Vanni Bianconi e Fabrizio Ceppi rientrano a casa: gli attivisti svizzeri accolti come eroi a Ginevra

Accolti al grido di «solidarietà con la flottiglia» nove membri svizzeri della missione umanitaria Global Sumud Flotilla sono atterrati questo pomeriggio all'aeroporto di Ginevra. Una folla di persone è accorsa allo scalo per mostrare la propria vicinanza agli attivisti, tra lo sventolio di bandiere palestinesi, sonori applausi e, scandito a gran voce, quello che ormai è diventato l'inno ufficiale di chiede la fine del massacro nella Striscia di Gaza: «Free Palestine!».
Tra loro anche i ticinesi Fabrizio Ceppi e Vanni Bianconi, i quali negli scorsi giorni hanno diffuso costanti aggiornamenti sul loro viaggio verso l'enclave mediorientale, nel tentativo di rompere il blocco navale israeliano e portare un po' di aiuti umanitari alla popolazione palestinese stremata dalla fame.

I nove cittadini svizzeri erano stati espulsi ieri da Israele e sono stati presi a carico dal Consolato Generale di Svizzera a Istanbul, dopo un viaggio in aereo dallo Stato ebraico alla Turchia. Il Dipartimento federale degli affari esteri ha fatto sapere di aver informato gli avvocati degli attivisti rientrati oggi, così come l'organizzazione svizzera Waves of Freedom, la quale ha aderito alla missione della Global Sumud Flottilla.

In un nuovo aggiornamento sulla situazione in Israele, il DFAE ha inoltre reso noto che una delegazione dell'Ambasciata svizzera a Tel Aviv ha potuto incontrare questa mattina i dieci cittadini svizzeri ancora detenuti nel centro di detenzione di Ktzi'ot e parlare con loro personalmente. Al momento si trovano ancora in carcere Samuel Crettenand, Timothée Crettenand, Jérémy Chevalley, Elise Gressot, Shady Ammane, Rahim Mercan, il terzo ticinese Mehmet Turkkan, Stephane Amiguet, Clément Froideveaux e l'ex sindaco di Ginevra Rémy Pagani.
I 10 detenuti hanno fatto sapere di essere in condizioni di salute «relativamente buone, nonostante le scircostanze». Tuttavia, alcuni di loro, riferisce ancora il DFAE, hanno iniziato uno sciopero della fame e, di conseguenza, appaiono indeboliti.
Diversi cittadini svizzeri fermati in Israele sono già comparsi davanti a un giudice. Secondo le autorità elvetiche, la loro espulsione da parte delle autorità israeliane dovrebbe avvenire in tempi brevi.