«Un controprogetto sostenibile nel tempo»

I costi della salute, con la recentissima discussione sul controprogetto del PLR all’iniziativa leghista sulla deducibilità dei premi di cassa malati, ma anche i rapporti (tesi) tra Gran Consiglio e Governo, e pure un dibattito sul tema dell’utilizzo degli smartphone tra i giovani e giovanissimi. Sono stati questi gli ingredienti del Comitato cantonale liberale radicale andato in scena questa sera a Muralto.
Il discorso del presidente Alessandro Speziali davanti al «parlamentino» è infatti partito dalla stretta attualità. Ossia dal controprogetto del suo partito che ha trovato il sostegno del Centro e pure della Lega dei ticinesi (anche se quest’ultima ha al contempo deciso di non ritirare l’iniziativa originale). Si tratta, ha affermato Speziali, «di una proposta responsabile, sostenibile nel tempo. E non è nemmeno annacquata o timida. Anzi, è coraggiosa, ma cerca comunque di rendere la misura sopportabile per le finanze del Cantone». Rispetto all’iniziativa originale della Lega, infatti, il controprogetto liberale radicale diluirebbe l’impatto finanziario nel corso degli anni, in base all’aumento dei premi. Oltre a ciò, ha aggiunto il presidente lanciando una frecciatina all’altra proposta sul tavolo sui premi di cassa malati, «non è deleteria come quella del PS, che costa 300 milioni di franchi». Insomma, il presidente si è detto contento del fatto che la popolazione potrà con ogni probabilità esprimersi «non solo su due iniziative, troppo costose e che genererebbero un aumento del moltiplicatore, ma anche sul controprogetto. Speziali ha quindi definito «incoraggianti» le aperture mostrate dagli altri partiti (Centro, Lega e UDC) nei confronti del controprogetto. Aperture che rappresentano anche un «buon segno», in futuro, magari anche per altri temi di portata cantonale.
Speziali ha poi voluto complimentarsi con il deputato liberale radicale Fabio Schnellmann, che proprio questa settimana è diventato primo cittadino del Cantone. E lo ha fatto citando una parte del discorso di Schnellmann davanti al Gran Consiglio, nel quale auspicava un miglioramento dei rapporti tra Parlamento e Governo. Rapporti che, ha ammesso Speziali, sono «effettivamente diventati un po’ tesi negli ultimi mesi». Ma, ha aggiunto, «da una parte è il gioco delle parti, dall’altra come Parlamento giochiamo il nostro ruolo, per fungere da pungolo e da stimolo per un Consiglio di Stato che, ogni tanto, vorremmo più presente con uno spirito riformista».
Durante il Comitato, i delegati all’unanimità hanno poi detto sì al nodo intermodale della stazione FFS di Locarno-Muralto. E questo anche dopo gli appelli del presidente sezionale Julien Daulte e del sindaco di Locarno Nicola Pini a sostenere il progetto, definito da più parti come «fondamentale» per il Comune, per la regione e pure per il Cantone intero. I delegati hanno invece detto no (quasi all’unanimità) all’altro tema in votazione il 15 giugno, ossia l’iniziativa della VPOD «per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità».
Gli smartphone e il ruolo dei genitori
La riunione si è quindi conclusa con un dibattito sull’utilizzo degli smartphone a scuola da parte dei giovani. Sullo sfondo, va da sé, l’annunciata e imminente presentazione da parte del Centro di un’iniziativa popolare per vietarne l’utilizzo alla scuola dell’obbligo. Un divieto che, facendo un estrema sintesi del dibattito, non è visto di buon occhio dai liberali radicali. Pur riconoscendo la pericolosità di un utilizzo eccessivo degli smartphone, la maggior parte dei delegati ha sottolineato l’importanza di «educare all’uso consapevole», coinvolgendo genitori e famiglie, piuttosto che di vietarne completamente l’utilizzo.