aveva confidato a chi lo aveva incontrato di recente – non si sentiva molto bene. C’è chi aveva subito pensato allo stress ma, a chi gli faceva notare quanto fosse dimagrito ultimamente, spiegava che si stava preparando per la maratona di New York, in programma a novembre. Una maratona che Marco Borradori avrebbe già voluto affrontare l’anno scorso, ma che poi era stata annullata a causa della pandemia. Ieri, mentre si stava allenando alla Tenuta Bally di Vezia, Borradori è stato colpito da un attacco cardiaco. Soccorso da un passante, che ha tentato di rianimarlo, è stato trasportato al Cardiocentro. Le sue condizioni sono disperate e la vita del sindaco (62 anni compiuti in giugno) è appesa a un filo.
Attaccato a una macchina
Il comunicato stampa diramato ieri in serata dai suoi medici lascia poco spazio all’interpretazione: «Al momento la funzione cardiocircolatoria è totalmente dipendente da un sostegno meccanico extracorporeo». Significa che le sue principali funzioni corporee dipendono da una macchina. «La prognosi – sottolineano dal Cardiocentro – permane quindi estremamente riservata».

Ticino sotto choc
La notizia del malore che ha colpito Borradori ha lasciato sotto choc Lugano e l’intero Ticino dando vita a un incredibile numero di messaggi di sostegno e solidarietà nei confronti del sindaco. I colleghi municipali sono stati avvisati nelle prime ore del pomeriggio dal comandante della polizia comunale Roberto Torrente e per tutta la giornata sono rimasti in contatto tra di loro per tentare di conoscere le reali condizioni di salute del sindaco. L’emozione, sui volti di coloro che abbiamo incontrato in giornata, era visibile. L’Esecutivo si riunirà questa mattina alle 9 per una seduta straordinaria. E subito sono stati avvertiti anche i familiari e gli amici più stretti.
Trovato da un ex soccorritore
Il Cardiocentro conferma che Borradori è stato ricoverato in ospedale poco prima delle 13. Stando alle prime ricostruzioni due uomini – fra cui un ex soccorritore – che si trovavano alla Tenuta Bally si sarebbero accorti della presenza di un uomo accasciato al suolo.
Contattato dalla RSI, uno dei due uomini ha spiegato che Borradori non aveva più polso e che, dopo aver chiamato l’ambulanza, gli ha praticato più volte un massaggio cardiaco nel tentativo di rianimarlo. Difficile dire quanto tempo prima Borradori, che si trovava da solo a fare jogging (lo si deduce dal comunicato inviato ai media dal Cardiocentro, che parla di « un arresto cardiaco non testimoniato»), sia stato colpito dal malore. È comunque stato immediatamente preso a carico dal team multidisciplinare – spiegano i medici – e messo rapidamente a beneficio di assistenza cardiaca meccanica».
Era atteso al LAC
Nel pomeriggio di ieri, verso le 15, Borradori avrebbe dovuto essere al centro culturale di Lugano per l’incontro con gli ambasciatori svizzeri organizzato nell’ambito del Festival del Film di Locarno. La cerimonia non era ancora cominciata, quando la notizia del grave malore del sindaco aveva iniziato a circolare fra gli addetti ai lavori. «I nostri pensieri in questo momento sono tutti con Marco Borradori – ha esordito il presidente del Festival Marco Solari – Speriamo che possa riprendersi al più presto». Lo stesso concetto l’ha espresso la segretaria di Stato Livia Leu, augurando al sindaco una «pronta guarigione». Si è parlato, si è dovuto comunque parlare anche di cultura, ma erano parole che sembravano scivolar via senza lasciare il segno, almeno in chi conosceva le gravi condizioni di Borradori. A riportare l’evento a una drammatica normalità, a un certo punto, è stato in qualche modo lo stesso sindaco di Lugano con l’intervento che aveva preparato per l’occasione. Lo ha letto, «in segno di rispetto», il municipale responsabile della cultura Roberto Badaracco, giunto al centro culturale insieme alla collega Cristina Zanini Barzaghi. Erano presenti anche i consiglieri di Stato Manuele Bertoli e Raffaele De Rosa.

