L'iniziativa

Locarno diventa (di nuovo) francobollo e tocca l’apice del Centenario

La Posta celebra con un’emissione speciale il secolo del Patto che dal lago Maggiore ha portato la pace in Europa - La municipale Nancy Lunghi: «Decine di eventi per ricordare il fatto storico, fino al grande appuntamento di sabato 4 ottobre»
Da sinistra, Sébastien Peter (Servizi culturali); Nancy Lunghi (municipale, dicastero Cultura); Vito Noto (progettista, ideatore del francobollo); Martina Bellodi (responsabile regionale La Posta) e Rodolfo Huber (archivista della Città di Locarno) © fotopedrazzini.ch
Jona Mantovan
04.09.2025 21:45

Sarà piccolo, ma ha un grande significato. Locarno «diventa» infatti nuovamente un francobollo (già acquistabile nelle filiali), voluto dalla Posta svizzera per celebrare i cento anni del Patto della Pace concordato proprio sulle rive del Lago Maggiore tra le principali potenze europee coinvolte nella Prima guerra mondiale. L’immagine riprodotta (o, meglio, miniaturizzata) è quella «classica» dell’evento, con la schiera di personalità in posa a favore di camera nell’aula del Pretorio, fra l’altro con - sulla sinistra - lo stesso quadro delle rive locarnesi appeso nella sala del Consiglio comunale a Palazzo Marcacci. «Sono in molti a ripetere come il periodo di tranquillità nel continente sia durato appena una decina d’anni», esordisce il sindaco, Nicola Pini. «Ma se fosse qui e ora, sarei il primo a firmare sapendo che poi si potrà contare su un tempo tutto sommato notevole di riconciliazione».

«Come se Ucraina e Russia...»

«È come se l’Ucraina e la Russia, oggi, si mettessero all’improvviso a discutere di collaborazioni, guardando avanti verso un futuro in armonia», racconta al Corriere del Ticino l’archivista del Comune Rodolfo Huber, cercando di restituire attualità all’immagine scelta per l’emissione e paragonando un conflitto attuale con quello che allora coinvolse Francia e Germania (nei colloqui nella «Regina del Verbano» erano pure rappresentate ai massimi livelli Italia, Belgio, Gran Bretagna, Polonia e Cecoslovacchia). «L’impatto della conferenza del 1925 era questo: una svolta», sottolinea ancora il 64.enne. «Ci sembrava giusto rendere omaggio a una ricorrenza di livello internazionale», aggiunge Martina Bellodi, responsabile regionale dell’ex regia. «Anche perché è purtroppo ancora in un certo senso legata a una serie di situazioni che stiamo vivendo in questo periodo», spiega la 48.enne, citando i due criteri considerati dal comitato interno all’ente (importanza e legame con il presente) che vaglia le candidature di chi si propone come soggetto per un’affrancatura. La nostra interlocutrice riflette poi sulla portata simbolica di questo oggettino all’apparenza di poco conto.

In arrivo altre soprese: la medaglia e il coltellino, ideati da artigiani locali, più una nuova illuminazione alla Sopracenerina
Nancy Lunghi, municipale di Locarno, capodicastero Cultura

La seconda volta

«Grazie a lui trasmettiamo messaggi, uniamo le persone. Ci sono tanti livelli di significato in uno stampo. Diventa un annuncio che si riceve ancora prima di aprire la lettera stessa». Intanto, «dietro le quinte», Marco Solari - ringraziato dalla compagine per aver contribuito a concretizzare il progetto - ricorda come sia la seconda volta, in tempi recenti, che la Città è celebrata nella «carta-valore» più piccola che ci sia: «Era già successo nella ricorrenza della 70. edizione del Festival del film, nel 2017». Sempre dello stesso anno, poi, la serie di Pro Patria con il Castello Visconteo.

È tuttavia l’autore dell’opera, il pluripremiato progettista Vito Noto con studio a Cadro, a illustrare gli elementi della composizione: «È sempre una sfida far arrivare al pubblico una storia tanto complessa in così poco spazio», evidenzia il 70.enne indicando i dettagli sul cartonato che riporta il lavoro ingrandito. «Il numero di persone che vediamo in questo scatto d’epoca, al quale si sovrappongono le rispettive firme, riassume l’eccezionalità di un avvenimento il cui anniversario cade in un momento serio e piuttosto cupo».

Una «volata» finale

Infine, la municipale Nancy Lunghi, titolare del dicastero Cultura, ha ricordato come quest’ultima iniziativa rappresenti una «volata» attraverso le numerose proposte che costituiscono il cartellone degli appuntamenti fino alla fine dell’anno giubilare: «In tutto una cinquantina di iniziative tra conferenze, anche con personalità di fama internazionale, spettacoli teatrali e una rassegna cinematografica». Il momento culminante, riferisce la 34.enne, si svolgerà sabato 4 ottobre al Palacinema, data vicina al 5 ottobre 1925 che aveva segnato l’avvio della Conferenza di Locarno.

Trasmesso in diretta

«Accoglieremo, un secolo dopo, ospiti internazionali di rilievo. E rifletteremo insieme a loro su cosa ha rappresentato il Patto di Locarno, cosa è oggi, e cosa si può fare per rilanciare il dialogo per la pace. Visto il numero e la rilevanza degli invitati, stiamo valutando la possibilità di trasmettere l’evento in diretta, così da aprirlo a tutta la popolazione». E se il «bollo» è una sorpresa, l’intervistata annuncia altri oggetti commemorativi in arrivo: «Una medaglia proposta da Armando Good, un orafo della nostra città, e un coltellino speciale, suggerito dalla coltelleria Bianda. Oltre a un nuovo concetto di illuminazione del palazzo della Sopracenerina, che ha avuto un ruolo di primo piano durante i vari incontri tra i rappresentanti delle summenzionate potenze».

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