Il Crus non convoca Lustrinelli e prova pure a sgambettarlo

Alla Stockhorn Arena, domani sera, le colonnine di mercurio segneranno -6. Brrr. Ma attenzione: c’è addirittura il rischio di finire a -15. Già, perché in caso di sconfitta, il Lugano vedrebbe il Thun allontanarsi ulteriormente in testa alla classifica. Chissà, forse scavando un solco incolmabile da qui a fine maggio. Nella testa di Mattia Croci-Torti, non a caso, continuano a frullare numeri e scenari. «-9 se vinciamo, che potrebbero diventare -6 qualora superassimo anche il San Gallo nel recupero di mercoledì prossimo. Oppure -15, sì, a fronte di una sconfitta. C’è solo ed esclusivamente questo nei nostri pensieri. E, ovvio, accorciare le distanze è l’ obiettivo».
«Possibile sliding door»
Il Crus parla addirittura di «diktat», impartito ai suoi uomini in vista della trasferta nell’Oberland bernese. Tradotto: i bianconeri hanno tutto o quasi da perdere. «È così» conferma il tecnico momò. «Ma non voglio sentire parlare di pressione, non è la sensazione che avvertiamo in questa fase. No, a mio avviso è una questione di responsabilità. Noi abbiamo toppato l’avvio di stagione, mentre il Thun è scappato. E però, lo ribadisco, un successo sui bernesi darebbe ulteriore fiato al rilancio bianconero, ribaltando la percezione delle distanze in graduatoria. D’altronde lungo un campionato vi sono partite che sono come sliding doors. L’esordio perso a Cornaredo, quando avevamo il match sotto controllo, lo è stato. E ora potrebbe accadere con questo nuovo incrocio».
«La verità è che Mauro, oggi, ha una marcia in più»
Croci-Torti, comunque, non intende suggerire che il primato del Thun sia figlio di un frangente trasformato in pura benzina. «La squadra di Lustrinelli - sottolinea - non guida la Super League per caso». Vi sono ragioni tecniche, tattiche, mentali e pure dinamiche personali. Sentite il Crus: «Il collettivo è importante, soprattutto quando permette alle individualità di esaltarsi. Tra le file dei bernesi figurano diversi elementi che conoscevano già molto bene la Super League: penso a Bertone, Imeri o ancora Bürki. E questi giocatori, come altri che hanno fallito in realtà differenti, hanno abbracciato il massimo campionato elvetico con un’enorme voglia di riscatto. Insomma, il Thun vola perché sta trovando delle motivazioni intrinseche molto diverse dalla concorrenza. Ed è un discorso che vale pure per l’allenatore, Lustrinelli, che oggi ha una marcia in più rispetto al sottoscritto e al resto dei colleghi».

E a proposito di pungoli: speriamo che il condottiero dei bernesi non abbia letto l’ultima fatica letteraria sul Crus, firmata da Armando Ceroni, nella quale il tecnico del Lugano vara l’undici di un «fantasmagorico» Ticino. Lustrigol, in effetti, non c’è. «Ma in quella formazione ho inserito giocatori che, in un modo o nell’altro, hanno segnato il mio percorso» si giustifica Croci-Torti sorridendo. «Anche Mauro, e ci mancherebbe, ha conosciuto una carriera pazzesca, a Thun, in Champions, con lo Sparta Praga e, non da ultimo, in Nazionale».
Il fattore Dos Santos
Il presente, al contrario, parla di un altro tecnico ticinese capace di stupire la Svizzera. «Perché ha un’idea ben precisa di calcio e possiede una personalità che riesce a trasmettere ai suoi giocatori» evidenzia il mister bianconero, a cui non disturba un’eventuale contrapposizione con l’omologo ticinese. «Sono molto contento del suo successo, come lo ero quando altri allenatori ticinesi hanno saputo cogliere l’occasione sui palcoscenici più importanti. Significa che il modo in cui studiamo, lavoriamo e ci aggiorniamo può fare la differenza a livello nazionale».
Da Thun a Lugano, e di nuovo verso la Stockhorn Arena. Il match di domani non aggroviglierà solo i destini di Croci-Torti e Lustrinelli, ma pure quello di Daniel Dos Santos, cresciuto ed esploso con i bernesi e alla prima sfida contro la sua ex a Thun. «Non mi sono però mai pentito di aver accettato l’offerta bianconera. Scegliere Cornaredo per vivere la Super League è stato il passo corretto. La scorsa stagione ho incontrato alcune difficoltà, non tanto sul piano delle prestazioni, quanto in termini di gol e assist. Club e staff tecnico non hanno mai smesso di accordarmi la loro fiducia, che nelle ultime settimane ha infine ottenuto un riscontro a livello statistico».



