Il caso

Villa Bonetti va (di nuovo) all'asta

Bellinzona: dopo che nell’autunno 2020 l’incanto era andato deserto, il 20 novembre è in agenda un nuovo tentativo - Il valore di stima peritale della storica residenza è di 7,6 milioni di franchi - Si tratta di un vero e proprio gioiello costruito tra il 1911 ed il 1913 dall’architetto Enea Tallone
Un gioiello architettonico. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
19.08.2025 06:00

Rieccoci. A distanza dal primo tentativo andato a vuoto, la storica Villa Bonetti di Bellinzona verrà nuovamente battuta all’asta. L’incanto pubblico del complesso situato in Vicolo Sottocorte, a meno di 5 minuti da piazza Governo, è in agenda il 20 novembre alle 9.15 all’Ufficio di esecuzione di Locarno. Voluta dall’imprenditore Giovanni Battista Bonetti e costruita tra il 1911 ed il 1913 dal grande architetto Enea Tallone, si tratta di una residenza sontuosa sulla quale nel 2019 aveva messo gli occhi anche la Città. Vuoi per insediarvi degli uffici e vuoi, soprattutto, per disporre di un edificio di rappresentanza nel quale organizzare riunioni, banchetti e ricevimenti istituzionali. Poi, tuttavia, complice anche la pandemia da coronavirus, il Municipio aveva riorientato le sue priorità, non dicendosi più interessato alla struttura che voleva rilevare per 5 milioni attraverso delle trattative dirette con i proprietari. Il Consiglio comunale, infatti, aveva già dato via libera all’operazione.

Quel papabile «misterioso»

Il 29 ottobre 2020 l’asta era andata (inaspettatamente) deserta. Su richiesta di due creditori pignoratizi (che hanno pertanto riattivato la procedura), come detto, fra tre mesi si riproverà a trovare un acquirente. Villa Bonetti dal 2010 appartiene ad un imprenditore della regione e a sua moglie. Erano però sopraggiunti degli inaspettati problemi di natura finanziaria, con il fallimento della ditta nella quale l’uomo ricopriva un ruolo dirigenziale. Impossibile tenersi la lussuosa dimora, insomma. Destinata all’asta già il 9 luglio 2019, fu poi revocata in quanto sembrava che si fosse trovato un misterioso acquirente disposto a mettere sul tavolo un’offerta superiore ai 7,6 milioni di franchi (valore complessivo dell’intero immobile). Il valore di stima ufficiale, invece, è pari a 2,1 milioni circa (rimasto anch’esso immutato rispetto a quanto accertato dagli esperti).

Lo splendido polmone verde

La residenza, tutelata quale bene architettonico d’importanza cantonale, conta 30 camere su quattro piani ed un parco di oltre 3.000 metri quadrati. In caso di acquisto sarà verosimilmente necessario procedere ad un restyling, stimato a suo tempo in almeno 2 milioni. Fra meno di un mese, il 18 settembre, scadrà il termine per inoltrare eventuali insinuazioni all’Ufficio di esecuzione di Locarno. Dopodiché dal 17 ottobre verranno pubblicate le condizioni d’incanto e l’elenco degli oneri. Da notare che all’asta finirà pure un’altra villa. Situata nella frazione di Galbisio e dotata di una piscina coperta, era stata costruita da un compianto ex municipale della Turrita. In questo caso il valore di stima peritale è di 3,1 milioni (1,1 il valore di stima ufficiale). Pure in questo caso all’incanto del 29 ottobre 2020 non si era presentato nessuno.

L’elegante stile lombardo

«Si tratta di uno dei migliori esempi di architettura in “stile lombardo” conservatosi in Ticino. La villa è stata voluta dall’imprenditore Giovanni Battista Bonetti (1863-1930), che con il fratello Cornelio (1871-1962) aveva fondato nel 1890 a Parigi una casa di rappresentanza e di esportazione di prodotti farmaceutici e cosmetici (e in seguito anche un reparto di produzione) - scriveva l’Esecutivo cittadino nel messaggio del 5 giugno 2019 -. L’anno prima, poco distante dalla Villa in Via Salvioni, l’architetto Tallone aveva progettato l’immobile destinato ad ospitare la Fabbrica di prodotti chimici Bonetti (attuale sede della Sezione degli enti locali)». Un gioiello architettonico per Bellinzona ma - aggiungiamo noi - dell’intero Ticino. L’edificio, puntualizzava il Municipio, conserva la sua sostanza storica originale, in particolare «ha mantenuto inalterata la tipologia (portici, torretta, circolazioni verticali) e l’aspetto esterno». Nel 2011-2012 si sono svolti degli importanti lavori di restauro.

Bene protetto a livello cantonale

«A scanso di malintesi va in ogni caso ribadito che Villa Bonetti e il giardino sono sottoposti a tutela locale e cantonale. Di conseguenza il futuro proprietario non potrà che utilizzarla allo stato attuale, preservandola e intervenendo unicamente per una sua conservazione», osservava il Municipio di Bellinzona nell’estate 2019 in merito alla dimora che si trova a due passi dal centro storico. È un bene protetto sia a livello locale sia cantonale. L’edificio è coperto da «ampi tetti a padiglione, con spioventi sorretti da mensole lignee e lapidee finemente lavorate», specificava l’Esecutivo cittadino.

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