Venduto il terreno che ospita il MAT: via libera ai lavori sul Cassarate

Quella firma ha una doppia valenza: prima di tutto attestare la vendita del terreno che ospita il MAT alla Città di Lugano. Poi, come diretta conseguenza, conferire il nullaosta al Consorzio Valle del Cassarate (CVC), in qualità di committente, per procedere con la progettazione esecutiva dei lavori di riqualificazione del fiume. Dopo anni di perizie e controperizie è stato recentemente siglato l’accordo, tramite trattativa privata, tra i proprietari e la Città per la cessione del sedime di via alla Bozzoreda a Pregassona, sede storica del Centro artistico (che traslocherà definitivamente a fine luglio 2026 per spostarsi a Molino Nuovo, ma ci torneremo più avanti). L’ultimo scoglio da superare, in buona sostanza, per far partire i lavori di rinaturazione del riale Ligaino e la creazione della cosiddetta «piazza sul fiume» dopo aver individuato il progettista, intascato la licenza edilizia e aver trovato – e ottenuto – tutti i finanziamenti necessari. Ebbene, c’è una novità anche su quest’ultimo aspetto. Ed è la significativa percentuale del sussidio federale decisa da Berna, pari al 65%, che in cifre nude e crude rappresentano oltre 8 milioni di franchi per un progetto che in totale ne costa 13,8 (in fondo all'articolo trovate la ripartizione dei costi tra Confederazione, Cantone, Comuni, CVC e NQC).
Ritardi, consegne e lotto 2
Il progetto per la sistemazione e la valorizzazione del fiume Cassarate – nel tratto fra il Ponte di Valle e i parcheggi dello stadio (lotto 1) – è con ogni probabilità uno degli interventi più importanti del nuovo disegno urbanistico di Cornaredo. L’obiettivo è quello di riportare a cielo aperto il tratto finale del riale Ligaino, di creare una nuova grande area di svago sul Cassarate caratterizzata da una sorta di «piazza sul fiume», di sistemare il paesaggio e ampliare i percorsi ciclopedonali. Più in generale, il progetto si inserisce nel più ampio disegno del «Raggio Verde», che collega il nuovo quartiere di Cornaredo al lago di Lugano.
Ma arrivare a questo stadio, con tutti i tasselli pianificatori e finanziari incasellati, non è stato facile. Anzi, i lavori sono slittati diverse volte. E non tanto perché mancavano i soldi, ma proprio perché c’erano alcuni scogli da superare. Il più importante rappresentava il terreno che ha ospitato per quasi diciotto anni la sede del MAT, soggetto a esproprio proprio per permettere la realizzazione della cosiddetta «piazza sul fiume». Ora, l’acquisizione del sedime da parte della Città di Lugano per un importo che si aggira attorno ai 4 milioni di franchi consentirà al CVC di accedere all’area e avviare la fase esecutiva. Il team di progettazione – capitanato dal Consorzio Natrix (capofila lo studio d’ingegneria Comal SA) – sarà dunque incaricato di analizzare la situazione attuale e predisporre le procedure d’appalto, con l’obiettivo di avviare il cantiere nell’estate del 2026. Una tempistica che si allinea con il trasloco definitivo del centro artistico, che ha trovato una nuova casa in una palazzina di via Brentani a Molino Nuovo. Accantonata, quindi, l’idea iniziale di «arginare» la particella che ospita il centro artistico e intervenire su quella porzione di terreno come ultima tappa dei lavori di riqualificazione del Cassarate. Il completamento dell’opera dovrebbe avvenire entro la fine del 2028.
Fino a qui abbiamo parlato del lotto 1. E il lotto 2, ovvero quel tratto che va dallo stadio fino alla passerella del parco Ciani, che fine ha fatto? Bella domanda. Il progetto per la riqualificazione del Cassarate infatti ha praticamente quasi sempre viaggiato a due velocità. La sistemazione del lotto 2, lo ricordiamo, era stata presentato in pompa magna dal Cantone – oltre ad aver visto il coinvolgimento di alcuni allievi del liceo di Lugano – anni fa e lo scorso febbraio era uscita dalla fase di consultazione (gli interventi comprendono, tra le altre cose, la creazione di un’area di svago a gradoni di fronte al Campus Est). Bisognerà comunque avere ancora pazienza, visto che le casse comunali non possono reggere, adesso, l’onere finanziario dell’opera, che ammonta a 29 milioni da ripartire fra il Cantone, la Città e, si spera, la Confederazione. La committenza potrebbe assumerla il CVC ponderando gli interessi della Città? La domanda resta aperta.
Trasloco entro luglio 2026
Il centro artistico MAT, dicevamo, dopo anni di ricerche traslocherà in una palazzina di via Brentani a Molino Nuovo mentre la storica sede finirà sotto il peso delle ruspe nell’ambito della riqualificazione del Cassarate. Una ricerca che aveva subìto un’accelerazione lo scorso giugno, quando il MAT aveva ricevuto la disdetta definitiva dal proprietario dello stabile sito in via alla Bozzoreda. Il nuovo anno scolastico, iniziato lo scorso 8 settembre, andrà avanti a svolgersi nella storica sede di Pregassona. Poi, entro la fine di luglio dell’anno prossimo, il MAT traslocherà.



