Il personaggio

Il «Botta» abbraccia la piazza: «La mia testa è qui a Lugano»

Il «Pibe» rassicura i tifosi: «Ho letto tante speculazioni sui media, ma io non ho mai parlato con nessuno e non penso proprio che ci saranno cambiamenti»
Nicola Martinetti
01.08.2022 19:00

La Schützenwiese è uno stadio affascinante. Vecchia scuola per certi versi, nonostante le esigenti richieste del calcio moderno. Capita allora che il tabellone indicante minuto e punteggio sia ancora analogico. E che i tifosi della tribuna principale vivano il match a pochi centimetri dai giornalisti, per buona pace dei timpani degli stessi. Dietro di noi, al trentunesimo minuto di Winterthur-Lugano, un anziano in precedenza molto «attivo» si è lasciato andare a un gesto di scoramento. E poi, disperato, si è rivolto al nipotino seduto accanto a lui. «Quel numero dieci è davvero incontenibile». Sì, difficile dare torto al signore. Mattia Bottani, sul campo della neopromossa zurighese, ha messo in piedi un personalissimo show. Spaccando la partita in undici minuti, prendendo per mano la squadra nel momento del bisogno. E, cosa più importante, lanciando un segnale forte, anzi fortissimo, alla piazza bianconera.

Una questione di clic

L’alone di chiacchiere e mistero formatosi attorno al «Pibe» a causa della presunta corte del Sion e la vociferata volontà del numero 10 di ottenere un ritocco salariale, di colpo si è fatto meno denso. Dissipato dal gol e dai due assist che hanno proiettato i sottocenerini verso il loro primo successo stagionale. E ai fatti concreti, il «Pibe» ha voluto allegare anche le parole. Sentite ed eloquenti. «Sinceramente non so perché negli ultimi tempi il mio nome sia emerso così frequentemente in chiave mercato - ci racconta il fantasista bianconero -. È possibile che, dopo la convocazione in Nazionale, l’interesse nei miei confronti sia aumentato. Ma io non ho mai parlato con nessuno. Sui media ho letto tanti nomi, alcuni anche sorprendenti. Come quello della Cremonese, con la quale non ho mai avuto contatti. Sono pure speculazioni, volte a ottenere qualche clic in più. Io però non mi faccio toccare da queste dinamiche. Sono estremamente tranquillo e la mia testa è a Lugano. Come del resto si può vedere anche in campo».

Bene. Anzi, benissimo. I tifosi, però, temono che lo status quo possa comunque mutare nel giro di qualche settimana. La paura di perdere il proprio beniamino nelle fasi finali del mercato, insomma, è reale. «Non penso proprio che ci saranno cambiamenti - rincuora una volta di più il numero dieci -. Ho bisogno di giocare, di stare bene. Anche pensando alla possibilità di ottenere una convocazione in vista dei Mondiali in Qatar. E so che a Lugano posso avere tutto questo, esprimendomi al meglio».

Ho bisogno di giocare, di stare bene. Anche pensando alla possibilità di ottenere una convocazione in vista dei Mondiali in Qatar. E so che a Lugano posso avere tutto questo, esprimendomi al meglio
Mattia Bottani

Segnali incoraggianti

L’allarme pare dunque rientrato. Così come le preoccupazioni, o quantomeno parte di esse, emerse dopo le prime due uscite stagionali. Al netto di alcuni aspetti ancora da registrare - anche a Winterthur la fase difensiva non è stata brillante - il Lugano ha mostrato tangibili progressi. Cogliendo un’importante boccata d’ossigeno nel primo dei cinque impegni in programma nelle prossime due settimane. «Noi comunque di pressione non ne abbiamo mai avvertita - ci tiene a sottolineare Bottani -. Sapevamo che i diversi cambiamenti effettuati durante la pausa estiva avrebbero potuto portare in dote delle difficoltà iniziali. Siamo partiti un po’ così così, anche se a parer mio i primi risultati negativi non rispecchiavano al cento percento quanto accaduto in campo. Contro Sion e Grasshopper, al di là degli esiti finali, ritengo infatti che abbiamo comunque fornito delle buone prestazioni. Era però importante ritrovare la vittoria ed esserci riusciti a Winterthur ci darà una spinta in più in vista dei prossimi impegni. Penso in particolare al match di giovedì, in casa contro il Be’er Sheva».

Una condizione in crescita

Le sensazioni positive, ad ogni buon conto, non si limitano al collettivo. Dal punto di vista personale Bottani è in evidente crescita. E domenica alla Schützenwiese, in particolare nel primo tempo, ha fatto la differenza decidendo il match con le sue giocate. «A livello fisico mi sento bene - conferma il diretto interessato -. È chiaro che comunque non è semplice, perché di fatto non ho preparazione nelle gambe. Dopo gli impegni di giugno con la nazionale rossocrociata sono andato in vacanza, e al rientro ho contratto il coronavirus. Un imprevisto che mi ha debilitato parecchio, privandomi di ulteriori giorni di lavoro. Mi sono ritrovato in una situazione complicata e sono consapevole che necessiterò di ulteriore tempo per raggiungere la miglior forma. Però in campo le sensazioni sono già positive e anche a Winterthur penso che si sia visto. È vero che contro gli zurighesi la sfida era un po’ meno complessa, nel senso che sia io, sia i miei compagni, abbiamo potuto usufruire di spazi che non sempre ci vengono concessi dai nostri avversari. Però è altresì vero che abbiamo dimostrato di saperli sfruttare a dovere. Ripeto, questo ci deve dare grande fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi in vista dei prossimi impegni».

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