Gran Consiglio

Stralciato il risparmio sui sussidi, il Cantone ha il suo preventivo

Sì al rapporto di PLR e Centro sui conti 2026, che chiudono con un deficit di 108,9 milioni - Un risultato ottenuto grazie all’astensione del PS, che ha ottenuto una vittoria sugli aiuti per pagare i premi di cassa malati - E ora partirà la «vera» battaglia sull’applicazione delle iniziative popolari
© CdT / Chiara Zocchetti

«Si gioca il preventivo su questi emendamenti, cerchiamo di fare un po’ d’attenzione». È con questa frase del capogruppo del PS Ivo Durisch, rivolta ai colleghi per chiedere un po’ di silenzio in aula, che potremmo riassumere il senso del voto sul Preventivo 2026. Un documento che, tra trattative alla luce del sole e altre più opache, alla fine è stato approvato dal plenum con 38 voti favorevoli, 28 contrari e - soprattutto - 14 astenuti. Sì, perché il voto finale sul preventivo si è giocato, appunto, sui singoli emendamenti portati in aula dai vari schieramenti, in particolare su quelli riguardanti i sussidi di cassa malati (RIPAM). E così, dopo due serrati giorni di dibattito (qui il riassunto del primo giorno), una «strana» alleanza composta da PS e Lega ha dapprima permesso di stralciare - come richiesto dai socialisti - il risparmio proposto dal Governo sui sussidi RIPAM. Dopodiché, l’approvazione di questo emendamento ha permesso al rapporto di maggioranza (di Centro e PLR) di avere la meglio in aula grazie all’astensione del PS. Il quale, appunto, aveva posto come condizione, per astenersi nel voto finale ed evitare così la bocciatura del preventivo, l’approvazione del suo emendamento (e la bocciatura di quello del PLR sul personale dello Stato). Fatto sta che, dopo tanto dibattere, tra qualche «vincitore» e qualche «perdente», alla fine il Cantone ha il suo preventivo.

Da uno «snodo» all’altro

La giornata di oggi è ricominciata dal dibattito sui singoli dipartimenti. Il quale non ha però regalato particolari sussulti. Il primo momento degno d’interesse è infatti avvenuto a metà pomeriggio, quando il plenum si è espresso sul rapporto di maggioranza targato Centro-PLR. Ebbene, come prevedibile, con l’astensione del PS (che puntava a vincere la «vera» partita più tardi) «l’entrata in materia» del rapporto è stata approvata con 41 favorevoli (PLR, Centro, Avanti con T&L, PVL, HelvEthica), 29 contrari (Lega, UDC, MpS e PC) e soprattutto, appunto, grazie all’astensione di diversi deputati del PS e dei Verdi.

A questo punto, dunque, è finalmente iniziata la «vera» partita: la discussione sugli emendamenti che, come dicevamo all’inizio (e come riferito negli scorsi giorni), è stata centrale per il voto finale.

Il primo «snodo» è avvenuto sugli emendamenti riguardanti i sussidi di cassa malati. Da una parte il PS (così come l’MpS) chiedeva di stralciare il risparmio di 6,5 milioni di franchi proposto dal Governo. Dall’altra il Centro proponeva anch’esso di stralciare tale misura, ma unicamente per il 2026 e solo a condizione che sarebbero arrivati, nel corso del prossimo anno, i soldi dalla Banca nazionale svizzera (BNS). Un terzo emendamento del PS, infine, chiedeva l’introduzione almeno parziale dell’iniziativa socialista sui premi di cassa malati approvata dai cittadini lo scorso 28 settembre.

Il plenum ha quindi proceduto con un voto «eventuale», per stabilire quale dei tre emendamenti sarebbe stato posto effettivamente al voto del Gran Consiglio. Ebbene, è a questo punto che la Lega ha dato un colpo di mano (decisivo) ai socialisti. Dapprima approvando il primo emendamento socialista al voto «eventuale», il quale ha così avuto la meglio sugli altri due con una quarantina di voti a 25. Poi, al «vero» voto sull’emendamento, la Lega si è astenuta. E così lo stralcio del taglio sui sussidi è stato approvato con con 34 voti favorevoli, 22 contrari e 14 astenuti (quelli della Lega, appunto).

