Grigioni

Turista ebreo aggredito a Davos, in manette due persone

L'episodio antisemita era stato subito bollato come «una nuova macchia per la località turistica» – Fermati due richiedenti l'asilo di 24 e 29 anni, provenienti dal centro di Valzeina destinato a persone il cui termine per la partenza è scaduto
© Polizia cantonale Grigioni
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Red. OnlineeRed. Confederazione
29.08.2024 11:24

Due persone sono state arrestate, lo scorso venerdì, nei Grigioni, sospettate di avere aggredito un turista ebreo di 19 anni. I fatti si sono svolti a Davos: il giovane ha sporto denuncia dopo essere stato picchiato e insultato da due individui. Poco dopo avere ricevuto la segnalazione da parte del centro di comando della polizia cantonale, due agenti hanno individuato due persone in Grüenistrasse. I due hanno cercato di sottrarsi a un controllo, senza riuscirci. Si tratta di due richiedenti l'asilo respinti – un 24.enne e un 29.enne di nazionalità imprecisata – provenienti dal centro di partenza di Valzeina, destinato a persone il cui termine per la partenza è scaduto.

Secondo le indagini della polizia cantonale dei Grigioni, i due uomini sono sospettati di avere aggredito l'ebreo ortodosso britannico poco prima dell'una di venerdì. Sono anche sospettati di aver commesso due furti con scasso a Davos Platz nella stessa notte. La polizia cantonale dei Grigioni, in collaborazione con la Procura, sta verificando se i due uomini siano sospettati di altri reati. Le indagini al riguardo proseguono.

«Un nuovo episodio antisemita»

Quello avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì era stato subito bollato come «un nuovo episodio antisemita». «Una nuova macchia per la località turistica grigionese». Jonathan Kreutner, segretario generale della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI), ha dichiarato che la sicurezza degli ebrei è al momento critica ovunque. Kreutner – in visita a Davos per un progetto di dialogo – ha incontrato il 19.enne che ha subito l'aggressione. Casi simili si sono moltiplicati nell’ultimo anno. Secondo una portavoce della polizia, colluttazioni di questo tipo non avvengono di rado nelle serate in cui i giovani escono. La differenza, in questo caso specifico, è che la vittima è di religione ebraica. Il segretario generale della FSCI ha parlato di «campanelli d’allarme che dovrebbero avere un impatto sulle disposizioni di sicurezza».

Il precedente: «Per voi niente slitte»

Nel febbraio dello scorso anno, era emerso il caso del ristorante Pischa, proprio a Davos, che aveva deciso di non noleggiare attrezzature invernali agli ospiti ebrei. La polizia cantonale aveva aperto un’indagine per sospetto di discriminazione e incitamento all’odio. Il ristorante si era difeso citando vari «incidenti fastidiosi» che avrebbero portato a quella decisione drastica. Tra gli incidenti, anche il furto di uno slittino e vari attrezzi abbandonati sulle piste.

In passato si è registrata spesso tensione fra ospiti ebrei e popolazione della città grigionese. Notizia di qualche settimana fa, il gestore del Pischa – che già all’epoca dei fatti si era scusato per i toni usati – è stato condannato a una pena pecuniaria sospesa con la condizionale proprio per discriminazione razziale.

Meno ospiti, con il conflitto in corso

Dal 2019 membri della FSCI si rivolgono attivamente agli ospiti ebrei nella destinazione di vacanza per sensibilizzarli agli usi locali. Jonathan Kreutner si è quindi voluto fare un’idea della situazione sul posto. Da quanto constatato, l’umore rimane buono, molto più di quanto previsto da lui stesso. In generale, gli ospiti si mostrano aperti e amichevoli. Alcune persone hanno riconosciuto Kreutner e gli hanno chiesto informazioni su possibili escursioni. Anche una chiacchierata con una dipendente attiva nel turismo è stata valutata come positiva. Secondo la donna, «quest’anno va meglio del solito e l’ambiente è buono». A questo proposito vi è anche a dire che, in parte a causa del conflitto – che sembra ora essere il motivo delle aggressioni –, gli ospiti ebrei sono meno numerosi del solito. «La sensazione che solo insieme possiamo arrivare a raggiungere gli obiettivi è maturata da entrambe le parti», ha detto il segretario generale, che si dice però anche cosciente del fatto che tutto può cambiare velocemente. Nemmeno i grandi sforzi per il dialogo hanno impedito l’episodio violento della scorsa settimana. «D’altronde, i programmi di prevenzione non possono influenzare la politica mondiale, questo è ormai chiaro».