Calcio

Saipi torna ad allenarsi, una multa basterà?

Sull’insostenibile abdicazione dell’ex numero uno bianconero la società è chiamata a intervenire – Superiore e però di nuovo sconfitto, il Lugano prova invece ad aggrapparsi alla prestazione e al giusto atteggiamento mostrato a San Gallo – Ma contro Losanna e GC sarà vietato sbagliare
Mattia Croci-Torti ha voltato le spalle ad Amir Saipi, puntando subito su David von Ballmoos a San Gallo. ©CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
14.09.2025 19:31

Nessuna vera schiarita. Né in campo, né - e men che meno - attorno al rettangolo verde. I turbamenti e i tormenti del Lugano rimangono d’attualità, complici la quarta sconfitta in cinque turni di campionato e, certo, lo scottante caso Saipi. A San Gallo i bianconeri sono andati nuovamente in bianco, e ciò nonostante una prestazione che avrebbe dovuto partorire sia reti, sia punti. No, è finita 1-0 per la capolista della Super League, soggiogata per almeno un tempo e quindi premiata oltremodo dalla perla di Boukhalfa. Nel calcio, tuttavia, contano i risultati e in questo senso la squadra di Mattia Croci-Torti proprio non riesce a sbloccarsi. Ci ha provato, il tecnico, a scuotere il gruppo, titolarizzando subito David von Ballmoos. Non è bastato, come non sono state sufficienti le 19 conclusioni scagliate verso la porta dei biancoverdi per realizzare almeno un gol.

All’orizzonte, «le più deboli»

Nella pancia del kybunpark, però, il Crus ha cercato di rilanciare: «Vi sono prestazioni che tolgono sicurezze. Altre, invece, alimentano la consapevolezza della squadra. E quella di San Gallo rientra fra queste. Abbiamo dimostrato di essere più forti del nostro avversario, sotto ogni aspetto, tolta purtroppo l’efficienza sotto porta. Ciascuno dei miei giocatori ha fatto il suo dovere e dunque restiamo positivi». I tifosi bianconeri presenti al match, tuttavia, non hanno preso bene l’ennesimo kappaò. E così, a fine match, la tensione sotto il settore ospiti ha raggiunto livelli notevoli, con tanto di battibecco tra curva e Steffen. «Non è la prima volta e al confronto non ci sottraiamo» ha osservato il tecnico. «Mi sento tuttavia di poter affermare che usciamo a testa alta da questa partita. Ripeto: tutti i giocatori hanno onorato la maglia del Lugano, lottando dal primo all’ultimo minuto. Insieme. Mancano i risultati, vero, ma speriamo che le prossime partite a Cornaredo ci permettano finalmente d’invertire il trend».

Già, all’orizzonte si stagliano le sfide con Losanna e Grasshopper, attesi mercoledì 17 e sabato 27 settembre in Ticino. E, inutile girarci attorno, il Lugano non potrà sbagliare ancora. Croci-Torti, oltretutto, si era per certi versi esposto sullo scenario in questione alla vigilia. «Sin qui, e a differenza del San Gallo, abbiamo disputato solo due partite in casa. Insomma, siamo stati un po’ sfortunati a livello di calendario, senza avere la possibilità di affrontare le formazioni “più deboli”». Bene. Classifica alla mano, ci siamo. Ai due prossimi incontri a Cornaredo, per altro, seguirà la gara esterna con il fanalino di coda Winterthur.

Se il Crus si fida ancora di Amir

A difendere la porta dei bianconeri, nelle prossime uscite, ci sarà sicuramente von Ballmoos. «Faccio giocare chi è più forte» ha d’altronde precisato l’allenatore a margine dell’ultima battuta d’arresto. L’avvicendamento con Saipi, va da sé, ha ammantato la gara del kybunpark, tra spiegazioni più o meno convincenti e - appunto - una clamorosa abdicazione da gestire. Appresa la nuova gerarchia fra i pali durante la seduta di rifinitura di venerdì, l’oramai ex numero uno ha infatti preferito chiamarsi fuori, lasciando anzitempo l’allenamento e non prendendo parte al viaggio nella Svizzera orientale. «Quella di Amir è una situazione particolare» ha premesso il Crus. Per poi aggiungere: «Vi sono scelte difficili da prendere, e queste fanno parte del mio lavoro, e scelte difficili da digerire. L’importante è essere uomini e saper reagire. Mi fido ancora di lui, purché dimostri di non mollare».

Il precedente di Reto Ziegler

Chi siede in panchina, insomma, ha in qualche modo scagionato Saipi. E tuttavia non basta per archiviare il dossier. Anzi. Al varco si attende la società, per altre fattispecie solerte nell’adottare provvedimenti radicali e in questo caso - un po’ come sul mercato - parsa al contrario subire gli eventi. Diciamolo chiaramente: voltare le spalle a club e compagni costituisce un piccolo affronto da parte di colui che aveva caldeggiato l’arrivo di un concorrente. E quindi sarà interessante capire se il CEO Martin Blaser e il responsabile dell’area sportiva Sebastian Pelzer procederanno a sanzionare il diretto interessato. Il tutto a freddo e dopo non aver ritenuto doveroso obbligarlo a intraprendere la trasferta di San Gallo. Domenica pomeriggio, intanto, Saipi si è allenato normalmente.

Ne va, ad ogni modo, della credibilità societaria agli occhi dello spogliatoio. Uno spogliatoio che quest’estate ha già dovuto fare i conti con mal di pancia e momenti delicati. E a proposito di precedenti. Nell’ottobre del 2022, Reto Ziegler venne messo fuori rosa per motivi disciplinari. L’ex difensore della Nazionale, all’epoca, non chiese di rinunciare a una trasferta a Lucerna, ma addirittura disertò il ritrovo per la partenza. Di qui l’estromissione voluta in primo luogo dal tecnico e condivisa dal club, che non voleva sentire parlare di rinnovo e in gennaio trasferì Ziegler al Sion. Si intervenne in modo deciso, dunque. E adesso? Sarà sufficiente una multa?

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