«Conferma di Yakin decisa all'unanimità»

Nonostante le polemiche e i tanti dubbi emersi dal percorso di qualificazione al prossimo Europeo, l’Associazione svizzera di calcio, lo sappiamo, ha deciso di rinnovare la fiducia a Murat Yakin. Sarà ancora lui a guidare i rossocrociati al torneo continentale del 2024, come d’altronde prevedeva il suo contratto in caso di conquista del pass valido per l’Euro in Germania. Una decisione importante, su cui è tornato il direttore delle squadre nazionali svizzere Pierluigi Tami ai microfoni della RSI. «Confermare la fiducia a Murat Yakin è stata una decisione unanime - ha spiegato il ticinese -. D’altronde, si possono avere visioni diverse su determinati temi, ma la cosa più importante per noi è che sapevamo fin dal 2021 che Murat sarebbe stato il nostro allenatore per i prossimi Europei. La qualificazione era l’obiettivo principale e determinante per ottenere una conferma in merito, e lui ha raggiunto questo traguardo. Non ci siamo però fermati solo al risultato, abbiamo voluto approfondire con Yakin alcune situazioni che negli ultimi tempi ci hanno messo in difficoltà. Mi riferisco ad esempio alla squadra che ha perso serenità nel gioco. Murat ci ha però dato delle risposte importanti, dimostrandocele anche concretamente. Andiamo dunque all’Europeo convinti che lui sia la persona giusta».
«L’obiettivo è raggiunto»
Lo abbiamo detto, il contratto di Murat Yakin prevedeva che, in caso di qualificazione a Euro 2024, il ct sarebbe rimasto alla guida dei rossocrociati. Un concetto ribadito anche da Dominique Blanc. «Anche se abbiamo pareggiato quattro partite e perso un incontro nel corso del percorso di qualificazione, Murat Yakin ha la nostra piena fiducia», aveva spiegato il presidente dell’ASF dopo l’annuncio di qualche giorno fa. Sulla stessa lunghezza d’onda si è a sua volta espresso Pierluigi Tami: «La Federazione svizzera non è abituata a licenziare qualcuno o a interrompere un contratto quando la persona in questione ha comunque raggiunto l’obiettivo principale che era stato prefissato anzitempo. A livello di squadre nazionali svizzere abbiamo ottenuto risultati eccellenti».
Il ticinese ha poi tenuto a sottolineare il comportamento dei media adottato negli ultimi tempi, a suo modo di vedere non esattamente lodevole. «Quello che emerge dalla stampa è che abbiamo un problema con Yakin. Questo mi rattrista un po’, perché significa non essere in grado di vedere il lavoro che svolgono tutte le squadre nazionali».
Negli ultimi tempi non hanno convinto neppure i comportamenti dei senatori rossocrociati, Granit Xhaka, Xherdan Shaqiri, Manuel Akanji e Yann Sommer. Protagonisti elvetici che però, sempre a detta di Pierluigi Tami, non sono stati presi in considerazione per raggiungere la decisione presa dall’ASF di rinnovare la fiducia a Murat Yakin. «Nessuno di loro ha interferito con la nostra presa di posizione, questo perché i giocatori non hanno nulla da dire in questi specifici frangenti». La conferma di Yakin, è stato comunque ricordato nel comunicato dell’ASF, è valida solo fino a dopo gli Europei. Una nuova valutazione verrà infatti fatta dopo il torneo, per definire i passi successivi. In attesa che ciò avvenga, occhi puntati sul sorteggio di sabato.