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Vuoi visitare Venezia? Tra le polemiche scatta la tassa d'accesso

Per disincentivare il turismo di massa, la Serenissima ha introdotto un ticket d'ingresso di 5 euro – Non tutti sono però convinti dell'efficacia della misura
© AP Photo/Luca Bruno
Red. Online
25.04.2024 16:30

Oggi è il giorno che alcuni attendevano da lungo tempo e che altri, invece, speravano non arrivasse mai: già, perché Venezia, alla fine, ha introdotto il tanto discusso ticket d'ingresso. La misura è stata pensata per disincentivare il turismo di massa in alcuni periodi e per difendere, di riflesso, la delicatezza e l'unicità della città.

Lungo l'iter che ha portato all'introduzione del ticket di cui si è iniziato a parlare già prima del COVID-19. La pandemia, però, ha fatto sì che il progetto venisse messo in pausa. Il 6 settembre dell'anno scorso, la Giunta comunale ha quindi deciso per l'introduzione del pass di accesso alla città votando una delibera che istituiva il «regolamento per l'istruzione e la disciplina del contributo di accesso». Per far sì che il ticket diventasse realtà, però, era necessaria l'approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale. Approvazione che è giunta il 12 dello stesso mese con 24 voti a favore e 12 contrari.

Pareri opposti

Sulla misura introdotta a Venezia per limitare il turismo di massa ci sono opinioni contrastanti. Ovviamente favorevole al pass è il sindaco della città Luigi Brugnaro che sul Corriere della Sera spiega che «il contributo di accesso è una sperimentazione, la prima al mondo, un tentativo di gestione dei flussi turistici, per garantire una migliore qualità della vita ai residenti e della visita per i nostri ospiti». E precisa: «Non lasceremo fuori nessuno, Venezia non diventerà una città chiusa».

Favorevole anche Tommaso Sichero, dell’Associazione esercenti pubblici di Venezia, che, interpellato da Avvenire, dice: «Accogliamo positivamente l'esperimento del contributo di ingresso a Venezia, servirà per raccogliere dati fondamentali e pensare in un futuro quali strategie utilizzare per regolamentare flussi turistici che in determinati periodi dell'anno rischiano di violentare una città fragile come Venezia».

A rifiutare il ticket sono però in molti. A cominciare da Matteo Secchi del gruppo di attivisti Venessia.com. «Quasi tutta la città è contraria», spiega al Guardian che ha raccolto diverse testimonianze di persone che si oppongono al ticket. «Non si può imporre un biglietto d'ingresso in una città; non stanno facendo altro che trasformare la Serenissima in un parco a tema».

«Pensano che questo provvedimento risolverà il problema, ma non hanno capito bene le conseguenze del turismo di massa su una città come Venezia», sostiene dal canto suo Federica Toninello di ASC-Assemblea sociale per la casa. «Per cominciare, 5 euro non serviranno a scoraggiare le persone. Il problema non sono poi i visitatori giornalieri. Ciò di cui abbiamo bisogno sono politiche per aiutare i residenti, ad esempio, stabilendo regole per limitare Airbnb».

La sezione locale dell'ARCI, un'associazione culturale e di promozione sociale, ha invece messo in dubbio la legittimità costituzionale della misura in termini di limitazione della libera circolazione. Il ticket, inoltre, «è inefficace nel contenere il turismo di massa e genera disparità di trattamento tra le diverse categorie di visitatori».

Come funziona?

Il ticket si rivolge ai turisti giornalieri, ovvero a coloro che visitano la Serenissima senza soggiornare in una sua struttura ricettiva. I veneti, per contro, non pagano, ma devono comunque prenotare la visita. I nati a Venezia (indipendentemente dal fatto che ci abitino ancora o meno) e i residenti, infine, non devono fare niente. Come detto in precedenza, il pass serve a disincentivare il turismo di massa e, nel dettaglio, si applica a quei periodi dell'anno in cui la città è presa d'assalto dai visitatori. Come spiega il Corriere della Sera, per quest'anno sono stati individuati ventinove giorni da bollino nero: da oggi al 5 maggio compreso, poi tutti i sabati e le domeniche fino al 14 luglio (escluso il ponte del 2 giugno). In questo lasso temporale, per visitare Venezia tra le 8.30 e le 16.00  è necessario essere dotati della prenotazione e versare 5 euro. Per ottenere il codice QR che funge da titolo di accesso per visitare la citta ci si deve registrare sul portale online cda.ve.it.

E per chi non è pratico con la tecnologia? Niente paura, Vela, la società del gruppo Avm/Actv incaricata dal Comune per le attività di comunicazione e vendita del contributo e Servizi in rete 2001, la società della Federazione italiana tabaccai, di recente hanno sottoscritto un accordo. In tutte le trentamila tabaccherie PuntoLis in Italia si potrà acquistare il ticket. Nessun problema anche per chi arriva a Venezia senza QR Code: ci si può recare nei punti informativi organizzati in piazzale Roma e di fronte alla stazione ferroviaria di Santa Lucia per mettersi in regola. Anche le emettitrici automatiche di Avm/Actv, la società del trasporto pubblico locale, sono state adeguate al rilascio del codice.

È poi importante sottolineare come il pass non si applichi a tutta la città: sono state definite alcune aree di passaggio che sono escluse dall’obbligo di ticket e QR Code. Si tratta di piazzale Roma, del piazzale della stazione ferroviaria di Santa Lucia e dell’area di San Giobbe dove c’è il campus di Economia dell’Università Ca’ Foscari raggiungibile dal primo binario attraverso il ponte Valeria Solesin. A San Giobbe, da maggio, sarà operativo un pontile del trasporto pubblico per i collegamenti fino a Murano. Escluse anche le isole minori (Pellestrina, Murano, Burano, Torcello, Mazzorbo, Mazzorbetto, Vignole, Certosa, San Servolo, Poveglia, San Clemente e Sacca Sessola) e tutto il Lido.

È poi necessario essere coscienti di una sottigliezza: gli ospiti di hotel, bed and breakfast e affitti turistici già versano l’imposta di soggiorno e quindi non devono pagare i 5 euro di ticket d’accesso, tuttavia devono comunque registrarsi e richiedere l’esenzione al ticket. Possono farlo in maniera autonoma (attraverso il portale cda.ve.it) oppure verificare, all’atto della prenotazione della stanza, se la struttura dove soggiornano fornisce il servizio. Discorso simile per chi arriva in città con una crociera o una comitiva. Il comune ha infatti sottoscritto intese con i tour operator e le compagnie delle crociere che hanno a disposizione dei voucher. Per le comitive, se ne occuperà la guida.

Esentati dalla tassa di accesso sono anche i bambini fino al compimento di 14 anni; la loro presenza deve però essere segnalata dai genitori. Non deve pagare nemmeno chi arriva in città per cerimonie come matrimoni o battesimi; è però importante che si registri. Non sono infine assoggettati alla tassa gli studenti non residenti nel comune di Venezia, che però devono registrarsi.

Detto di come funziona, resta da capire cosa succede a chi viene beccato senza ticket. Per i "furbetti" sono previste sanzioni amministrative da 50 a 300 euro (più 10 euro del contributo di accesso). C'è poi la possibilità di denuncia ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia «nei confronti di chiunque rilasci dichiarazioni mendaci, formi atti falsi o ne faccia uso nei casi previsti dal regolamento del contributo d’accesso».

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