Vivaio dell'ACB: «Fuori i membri della SA, a decidere siano i soci»

Lo scopo è quello di «ristabilire un equilibrio istituzionale» tra l’Associazione calcio Bellinzona e la ACB 1904 SA «in conformità al Codice civile svizzero». In casa granata si lavora alacremente sia in campo (per forza, alla luce della figuraccia rimediata sabato al Comunale contro lo Xamax) sia, soprattutto, fuori dal rettangolo verde. E ora - come appreso dal Corriere del Ticino - c’è una proposta concreta per, diciamo così, mettere un po’ d’ordine fra le due entità che si occupano del pluricentenario club della capitale. A lanciarla è Karim Spinelli, consigliere comunale PLR e già viceallenatore del sodalizio nella stagione 2014-2015 in Seconda Lega. Quella, per intenderci, della ripartenza dopo il fallimento. Il 47.enne sa di cosa parla. E sa quanto sia fondamentale assicurare delle prospettive solide e durature al vivaio turrito.
Martignoni Polti vuole restare
In vista della prossima assemblea dell’ACB - in agenda in settembre - Karim Spinelli chiede che il comitato, incluso il presidente, venga eletto «esclusivamente» dai soci «secondo le modalità previste dallo statuto. Non sarà più accettata alcuna designazione o nomina esterna proveniente da soggetti giuridici terzi». Inclusa, pertanto, l’ACB 1904 SA. Facciamo chiarezza. Allo stato attuale la società anonima, che si assume i rischi economici, ha diritto a tre membri su cinque in seno all’associazione in virtù dei finanziamenti elargiti. Questi sono, dallo scorso 15 ottobre, Brenno Martignoni Polti (al timone del settore giovanile granata) e i membri Pablo Bentancur ed Adriano Meoli. Il consesso è completato dal vicepresidente Roberto Mercoli, mentre la quinta poltrona è tuttora vacante. Per il 47.enne va introdotta una «clausola di incompatibilità, secondo la quale non potranno essere membri del comitato direttivo dell’associazione persone che rivestono contemporaneamente cariche di controllo, direzione o rappresentanza all’interno della ACB 1904 SA o di entità ad essa collegate».
Per capirci: se passasse la misura, ad esempio, il nuovo patron colombiano Juan Carlos Trujillo Velasquez non potrebbe far parte pure dell’ente che «gestisce» il vivaio del club cittadino. Mentre Brenno Martignoni Polti potrebbe restare in sella - e questa è appunto la sua volontà - considerando che ha appena dato le dimissioni dalla testa della prima squadra. «L’associazione si impegna a modificare il proprio statuto, entro sei mesi dalla presente delibera, al fine di recepire formalmente le disposizioni approvate con la votazione assembleare. La proposta è presentata in nome del rispetto della trasparenza, dell’autonomia associativa e della corretta separazione dei poteri», conclude Karim Spinelli, il quale professionalmente lavora all’Ufficio esazione e condoni ed è altresì presidente dell’Associazione dei funzionari di esecuzione e fallimenti del Canton Ticino.
Cosa succede altrove
Lo slogan «L’ACB è uno solo» che abbiamo sentito ripetere a profusione negli ultimi mesi dall’ex sindaco della capitale va bene, sì, ma fino ad un certo punto, è il pensiero del 47.enne. Che - abbiamo appurato - sta facendo breccia anche in altri soci dell’associazione. Di modo che l’assemblea in programma tra fine estate ed inizio autunno si prospetta altrettanto «calda» dell’ultima che aveva portato Martignoni Polti, Bentancur e Meoli in comitato. «Una peculiarità del modello bellinzonese consiste nel fatto che la SA detiene il potere di nominare direttamente il presidente e due membri. Questa dinamica, sebbene non illegale, solleva interrogativi sull’equilibrio tra democrazia interna e controllo operativo, soprattutto considerando che i soci dell’associazione non eleggono direttamente la maggioranza» del consesso, rileva Karim Spinelli. In club importanti come Basilea, Young Boys e Servette la «governance dell’associazione rimane nelle mani dei soci, che eleggono il presidente in assemblea».
«Favorire la trasparenza»
Karim Spinelli non manca infine di chiedere quando «sarebbe stata approvata» la soluzione valida attualmente. Ossia la nomina del timoniere e di due membri da parte della SA. Vuole sapere la data dell’assemblea, il risultato della votazione e i nomi di chi aveva partecipato, «ove previsto dallo statuto o con il consenso» dei soci. È corretto e opportuno, conclude, che eventuali modifiche nella governance associativa - in particolare in seguito alla vendita o al passaggio di controllo della SA - vengano sottoposte al plenum: «Ciò garantisce la trasparenza, la partecipazione dei soci e la conformità alle disposizioni del Codice civile».