La priorità della Svizzera? Tornare credibile

Alla Svizzera di Murat Yakin restano quattro partite ufficiali (e forse un’amichevole) per presentarsi in modo credibile ai Mondiali di fine anno. No, non sono molte. Ma è altresì vero che da qui a novembre molte cose potrebbero cambiare. E solo in meglio, considerata la pochezza rossocrociata nelle prime due uscite di Nations League. Per dire: Sommer, Elvedi e Akanji - idealmente - proteggeranno la nostra porta; Xhaka avrà ritrovato brillantezza e leadership dopo una stagione tribolata, segnata pure da un brutto infortunio; Seferovic sarà di nuovo in fiducia, magari a seguito di un trasferimento, e offrirà un’ottima alternativa al volubile Embolo; Shaqiri - una volta di più - si esalterà sul palcoscenico più importante.
E il commissario tecnico? Beh, al netto delle attenuanti citate indirettamente, il compito più difficile spetterà proprio a lui. Perché un conto è qualificarsi a Qatar 2022, lavorando sul breve termine e facendo leva su intuito ed euforia dei singoli. Un altro è dare un’anima, sincera e definibile, alla Nazionale elvetica. Un’impronta, sì, che permetta a un gruppo di discreti e buoni giocatori di diventare una formazione di spessore anche sul medio e lungo periodo. Le prestazioni di Praga e Lisbona, in questo senso, sono fonte di preoccupazione. Sul piano tattico e dello stile, i rossocrociati sono infatti usciti ridimensionati. Molto ridimensionati. Facendo persino rimpiangere - è bene sottolinearlo - l’ossessione per il calcio «dominante» dell’era Petkovic. La retorica di Vlado, per quanto snervante, era infatti riscontrabile in campo. Pure contro le cosiddette «grandi». Di più: alla fine ha pagato, così come è stata premiata la gestione di uno spogliatoio storicamente spigoloso.
Che tra l’attuale allenatore e i senatori tiri aria pesante, ad ogni modo, è ancora tutto da dimostrare. Yakin non deve però fare l’errore, nella scelta degli uomini e dei principi di gioco, di sopravvalutarsi. Ai Mondiali mancano quattro partite ufficiali. E no, per presentarsi all’appuntamento in modo credibile non sono molte.