«Siamo scioccati», ha detto Badaracco prima di dar voce al discorso di Borradori. «Come sindaco di questa città – aveva scritto Borradori – sono convinto che sia di grande importanza instaurare una collaborazione con i nostri ambasciatori all’estero, in particolare per quanto riguarda le attività culturali, economiche, scientifiche e di promozione turistica. Lugano è una città dinamica e intraprendente, aperta al mondo esterno». La musica di Tchaikovsky, interpretata per gli ospiti d’eccezione da un sestetto dell’Orchestra della Svizzera Italiana, ha accompagnato la cerimonia verso la sua conclusione, seguita da una visita al museo del LAC. Poi ognuno se n’è andato con i suoi pensieri.
Municipio convocato d’urgenza
La notizia del malore occorso al sindaco, unita a un quadro clinico definito sin da subito critico, non ha tardato a diffondersi e a colpire profondamente amici, colleghi, come pure la cittadinanza di Lugano e del Ticino intero. Lo testimoniano, a comprova, i numerosi commenti apparsi sui social. Vicinanza è stata espressa anche dai colleghi di Municipio i quali, questa mattina alle 9, si troveranno per una riunione straordinaria. In assenza del sindaco, toccherà al vice, Michele Foletti, prendere in mano le redini dell’Esecutivo. È quanto sancisce la LOC, la Legge organica comunale, all’articolo 120: «In caso di assenza il sindaco – si legge – è supplito dal vicesindaco e, in assenza di questi, dal municipale più anziano per carica, subordinatamente per età». Per quel che riguarda le condizioni di salute di Marco Borradori, invece, tutti attendono notizie dal Cardiocentro. Struttura che, stando a quanto comunicato, diramerà in mattinata un nuovo aggiornamento.

Quel pensiero di chiudere con la politica
Dicevamo che Marco Borradori, ultimamente, è apparso piuttosto stanco. Senza voler trarre delle conclusioni che spettano solamente ai medici, viene da chiedersi se un periodo di stress possa essere la causa o almeno una delle cause del malore accusato dal sindaco di Lugano.
Potrebbe trattarsi di uno stress fisico: sappiamo infatti che Borradori si stava allenando per partecipare, il 7 novembre, alla maratona di New York, che avrebbe corso già lo scorso anno se non fosse stata annullata per la pandemia. Il sindaco avrebbe voluto presentarsi anche ai nastri di partenza della StraLugano, in programma a fine agosto. Il jogging degli ultimi giorni quindi, con tutta probabilità, faceva parte di un percorso che gli avrebbe permesso di arrivare in forma agli appuntamenti podistici che aveva segnato sulla sua agenda.
Ma negli ultimi mesi il sindaco è stato indubbiamente sottoposto anche a uno stress psicologico non indifferente. Prima le elezioni, in aprile, e poi un avvio di legislatura decisamente complicato, caratterizzato soprattutto dalle polemiche legate alla demolizione dell’ex Macello. Durante una manifestazione è stato perfino pesantemente contestato sotto casa e poi, insieme ai colleghi di Municipio, è stato sentito come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sulla distruzione del centro sociale. Borradori ha sempre affermato di essere piuttosto tranquillo, ma è difficile immaginare – comunque la si pensi sul tema – che il sindaco sia rimasto indifferente alle tensioni venutesi a creare in città negli ultimi mesi. Del resto è da un po’ di tempo che Borradori non nascondeva, anche pubblicamente, di stare pensando alla possibilità di lasciare la politica a fine legislatura. In una nostra intervista, lo scorso maggio, glielo avevamo chiesto espressamente.

«Mai dire mai – aveva risposto il sindaco –. C’è un momento per tutto e nel 2024 sarò in età da pensione. È anche una questione di onestà intellettuale, ma sono abbastanza in chiaro su quella che sarà la mia decisione. Se vogliamo lasciare aperto uno spiraglio, possiamo dire che dipende da cosa succederà a livello di progetti, perché mi piace portare a termine quello che ho iniziato».
Parole che comunque sapevano di addio. «Detesto gli addii – aveva subito replicato Borradori – e non mi piace che qualcuno pensi già adesso a quando lascerò. So quello che voglio, ma lo tengo per me. Di sicuro, come ha detto qualcuno, quello del sindaco è un lavoro totalizzante e che richiede tutte le energie a disposizione. Per ora le ho ancora. In futuro vedremo».
