Sicurezza in Val Colla: «Ci vuole un piano d'azione urgente e coordinato»

«Negli ultimi tre anni nella zona nord di Lugano si è succeduta una serie di eventi idrogeologici significativi». Inizia così un'interrogazione inviata al Municipio e firmata dai consiglieri comunali del Centro Angelo Petralli (primo firmatario), Luca Campana, Paolo Beltraminelli, Lorenzo Beretta Piccoli, Benedetta Bianchetti, Lorenzo Pianezzi, Michele Malfanti, Federica Colombo e Tommaso Gianella. Interrogazione legata a doppio filo alla situazione in Val Colla e, nello specifico, alla sicurezza di alcune strade, sia comunali sia cantonali. Dalla chiusura, da mercoledì 14 maggio e fino a nuovo avviso, della carreggiata Corticiasca-Scareglia a partire dall’incrocio per Insone, è come se si fosse aperto il vaso di pandora. Le rivendicazioni sono diverse, così come le volte in cui gli abitanti della Val Colla, nel corso degli anni, hanno chiesto al Cantone e alla Città di Lugano di chinarsi sulle varie problematiche. È di oggi, per intenderci, la notizia che il patriziato di Scareglia ha chiesto a Cantone e Città di trovare celermente una soluzione alternativa alla chiusura della strada all’incrocio per Insone: «Non sapete di cosa si sta parlando e il dicastero che dovrebbe essere più reattivo lo sentiamo assente a livello politico».
«È opportuno ricordare almeno – prosegue l'interrogazione del Centro – che nel novembre 2023 ha ceduto il muro di sostegno sopra il posteggio all'entrata del nucleo di Scareglia travolgendo sette automobili (per fortuna con soli danni materiali), nel maggio 2024 un franamento ha interrotto la strada cantonale a Insone, nel gennaio di quest'anno una improvvisa frana ha purtroppo colpito un'automobile determinando la tragica scomparsa di un padre di famiglia, pochi giorni fa un importante scoscendimento ha interessato i Denti della Vecchia e ora si ha notizia che la frana del Lavinone ha avuto un'accelerazione ciò che ha comportato la chiusura per ragioni di sicurezza della strada cantonale tra Insone e Scareglia».
Di fronte a questa impressionante sequenza, rilevano i consiglieri comunali, «non sorprende come la popolazione della Val Colla sia seriamente preoccupata. È pertanto urgente che il Cantone e la Città di Lugano cerchino insieme delle soluzioni praticabili a breve, a medio e a lungo termine per favorire lo spostamento delle persone e delle merci in Val Colla e che venga definito un piano finanziario che permetta la realizzazione delle opere necessarie». E ancora: «Lugano crede nello sviluppo della Val Colla: come ben ha dimostrato la recente approvazione da parte di un unanime Consiglio comunale di un credito di 8,2 milioni di franchi per opere di premunizione contro i danni causati dai pericoli naturali nel territorio di Lugano e in particolare proprio in Val Colla».
I consiglieri, pertanto, chiedono al Municipio:
1. Quali interventi urgenti si prevede di realizzare in coordinamento con il Dipartimento del territorio e i preposti Uffici cantonali sulla strada cantonale che collega Maglio di Colla a Capriasca/Tesserete per aiutare il transito di pedoni, ciclisti e automobilisti? Quali interventi si prospettano a medio e lungo termine?
2. Quali interventi urgenti si prevede di realizzare in coordinamento con il Dipartimento del territorio e i preposti Uffici cantonali sulla strada cantonale che collega Maglio di Colla a Piandera e Sonvico per aiutare il transito di pedoni, ciclisti e automobilisti? Quali interventi si prospettano a medio e lungo termine?
3. Quali interventi urgenti si prevede di realizzare sulla strada comunale che collega Maglio di Colla a Signôra per aiutare il transito di pedoni, ciclisti e automobilisti? Dato che a seguito dell'interruzione della strada cantonale questa strada in particolare sarà di molto sollecitata, non ritiene il lod. Municipio che sarebbe opportuno realizzare in tempi brevi alcune piazze di scambio e riasfaltare i tratti con il manto stradale particolarmente rovinato? Quali interventi si prospettano a medio e lungo termine?
4. Visto il recente susseguirsi di importanti scoscendimenti, non sarebbe opportuno prevedere un nuovo rilievo idrogeologico di tutta la zona?