Jazz Festival

Montreux, Johnny Depp e quella canzone sul processo contro Amber Heard

È già un "tutto esaurito" per la serata di domani che, all'Auditorium Stravinsky, ospiterà il chitarrista Jeff Beck e la star statunitense — Ma nel testo di una canzone che verrà pubblicata proprio il 15 luglio, l'attore ha davvero fatto riferimento all'ex moglie?
Giacomo Butti
14.07.2022 21:40

È già un successo. Al Montreux Jazz Festival è "tutto esaurito" per il concerto di domani sera di Jeff Beck e lo "special guest" Johnny Depp. Il leggendario chitarrista britannico si esibirà alle 20 insieme alla star statunitense nell'Auditorium Stravinsky, sala «dall'acustica eccezionale» (parola degli organizzatori!) in grado di ospitare fino a 4 mila persone e che in passato ha già visto risuonare al suo interno le musiche di artisti del calibro di Etta James, B.B. King, James Brown, David Bowie, Leonard Cohen, Stevie Wonder e Prince.

Dalla prima cover a Montreux

Qualcuno se lo era già domandato. Quando in aprile il Festival di Montreux aveva presentato il proprio programma, dedicando la serata del 15 luglio, tra gli altri artisti, anche a Jeff Beck e a un misterioso «special guest», la domanda è spuntata da più parti: «Vuoi vedere che si tratta di Johnny Depp?». I due avevano infatti collaborato negli anni precedenti e nel 2020 avevano rilasciato una cover di Isolation, brano scritto da John Lennon. E non avevano fatto mistero di voler continuare a fare musica insieme. Insomma, quando il 10 giugno dal Jazz Festival era arrivata l'ufficialità, la presenza del «Pirata» era ormai un segreto di Pulcinella. Già, perché a maggio, nel bel mezzo dell'ormai famoso processo contro l'ex moglie Amber Heard, Johnny Depp aveva lasciato la Virginia per seguire il chitarrista britannico in un tour europeo. Scontata quindi in quel momento la sua presenza anche all'evento svizzero. 

La cover di Isolation

Carriere diverse ma confluenti

Due carriere diverse ma confluenti, quelle di Beck e Depp. Il primo è una vera leggenda del rock capace, in gruppo (con Rod Stewart, Ron Wood e Aynsley Dunbar nel Jeff Beck Group, ad esempio) o come solista, di definire (e ridefinire) l'intero genere musicale. Un talento riconosciuto internazionalmente che lo ha portato a collaborare con una lista infinita di altri grandi artisti, oltre che a farlo inserire al 5. posto nella classifica della rivista Rolling Stones dei 100 migliori chitarristi di sempre. Il secondo è uno dei più celebri attori di Hollywood, famosissimo sin dalla fine degli anni '80 e sulla cresta dell'onda per quasi un trentennio. Una carriera costruita dopo aver (parzialmente) rinunciato al vero sogno giovanile: quello di fare musica. A Los Angeles era infatti arrivato nel 1983 con l'idea di sfondare insieme alla sua band The Kids.  Non è dunque un caso che, scaricato dall'industria cinematografica dopo le accuse di violenze rivoltegli dalla ex moglie nel 2016, l'attore si sia buttato nella sua prima passione (già riaccesasi tra il 2012 e il 2015, quando aveva collaborato, fra gli altri, con artisti come Marilyn Manson e Paul McCartney e fondato la band Hollywood Vampires) incontrando, lo stesso anno, il chitarrista britannico. Un incontro dal quale è nato, sembra, un legame indissolubile. Nel presentare l'album costruito fra il 2019 e il 2022, Beck ha annunciato infatti di aver trovato in Depp uno «spirito affine»: «Quando Johnny ed io abbiamo iniziato a suonare insieme, abbiamo davvero acceso il nostro spirito giovanile e la nostra creatività. Scherzavamo sul fatto che ci sentivamo di nuovo diciottenni, così questo è diventato anche il titolo dell'album». Già, perché l'album, che verrà pubblicato, guarda caso, proprio domani mentre i due si troveranno a Montreux, si intitola semplicemente 18.

Una canzone sul processo?

Ad accendere i riflettori sull'evento vi è anche un'altra questione. Nell'album saranno presenti due canzoni scritte da Depp: This is a Song for Miss Hedy Lamarr e Sad Motherfuckin' Parade. Se la prima, un omaggio all'attrice austriaca morta nel 2000, sembra avere toni autobiografici nelle riflessioni riguardanti l'illusorietà della fama (con riferimento alla sua caduta dall'Olimpo del cinema), la seconda potrebbe invece alludere proprio al processo recentemente vinto e alla persona di Amber Heard. Passato al setaccio dai media internazionali, il brano è caratterizzato da toni e parole dure. Un testo, ha accusato per primo il britannico The Sunday Times, «carico di rabbia». Un esempio? Tra le strofe "incriminate" citate dal settimanale, la seguente: You're sitting there like a dog with a seven-year itch. «Te ne stai lì seduto come un cane con un prurito lungo sette anni». Sette anni come la durata della relazione fra Depp e Heard.

Speculazioni o verità? Partita dalla Gran Bretagna e lanciata dalla ripresa del Guardian, la notizia di "una canzone sul processo" non è in realtà nulla di ufficiale. Apparsa inizialmente, come già evidenziato, nel Sunday Times, l'idea di un'allusione all'ex moglie e alle vicende giudiziarie ha fatto rapidamente il giro del mondo, ma i media statunitensi sembrano aver voluto agire con cautela al riguardo: la notizia è praticamente assente in tutti i grandi portali americani.

Ad influire, forse, il fatto che il Sunday Times sia proprietà della News Corp, editore del Sun, contro il quale Johnny Depp aveva intentato un'altra causa per diffamazione (persa).

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