Referendum

Origlio avrà un nuovo ecocentro, Val Mara perde la prima partita

La terza proposta del Municipio di creare una nuova struttura per i rifiuti ha fatto breccia tra i cittadini – Bocciato invece il credito di 990.000 franchi per la ristrutturazione della sala multiuso in piazza Fontana a Rovio
A Origlio buona la seconda, a Val Mara un chiaro segnale per Municipio e Consiglio comunale. © CdT/Archivio
Valentina Coda
03.03.2024 17:30

Da una parte un sospiro di sollievo, dall’altra un chiaro segnale per le autorità comunali. A Origlio la maggioranza della popolazione chiamata oggi alle urne ha deciso di sposare il progetto di un nuovo ecocentro, mentre quella di Val Mara ha bocciato il credito per ristrutturare la sala multiuso di Rovio. Vediamo nel dettaglio i risultati dei due referendum.

«Volantinaggio furbesco»

Buona la...seconda a Origlio. Dopo un progetto affossato con un referendum nel 2020 e una variante andata a sbattere contro il muro del Consiglio comunale nel 2021, la maggioranza della popolazione ha deciso che sì, l’ultima soluzione proposta dal Municipio per la realizzazione di un nuovo ecocentro è quella giusta. Con 409 favorevoli e 324 contrari, la richiesta dei referendisti di bocciare (ancora) la terza proposta per dotarsi di una nuova struttura per lo smaltimento dei rifiuti non ha fatto breccia tra i cittadini.

«La popolazione di Origlio ha capito l’importanza di avere un ecocentro che permetta la raccolta di varie tipologie di rifiuti, ben delimitato, con il servizio degli addetti comunali e videosorvegliato, non come quello che abbiamo al momento nel parcheggio Al Lago che, oltre a non essere a norma, costituisce un pessimo biglietto da visita – rileva Valter Gianesello –. Avremo dunque un ecocentro di dimensioni appropriate nel luogo che si è rivelato l’unico disponibile ad accogliere la nuova struttura». Di contro, Claudio Giovanelli mette l’accento sull’ottantina di voti di scarto: «A far pendere l’ago della bilancia è stato il volantinaggio furbesco a favore dell’Esecutivo, che minacciava i cittadini di dover portare i rifiuti a Lamone. I nostri municipali andranno fieri, adesso, di essere riusciti a sostituire un bosco con un deposito rifiuti». Per scongiurare un’altra bocciatura, questa volta il Municipio aveva optato per un processo più partecipativo per allestire la nuova proposta. Aveva cioè deciso di coinvolgere maggiormente le forze politiche, soprattutto perché il tasto dolente era sempre stato il costo (la proposta sposata oggi dai cittadini prevede un esborso di poco più di 900.000 franchi, a cui ne vanno aggiunti 615.000 per una zona a servizio del Comune).

Un richiamo alla parsimonia

Passando invece a Val Mara, confrontato con il primo referendum nella storia del Comune, i cittadini hanno deciso che no, non vale la pena spendere 990 mila franchi per ristrutturare la sala multiuso in piazza Fontana a Rovio. Dalle urne è uscita una volontà chiara, che non è quella del Municipio interessato, tra le altre cose, a mettere sotto lo stesso tetto vari servizi comunali. Con 688 contrari e 346 favorevoli, la maggioranza degli aventi diritto (66,5%) ha deciso di sposare la tesi sostenuta dal comitato contrario secondo il quale il progetto ha un costo spropositato per la destinazione che si vuole dare allo stabile. Tradotto: meglio utilizzare le risorse pubbliche per progetti più importanti.

«L’esito è chiarissimo, vuol dire che il Municipio dovrà riflettere di portare i servizi dove c’è posto, quindi a Maroggia o a Melano», spiega il sindaco, Jean-Claude Binaghi. «La delusione è comunque grande, perché sono stato uno dei promotori dell’aggregazione e uno dei nostri temi era proprio quello di non lasciar morire i quartieri. In ogni caso, la mia lettura del progetto andava oltre il discorso dei soldi».

«Siamo contenti del risultato, ma non si può essere entusiasti davanti a un segnale forte e chiaro da parte della popolazione che dice al Municipio e al Consiglio comunale di gestire il denaro in modo più accurato», osserva Pierangelo Lancianesi.

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