Calcio

L'appello di Luis Enrique: «Non fischiate l'inno svizzero»

A poche ore dalla sfida con i rossocrociati, il ct della Spagna ha sottolineato l'ardore della gente di Saragozza
Il commissario tecnico iberico. ©EPA/Javier Belver
Massimo Solari
24.09.2022 12:03

A lui, Murat Yakin ha riservato diversi elogi. Ovviamente. «Luis Enrique? Trovo molto attraente la sua filosofia, in particolare il lavoro con i giovani. A livello tecnico, poi, la sua selezione si esprime su livelli altissimi». Bene. Dal ct rossocrociato a quello spagnolo, a poche ore dalla sfida di Nations League nella pancia della Romareda è giunto un appello. Sì, un appello che l'ex tecnico del Barcellona ha voluto riservare ai calorosissimi tifosi locali. «Cercheremo di divertirci e di divertire un pubblico appassionato di calcio come quello di Saragozza. Chiedo però che l'inno del nostro avversario non venga fischiato, così come apprezziamo che quello spagnolo venga rispettato. È vero, fa parte del calcio mettere pressione al proprio rivale. Ma quando la partita è iniziata».

Stando a Enrique, tra l'altro, si potrà ammirare una grande Spagna. «Mi affido molto alle sensazioni che provo in allenamento. Ebbene: questa è stata la migliore settimana di preparazione, in termini di qualità e intensità, di tutta la mia carriera di allenatore. Non ho notato alcun giocatore avvolto dai dubbi. Pure i neofiti. E ciò, va da sé, mi rende ottimista».

E la Svizzera? Che cosa si aspetta il ct iberico dalla formazione elvetica? «È una squadra che pressa bene e al contempo è abile a uscire dalla propria zona di difesa con la palla. Sarà una gara difficile ed equilibrata, dunque. Ne sono certo. La cosa positiva è che in questo momento nessuna selezione si ritrova senza obiettivi. I rossocrociati devono salvarsi e questo aspetto li motiverà oltremodo. Noi, al contrario, vogliamo qualificarci di nuovo alla Final Four».

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