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Verifica delle notizie, parte 4: la localizzazione

In questa puntata di CdT Check scopriamo come contestualizzare correttamente un'informazione, per quanto riguarda il luogo
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Facta.News
19.04.2022 15:14

La scorsa settimana abbiamo visto quanto è importante risalire alla data originale di una notizia e che non sempre giorno e ora di pubblicazione di un contenuto corrispondono con la data in cui il contenuto è stato creato. Lo stesso avviene anche per quanto riguarda il luogo. 

Spesso infatti vediamo sui social network che a immagini o video è associato (ad esempio nel testo di accompagnamento) un particolare luogo. Ma non è detto che si tratti dell’originaria località in cui è stato effettuato lo scatto o registrato il filmato. Può infatti succedere che vi sia un errore nella selezione del luogo da parte dell’utente, oppure che una stessa immagine venga riutilizzata a chilometri di distanza per mostrare un’altra località. 

Come fare per essere sicuri che uno scatto o un filmato mostrino davvero ciò che dicono? Per fare un corretto debunking del contenuto basta porsi alcune domande e utilizzare alcuni strumenti di verifica appropriati. Scopriamo di più.

Step 1: farsi le domande giuste

Per capire se l’immagine o il video in cui ci siamo imbattuti ci mostra realmente il luogo in cui sembra essere stata scattata o ripreso, è necessario porsi delle domande e stimolare il proprio senso critico. 

Dove si trova solitamente l’account che ha pubblicato lo scatto? Ci sono altre immagini che testimoniano la stessa posizione geografica? La presenza dell’account in quel luogo ha senso? Ci sono altri account che, dallo stesso luogo, hanno pubblicato foto o video simili?

Una risposta a queste semplici domande aiuta ad orientarsi meglio e a capire quanto, ad una prima occhiata, ci si può fidare dell’immagine. Si tratta spesso di ricerche molto veloci e accessibili a tutti controllando le attività precedenti di quell’account. 

Step 2: conoscere gli strumenti

La geolocalizzazione di un contenuto non è sempre facile, quindi è importante armarsi di pazienza e utilizzare il senso critico. 

Un’errata localizzazione geografica è infatti spesso utilizzata da chi diffonde contenuti di disinformazione.  È importante tenere a mente che le geolocalizzazioni dei social network (i cosiddetti tag geografici che è possibile associare, ad esempio, ai contenuti pubblicati su Facebook o Instagram) non sono verificate. Ogni utente può liberamente taggare il luogo che preferisce e, potenzialmente, trovarsi geograficamente dall’altra parte del mondo ma sostenere il contrario online. 

Per verificare le caratteristiche di un luogo sono utili mappe o immagini satellitari che permettono un controllo incrociato di quanto mostra l’immagine oggetto di verifica e quanto è stato immortalato dalle reali immagini satellitari. In questi casi strumenti come Google Street View o Google Earth permettono di “viaggiare” per il mondo, scoprendo luoghi (e relativi dettagli). È fondamentale però tenere bene a mente che le immagini Google non sono in tempo reale e che quindi potrebbero emergere differenze con lo scatto che si vuole verificare. D’altra parte, la presenza di monumenti, paesaggi naturali o strade può tornare comunque utile per la verifica.

Un recente caso che dimostra l’utilità delle immagini satellitari è quello del massacro di Bucha e delle immagini utilizzate dal New York Times per provare la presenza dei cadaveri nella città da diversi giorni. Ma di esempi ce ne sono parecchi: nel 2020 la Bbc aveva utilizzato le immagini satellitari per dimostrare che un crimine era effettivamente avvenuto in Camerun. Invece ProPublica ha utilizzato le immagini satellitari per testimoniare la trasformazione del territorio della Louisiana (Stati Uniti) a causa del cambiamento climatico e delle trivellazioni petrolifere.

Immagini satellitari Bucha - New York Times
Immagini satellitari Bucha - New York Times

Step 3: osservare

Infine, l’abilità più importante per verificare un luogo è l’osservazione: i dettagli di foto e video forniscono degli indizi utilissimi per la ricerca.

Anche in questo caso, ci sono delle domande che è importante farsi per stimolare il proprio spirito di osservazione: ci sono, dal punto di vista geografico, dettagli caratteristici? Strade principali, grandi prati, montagne, fiumi? Ci sono edifici facilmente riconoscibili grazie alle immagini satellitari? 

Tornano utili anche i numeri di telefono, le targhe, le insegne, i nomi di strade o piazze: si tratta di particolari spesso riconoscibili in immagini e video. Sono dettagli a volte piccoli, ma che forniscono informazioni utili per risalire al luogo che l’immagine o il video realmente mostrano. Ad esempio un’insegna con un numero di telefono dal prefisso italiano o il nome di una piazza scritto in alfabeto cirillico possono aiutarci a capire dove ci si trova realmente. 

Le condizioni atmosferiche offrono un’ulteriore possibilità di indagine, insieme al tipo di abbigliamento indossato dalle persone (se presenti). 

Infine, per quanto i dettagli siano spesso essenziali, è importante non perdere di vista il contesto: l’immagine o il video che stiamo verificando hanno particolari che possono, in qualche modo, farci risalire ad una notizia? Per rispondere a questa domanda è necessario “uscire” dal contenuto che si sta verificando e cercare articoli o testimonianze che confermano quanto l’immagine o il video vorrebbero dimostrare.  

Step 4: gli strumenti

Fatta chiarezza sul metodo e sulle domande che è necessario porsi per verificare un luogo, si passa agli strumenti. Quali sono i più utili per la verifica del luogo? Ne abbiamo accennati alcuni, ma scopriremo più nel dettaglio il loro funzionamento la prossima settimana. 

Leggi le puntate precedenti: parte 1 (link) - parte 2 (link) - parte 3 (link)

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