Il commento

Il castigo di Massimo Cerutti che imbarazza

Temporaneo non vuol dire blando – In questa circostanza no di certo
Lidia Travaini
26.01.2023 06:00

Temporaneo non vuol dire blando. In questa circostanza no di certo. La scelta fatta dal Municipio di Mendrisio di togliere, seppur momentaneamente, la conduzione del dicastero Aziende Industriali di Mendrisio (AIM) a Massimo Cerutti è tutto fuorché moderata o parziale. È anzi drastica perché presa da un Esecutivo che ha fatto della diplomazia, della prudenza e della collegialità le sue caratteristiche imprescindibili. Nel corso della seduta di Consiglio comunale di mercoledì scorso, però, qualcosa si è irrimediabilmente rotto: la fiducia nei confronti di Cerutti. Da parte dei gruppi politici - in primis di alcuni compagni di partito del PLR - ma anche da parte dell’Esecutivo. Uscita dalla sala la fiducia, al suo posto si è fatto largo l’imbarazzo, sempre più palpabile durante l’intervento di un municipale che sembrava l’unica persona convinta della credibilità delle sue spiegazioni e della non gravità delle mancanze avute nell’ambito dell’allestimento dei preventivi 2023 delle AIM (mancanze ammesse in aula, con tanto di scuse). Massimo Cerutti è così stato a poco a poco spinto fino all’uscio. Dalle critiche trasversali, dagli appelli a farsi da parte, dal sindaco che si distanziava dalle sue parole. E ancor prima dalle cifre rosse del preventivo. Un uscio metaforico, che può essere identificato con quello della porta del dicastero AIM, dove Cerutti è restato in attesa - ma sereno, come ha più volte detto in questi giorni - che il Municipio affrontasse il tema della sua possibile esautorazione. L’Esecutivo guidato a maggioranza relativa PLR aveva sostanzialmente due opzioni: farlo rientrare o allontanarlo anche dalla soglia. Ha scelto la seconda, assumendosi l’onere di riportare in carreggiata il dicastero, ammettendo che qualcosa è andato storto anche a livello comunicativo e prendendosi la responsabilità degli errori fatti come organo collegiale. Che ad interfacciarsi temporaneamente col dicastero sia il sindaco è infatti un’indicazione chiara in tal senso. Ma è anche un messaggio a livello di partito, come dire che a sistemare il pasticcio creatosi attorno a Cerutti sarà uno dei suoi.

Il momentaneamente ex capodicastero AIM si trova però anche su un altro uscio simbolico, quello della porta della sezione PLR del capoluogo. Il fuoco amico indirizzato al municipale in castigo dai suoi compagni di partito (mercoledì non era la prima volta) lo ha infatti spinto verso l’uscita dal gruppo, confermando una spaccatura di cui parla anche il diretto interessato. Non per niente le voci su un possibile divorzio tra le parti nell’ultima settimana a Mendrisio si sono rincorse più che mai. L’ipotesi che Cerutti finisca la legislatura come indipendente per ora però sembra lontana. Sia perché lui smentisce la possibilità di restare in Municipio senza bandiera (o con la maglia di un ipotetico partito del caffè), sia perché la sezione mendrisiense del capoluogo non si sbilancia. Dopo aver spinto all’uscio con intenzione e coordinazione il suo municipale ha nascosto la mano. Malgrado le frecciatine dello stesso Cerutti alla sezione. Sarà prudenza (o marketing) elettorale alla vigilia delle Cantonali? O sarà ancora solo imbarazzo?

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