Il caso

«Locarno: don't touch the screen!»: la petizione è arrivata anche al Festival di Venezia

Dopo aver raccolto oltre 9.000 mila firme alla fine della 78. edizione del Locarno Film Festival, ora l'iniziativa per tutelare lo schermo ideato dall'architetto Livio Vacchini sta circolando anche in Italia
Red. Online
03.09.2025 16:16

La 78. edizione del Festival di Locarno è terminata ormai qualche settimana fa. Ma il nuovo schermo di Piazza Grande continua a far discutere. A luglio, infatti, era stata lanciata la petizione «Locarno: don't touch the screen!». Petizione che, in un giorno e mezzo, aveva raccolto più di 3.000 firme, diventate 9.100 a fine festival, a metà agosto.

Ora, stando a nostre informazioni, la petizione ha varcato i confini svizzeri e ticinesi, arrivando persino al Festival di Venezia. Anche nella Serenissima, in questi giorni, sono state diffuse cartoline complete di codici QR da scansionare per firmare la petizione che «porti indietro l'autentico schermo del Locarno Film Festival», ideato dall'architetto Livio Vacchini. La sua iconica struttura, risalente al 1971, è stata mandata «in pensione» già nell'ultima edizione, per motivi economici e logistici. Pur riconoscendone il valore simbolico e architettonico

A fine agosto, i promotori avevano ringraziato chi aveva sostenuto l'iniziativa, spiegando che la petizione, nel corso dei mesi di luglio e agosto, «è stata promossa con il sostegno di personalità appartenenti ai settori della cinematografia, della cultura, dell’architettura e della tutela del patrimonio». A tal proposito, il comitato aveva specificato di voler continuare a raccogliere firme anche dopo la fine del Festival, «fino a quando avverrà la consegna simbolica alla direzione del Locarno Film Festival e alle autorità cittadine, cantonali e federali, prevista a settembre». Ecco dunque perché la petizione, ora, sta «girando» anche tra i partecipanti dell'82. Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Le richieste della petizione, lo ricordiamo, erano tre. «Al Locarno Film Festival di preservare e valorizzare lo schermo e la cabina progettati da Livio Vacchini continuando ad impiegarli per le proiezioni in Piazza Grande; alle autorità comunali, cantonali e federali di tutelare la proiezione cinematografica in Piazza Grande durante il Locarno Film Festival e le strutture di proiezione appositamente sviluppato dall’architetto Livio Vacchini; di garantire in futuro trasparenza, partecipazione e dibattito pubblico riguardo a scelte dal forte impatto per il Festival in rapporto al suo ruolo culturale e ai valori identitari».

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