Calcio

Seconde chance e fantasmi bianconeri

Il Lugano deve imporsi in Romania, contro il Cluj, per accrescere le probabilità di disputare un girone europeo - Si riparte dallo 0-0 dell’andata - Ma le sfide di ritorno continentali, negli ultimi anni, non hanno mai fatto rima con vittoria
©KEYSTONE/ANTHONY ANEX
Massimo Solari
31.07.2025 06:00

Solo una volta, sotto la gestione di Mattia Croci-Torti, il Lugano si è imposto in trasferta nell’ambito di un preliminare continentale. Una vittoria pesantissima, per altro, quella ottenuta poco meno di un anno fa sul campo del Partizan Belgrado, nella gara d’andata del 3. turno di qualificazione di Europa League. Su quel mattoncino, in effetti, i bianconeri avevano costruito l’accesso ai playoff, sinonimo - nonostante la successiva sconfitta con il Besiktas - di «group phase» in Conference League. Bene. Né contro i serbi, né al cospetto dei turchi, Bottani e compagni avevano però strappato la vittoria in occasione del match di ritorno. Di più. Dal 2021 in avanti, il Lugano non è mai riuscito a imporsi al termine di una seconda sfida. E, beh, si tratta di un fantasma minaccioso a poche ore dai secondi 90 minuti (e forse più) contro il Cluj, valido per il 2. turno di qualificazione di Europa League.

Operazioni complicate

Il ricordo più fresco e doloroso, va da sé, è legato all’ottavo di finale di Conference di marzo, contro lo Celje. I bianconeri, infatti, sembravano finalmente in grado di fare la differenza sull’arco dei 180’, neutralizzando gli effetti dell’1-0 rimediato in Slovenia: avanti per 4-2 a ridosso dei tempi di recupero, i bianconeri avevano tuttavia trasformato la partita della Stockhorn Arena in uno psicodramma. Uno psicodramma culminato con un amarissimo kappaò ai calci di rigore.

Che poi, le gare di ritorno disputate in stagione dagli uomini del Crus erano già state tre. Nel citato duello con il Partizan, la rivincita andata in scena a Thun aveva fatto correre più di un brivido lungo la schiena dei ticinesi. Complice il 2-1 a proprio favore al novantesimo, i serbi avevano costretto il Lugano al supplementare. E, per fortuna, a salire in cattedra era stato Belhadj, autore del definitivo e salvifico pareggio. Sempre nell’estate 2024, suggerivamo, i bianconeri avevano cercato di ribaltare le sorti del preliminare sia contro il Fenerbahçe (in Champions), sia contro il Besiktas (in Europa League). Istanbul, in queste due occasioni, non si era però concessa: 2-1 e 5-1 i risultati finali.

Non era andata meglio l’anno prima, in questo caso nel playoff di Europa League con l’Union Saint-Gilloise. Dopo il 2-0 maturato in Belgio, pure il ritorno ospitato allo Stade de Genève non aveva sorriso al Lugano, battuto per 1-0, ma quantomeno già certo di prendere parte ai gironi di Conference. Nel 2022, per contro, l’avventura internazionale del club si era interrotta al primo ostacolo, nel quadro del 3. turno preliminare della terza competizione UEFA. Opposti all’Hapoel Be’er Sheva, capace di ipotecare il passaggio del turno con il successo per 2-0 a Cornaredo, i bianconeri erano stati superati 3-1 pure in Israele. L’incontro, spostato a Netanya per motivi di sicurezza, considerate le tensioni di quei giorni tra lo Stato ebraico e la Jihad islamica attiva nella Striscia di Gaza, aveva ad ogni modo visto Croci-Torti schierare una formazione falcidiata dalle assenze, alcune delle quali figlie proprio del contesto delicato.

Croci-Torti: «Non c’è favorito»

Domani sera, contro il Cluj, l’allenatore momò punterà invece sul migliore undici possibile. Behrens e Koutsias, per dire, potrebbero spartirsi l’attacco. D’altronde serve una scossa a fronte delle prestazioni insufficienti di diversi rincalzi, in occasione dell’esordio in Super League con il Thun. Suggerivamo, si riparte da una situazione di equilibrio (0-0) e con i romeni che - a loro volta - sono reduci da una battuta d’arresto in campionato, pure riconducibile al massiccio turnover operato da Dan Petrescu. Alla Stockhorn Arena di Thun, in un ambiente asettico, il Cluj non aveva comunque impressionato. E sul piano collettivo, e a livello di singoli. Allo stadio Constantin Radulescu, dove sono attesi 10.000 spettatori, le dinamiche cambieranno. Per Petrescu, tecnico dei padroni di casa, il Lugano rimane favorito. «Banalmente, perché è più forte». Croci-Torti, da parte sua, non si scompone, consapevole della portata del match: «Dobbiamo avere grande rispetto di questo club, della sua esperienza in campo internazionale, della sua solidità difensiva. A mio avviso non c’è un favorito». Una cosa è sicura. Sprecare un’altra seconda chance, questa volta potrebbe incrinare anzitempo il sogno europeo dei bianconeri.

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