Un po' meno Van Gogh, ma sempre rosso è

Fra una settimana, giovedì prossimo per la precisione, il Municipio di Bellinzona in corpore illustrerà nella sala del Consiglio comunale a Palazzo Civico per filo e per segno il preventivo 2026. Contrariamente a quanto si poteva temere - alla luce di quanto preconizzato per l’anno in corso: deficit superiore ai 13 milioni di franchi, un record (negativo) dall’aggregazione realtà dal 2017 - il disavanzo sarà inferiore ai 10 milioni. Il messaggio passerà poi al vaglio del Legislativo nella seduta prima di Natale, quella del 15 dicembre.
Quando - immaginiamo - riprenderanno come d’abitudine le discussioni su quali misure continuare a mettere in atto affinché le finanze turrite possano presto definirsi a tutti gli effetti in equilibrio. E consentire in questo modo alla capitale di poter guardare al 2030 e oltre con ottimismo, beneficiando si spera dei primi concreti e tangibili effetti dei progetti strategici che - abbiamo riferito a più riprese - non se la passano per nulla bene (per usare un eufemismo). Pensiamo al futuro quartiere alle Officine FFS «bloccato» dal Tribunale amministrativo cantonale. O all’ospedale alla Saleggina con i noti problemi pianificatori. Oppure, ancora, alla valorizzazione della Fortezza che si fa oltremodo attendere.
