Calcio

Ma intervenire solo sugli uomini del Crus serve a poco

L'allontanamento di Riccardo Di Benedetto e Andrea Aletti, giustificato con la volontà di «dare nuovi impulsi e immettere freschezza in prima squadra», non risolverà magicamente le fragilità bianconere, portiere in primis
Riccardo Di Benedetto e Andrea Aletti, da sempre uomini del Crus, lasciano la prima squadra. © Keystone/Samuel Golay
Massimo Solari
21.08.2025 21:40

In casa FC Lugano, dunque, si è deciso di intervenire. Di dare una scossa a un ambiente tanto sotto pressione, quanto sfiduciato. Un nuovo allenatore? Macché. Un prestito intrigante? No. Il tanto atteso portiere in grado di pungolare e finanche sostituire l’inaffidabile Amir Saipi? Nemmeno. No, la direzione del club ha deciso di rivoluzionare parte dello staff tecnico di Mattia Croci-Torti. Ah. Nel dettaglio, e a proposito della grana «estremi difensori», la società ha annunciato l’ingaggio di Germano Vailati in qualità di nuovo preparatore. Tradotto: non sarà più Riccardo Di Benedetto ad occuparsi di Saipi e colleghi. In carica dalla stagione 2022-23, «DiBe» è stato girato all’Academy. Insomma, rimarrà all’interno della struttura bianconera. E ciò a differenza diAndrea Aletti, assistente del Crus e specialista nell’analisi video, che i vertici hanno deciso di esonerare. Lavorava a Cornaredo dal 2017.

Le spiegazioni, parziali, di Sebastian Pelzer

Ma come si è giunti a queste decisioni, comunicate ai diretti interessati al termine dell’allenamento di giovedì? Perché, detto altrimenti, si è voluto fare leva - allontanandole della prima squadra - su queste due figure? Il responsabile dell’area sportiva Sebastian Pelzer lo chiarisce solo parzialmente nella nota ufficiale del club: «Il nostro obiettivo è chiaro: continuare a crescere e creare le condizioni ideali affinché la squadra possa esprimere al massimo il proprio potenziale. Con questi cambiamenti vogliamo dare nuovi impulsi alla prima squadra, immettendo freschezza, motivazione ed energia nello staff tecnico. L’arrivo di Germano Vailati porta con sé esperienza, competenza e un forte legame con il nostro territorio. Al contempo, Riccardo Di Benedetto continuerà a dare il proprio contributo in un ambito fondamentale come quello della nostra Academy, a dimostrazione della volontà del club di valorizzare e sviluppare le proprie risorse interne». D’accordo. Sulle ragioni alla base della separazione con Aletti, per contro, si preferisce sorvolare, limitandosi ai canonici ringraziamenti. Mah.

E il nuovo estremo difensore?

A fronte di una situazione sportiva delicata, a «pagare» sono quindi due dei collaboratori più stretti dell’allenatore. Né più, né meno, due uomini del Crus. E non è la prima volta che accade. Nel novembre del 2023, lo ricorderete, era infatti toccato al «prof» Nicholas Townsend. Tutto lecito, ci mancherebbe. E però, da soli, questi due provvedimenti non basteranno per raddrizzare il pericolante vascello bianconero. L’arrivo di un nuovo portiere rimane urgente e soprattutto necessario per il bene della squadra. Indipendentemente dalle competenze e dai nuovi impulsi di Vailati, atteso a Cornaredo dalla prossima settimana. «Il 44.enne - ricorda la società - vanta un curriculum di primo piano. È stato portiere di Locarno, Chiasso e Bellinzona e dei bianconeri, prima di farsi apprezzare a Sion, Metz e San Gallo. Nel 2012 è stato prelevato dal Basilea, società e città che non ha più abbandonato. Ritiratosi nel 2018, ha infatti assunto l’incarico di preparatore dei portieri all’interno del settore giovanile renano. Nelle ultime due stagioni ha lavorato con la U17 e la U19 rossoblù». In una puntata di Fuorigioco, su Teleticino, Vailati si espresse invece così in merito a Saipi. «È un portiere interessante, perché ha altezza e fisicità, ma mi sembra un po’ lento, forse un po’ appesantito anche da qualche infortunio. Effettua delle buone parate ma ogni tanto compie delle incertezze che possono costare caro». Beh, buon lavoro «Rambo».

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