Il punto

Viabilità in Città Vecchia: «Siamo alle battute finali»

Si è tenuto lunedì a Palazzo Marcacci l’incontro con i tecnici che servirà ai gruppi favorevoli e contrari a elaborare una posizione sulla sperimentazione che mira a eliminare il traffico parassitario nel nucleo di Locarno — Emanuele Patelli, vicepresidente della locale Pro: «Clima positivo, il documento arriverà tra gennaio e febbraio»
Via Cittadella (a sinistra) e Borghese (a destra), al centro di una proposta di nuova gestione del traffico © CdT/Gabriele Putzu
Jona Mantovan
18.12.2025 06:00

«È andata bene. Eravamo più di una dozzina di persone», racconta al Corriere del Ticino Emanuele Patelli, vicepresidente della Pro Città Vecchia, all’indomani dell’incontro che si è tenuto a Palazzo Marcacci fino a sera tra rappresentanti dell’associazione di quartiere e dei due gruppi (favorevoli e contrari) alla sperimentazione che si vorrebbe avviare nel nucleo storico di Locarno allo scopo di eliminare il traffico parassitario lungo le vie Borghese e Cittadella. Al tavolo del confronto anche il sindaco, Nicola Pini, con il vice, Claudio Franscella, e la titolare del Dicastero sicurezza, Elena Zaccheo, più la polizia e la sua parte giuridica, alcuni tecnici e il direttore della Divisione urbanistica e infrastrutture tecniche, André Engelhardt.

Le varie discussioni hanno permesso di capire gli aspetti che preoccupano l’una e l’altra parte
Emanuele Patelli vicepresidente dell’associazione di quartiere Pro Città Vecchia

«Lavoriamo bene»

«Abbiamo lavorato bene e stiamo continuando a farlo, in modo costruttivo. Il clima è molto positivo e il Municipio è sempre stato presente ai vari colloqui. È un segnale importante verso una delle zone più antiche dell’agglomerato. Coordinare un gruppo così eterogeneo su un tema complesso non è facile. Banalmente, anche riuscire a trovare una data che possa andare bene a tutte le agende è una sfida», aggiunge il 43.enne, precisando che l’obiettivo è produrre un documento con una sintesi delle varie prese di posizione, «basato su aspetti pratici e concreti, non su teorie astratte».

Il rapporto dovrebbe arrivare tra gennaio e febbraio. «Ci vedremo di nuovo a inizio 2026 per proseguire il lavoro, tirando le somme e redigere il documento. Finora abbiamo organizzato cinque appuntamenti. Vogliamo continuare il confronto e arrivare a uno scritto finale», il quale sarà presentato ai capigruppo in Consiglio comunale allo scopo di facilitare il lavoro delle Commissioni e dello stesso Legislativo, che dovrà esprimersi sul messaggio che vuole scoraggiare quegli automobilisti (quantificati in 6 mila passaggi al giorno) che trattano i preziosi rioni alla stregua di banali «scorciatoie» senza lasciare nulla ai commerci e ai ristoratori che si aspetterebbero l’arrivo di clientela.

«Non posso dire se queste conclusioni tenderanno a mettere tutte le parti d’accordo, perché non abbiamo ancora iniziato l’elaborazione. Però ripeto, l’approccio è positivo e non si potrebbe lavorare meglio di quanto stiamo facendo ora. Le discussioni hanno permesso di capire una serie di aspetti che preoccupano l’una e l’altra parte».

Le ragioni reciproche

Tornando all’ultima riunione, il nostro interlocutore conferma come fosse incentrata sulla situazione di via Borghese, soprattutto su questioni legate «alla segnaletica e al codice della strada. Non si tratta di opinioni personali, ma di aspetti giuridici. I tecnici non erano presenti agli altri incontri, questo è stato il primo con loro». Appurato come non siano emerse particolari novità rispetto a quanto già discusso in passato, le preoccupazioni riguardano «soprattutto i cambiamenti e l’impatto sui commerci, ma sono temi affrontati più volte. Restano solo pochi dettagli da chiarire. È stato utile confrontarci. I due gruppi hanno mostrato un atteggiamento costruttivo, cercando di capire le ragioni reciproche».

Un percorso di valorizzazione

Dopo cinque incontri, Patelli sostiene come sia «positivo che ci sia ancora dialogo: se ci fosse stata una rottura, non saremmo arrivati sin qui. Abbiamo deciso, saggiamente, di concentrare i nostri sforzi nella collaborare».

Già nell’edizione del CdT del 1. ottobre, la presidente Franca Antognini aveva dichiarato come la strategia intrapresa fosse «l’inizio di un percorso di valorizzazione del centro storico. E, per chi prende parte a queste riunioni, un’occasione per guardare il territorio con occhi nuovi. Trovo che sia da stimolo per il confronto, oltre a far emergere i vari problemi che ognuno vive sulla propria pelle quotidianamente».

Il confine del quartiere Città Vecchia di Locarno
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