L'affetto di tutto un cantone
L’abbraccio della popolazione...
Sono migliaia i cittadini ticinesi che, alla notizia del gravissimo malore che ha colpito ieri Marco Borradori, hanno deciso di mostrare il loro supporto virtuale al sindaco di Lugano in questo momento difficilissimo. Messaggi che hanno inondato le bacheche social per tutto il pomeriggio e la sera, in primis sotto l’ultimo post, risalente a due giorni fa, lasciato da Borradori sulla sua personale pagina Facebook. Un post di apprezzamento della sua Lugano, con una foto del Ceresio corredata da una citazione dello scrittore Mario Rigoni Stern: «Basta una passeggiata in mezzo alla natura, fermarsi un momento ad ascoltare, spogliarsi del superfluo per comprendere che non occorre poi molto per vivere bene».
Post sotto cui col trascorrere delle ore è stato tutto un fiorire di «Forza Marco», «Non mollare», «Vinci anche questa sfida», «Non fare scherzi», e di quadrifogli, cuori e dita incrociate virtuali. A testimonianza del rapporto speciale che Borradori ha saputo costruire negli anni con i ticinesi, come consigliere di Stato, come deputato a Berna e come sindaco. Anni in cui il Ticino l’ha girato in quasi ogni suo anfratto, senza mai sottrarsi al contatto con la popolazione.
...e quello di colleghi e avversari
Anche il mondo politico ha voluto stringersi attorno al sindaco. A partire dai suoi colleghi di Municipio, che nel tardo pomeriggio di ieri hanno rilasciato un comunicato in cui affermano di aver appreso nel primo pomeriggio con profondo sgomento e grande tristezza del ricovero di Marco Borradori. «Le colleghe, i colleghi e il segretario comunale, costernati dalla notizia improvvisa e in apprensione da quel momento, si stringono in queste ore drammatiche attorno a Marco e alla sua famiglia, esprimendo tutta la loro vicinanza e sostegno». Diversi municipali nelle ore precedenti avevano inoltre già espresso la loro vicinanza via social: «Stringo i pugni per Marco e confido nel superlavoro del Cardiocentro», ha scritto per esempio Cristina Zanini Barzaghi. «In questo momento difficile ci stringiamo affettuosamente a lui, augurandogli di superare al meglio ogni difficoltà», ha postato Roberto Badaracco. Anche uscendo da Lugano i messaggi di vicinanza a Borradori sono stati numerosi. Dal sindaco di Locarno Alain Scherrer, che solo pochi giorni fa aveva ospitato Borradori nella «sua» città per il Pardo, a quello di Mendrisio Samuele Cavadini. E un onnipresente «Forza Marco» è giunto anche dal consigliere agli Stati Marco Chiesa, mentre il consigliere nazionale Alex Farinelli si è espresso così: «Un mesetto fa ci siamo incontrati in città per caso come spesso capita. Abbiamo fatto quattro chiacchiere, come sempre, tra due persone che a prescindere da tutto si sono sempre rispettate. Adesso leggo e incrocio le dita».
Gobbi: «Era sempre il solito Marco»
Gli abbracci virtuali sono ovviamente giunti anche dal movimento politico di cui Borradori è da sempre esponente, la Lega dei Ticinesi. «Siamo tutti con te», si legge sulla pagina ufficiale del movimento, «La tua città ti è vicina» su quella della sezione cittadina. Da noi raggiunto, Norman Gobbi ha parlato di «una bruttisima notizia che ha colto tutti di sorpresa, non solo i leghisti, ma tutti i ticinesi. Già, perché tanti, tantissimi ticinesi conoscono e apprezzano Marco anche per via della sua lunga carriera politica». «Lo avevo incrociato più volte in questi giorni durante il Festival del film di Locarno», racconta Gobbi, «e mi era sembrato in forma. Forse un po’ provato per tutto quanto successo a Lugano in questo ultimo periodo, ma sempre il solito Marco sorridente e longilineo. Ora la sua vita è appesa a un sottilissimo filo di speranza e noi possiamo solo sperare e pregare per lui».
Messaggi d’affetto e di vicinanza, infine, si sono susseguiti anche da parte del mondo associativo e sportivo, in particolare della Città: fra questi il Corpo civici pompieri, l’HC Lugano e il FC Lugano.