Il secondo «snodo» è avvenuto qualche decina di minuti più tardi. Quando si è trattato di votare gli emendamenti legati a un’altra misura del Governo parecchio discussa. L’Esecutivo ha infatti proposto la non-sostituzione del personale partente nell’amministrazione cantonale nella misura del 10%. Ora, una parte del fronte progressista (MpS, ma anche deputati di Centro, Verdi e Avanti con T&L) con un emendamento - poi bocciato - aveva proposto di stralciare questo risparmio. Dall’altra, invece, il PLR - con il presidente Alessandro Speziali - aveva inoltrato un emendamento per aumentare tale soglia al 20%. Tuttavia, al momento della presentazione degli emendamenti, Speziali ha deciso di ritirare la proposta, spiegando che alla luce dello studio del BAK Basel che sarà presentato domani, il partito si riserva di intervenire su questo fronte in futuro «in maniera più puntuale, chirurgica ed efficiente». O perlomeno questa è stata la spiegazione ufficiale. Ma, leggendo fra le righe, va ricordato che se tale emendamento fosse stato approvato (e aveva buone chance di esserlo grazie ai voti della Lega, dell’UDC e di parte del Centro) allora il PS non si sarebbe atenuto nel voto finale. E, quindi, il preventivo in definitiva sarebbe stato bocciato. Insomma, non è difficile intravvedere una strategia del compromesso anche dietro il ritiro della proposta da parte dei liberali radicali.

Tutti gli altri emendamenti - ad eccezione di uno del PC, che ha stralciato il rincaro per il recupero delle carcasse animali, per complessivi 80 mila franchi - sono stati bocciati, uno in fila all’altro e senza appello. Ed è dunque arrivato il momento dell’ultimo «snodo»: il voto finale sul preventivo. Grazie, anche qui, all’astensione dei socialisti (che nel frattempo avevano «vinto» le loro battaglie), il Preventivo 2026 è infine stato approvato.

E ora, va da sé, chiuso un capitolo se ne aprirà in fretta un altro. Non va dimenticato, infatti, che sullo sfondo di tutta la discussione sul preventivo vi erano le due iniziative popolari sulle casse malati (una del PS e una della Lega) approvate dai cittadini in settembre. Già, anche nel rapporto di maggioranza approvato oggi dal plenum, si chiede espressamente al Consiglio di Stato di presentare entro il 1. febbraio 2026 un messaggio sull’applicazione delle due iniziative. Come dire: dopo le feste natalizie, la battaglia riprenderà in fretta.

A qualche spicciolo dal freno ai disavanzi

Il Preventivo 2026 non è stato solo un lungo ballo di parole, tattiche partitiche e confronto fra Consiglio di Stato e Gran Consiglio. Sullo sfondo, infatti, c’erano i numeri. Le cifre che compongono i conti dello Stato, voce dopo voce, Dipartimento dopo Dipartimento. E la base da cui questo preventivo è partito era stata presentata dal Governo lo scorso 1. ottobre: 97,4 milioni di franchi di deficit. Un «rosso» importante e con l’asticella del freno ai disavanzi posta «solo» a -109 milioni di franchi. Sarebbe quindi bastata una misura in più o un provvedimento in meno durante il dibattito in aula sugli emendamenti per superare tale asticella, facendo scattare il meccanismo. Il Parlamento, però, rispetto al progetto del Governo ha ritoccato solo tre misure: ha stralciato con il rapporto di maggioranza di Centro e PLR l’aumento di 5 milioni di franchi dell’imposta di circolazione proposto dal Consiglio di Stato; tramite un emendamento del PS ha eliminato il taglio dei sussidi RIPAM per 6,5 milioni di franchi; con un ulteriore emendamento del PC ha tolto un rincaro per il recupero delle carcasse animali per complessivi 80 mila franchi. In totale, dunque, oltre 11,5 milioni di «peggioramento» rispetto al messaggio del Governo. Calcolatrice alla mano, dunque, il Preventivo 2026 del Cantone «esce» dall’analisi del Parlamento con un deficit di circa 108,9 milioni di franchi. A qualche spicciolo (circa 15 mila franchi) dalla soglia oltre la quale sarebbe scattato il freno al disavanzo.

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