Sci alpino

Lara Gut-Behrami accetta il responso ma sogna ancora di gareggiare

Stagione finita per la ticinese: l’infortunio di Copper Mountain la obbliga a rinunciare alle Olimpiadi di Milano-Cortina: «Mi ero fatta un’idea molto diversa dei prossimi mesi, adesso devo pensare solo a riprendermi»
Lara Gut-Behrami ha lasciato aperta una porta in merito al suo futuro sportivo. ©Keystone/Andreas Becker
Raffaele Soldati
27.11.2025 18:00

Il responso era nell’aria. Non c’è quindi da stupirsi di fronte alla notizia annunciata da Swiss-Ski. L’infortunio al legamento crociato anteriore e al legamento laterale interno ha martoriato, una volta ancora, il ginocchio sinistro di Lara Gut-Behrami, caduta una settimana fa (ndr, giovedì 20 novembre) mentre si stava allenando a Copper Mountain, in Colorado. Gli esami effettuati al suo ritorno in Svizzera hanno confermato quanto riferito in un primo tempo, compresa la lesione del menisco.

Voglia di ripartire

«Mi ero fatta un’idea completamente diversa dei prossimi mesi e non vedevo l’ora di iniziare questa stagione sciistica», ha dichiarato la sciatrice ticinese in un comunicato stampa diramato da Swiss-Ski. Facile immaginare lo stato d’animo con il quale ha dovuto fare i conti Lara prima di rendere pubblico il suo pensiero e in attesa dell’operazione prevista la prossima settimana. Insomma, un mix di amarezza e di speranza per una ripresa non troppo lenta. Va però sottolineato che se inizialmente Lara aveva annunciato che questo inverno sarebbe stato l’ultimo della sua carriera, ora lascia aperto uno spiraglio in merito al suo futuro sportivo. «Per il momento, il mio obiettivo è quello di recuperare da questo infortunio e di tornare in piena forma. Devo quindi aspettare per sapere quale di fatto sarà il mio futuro».

Spirito filosofico

La campionessa di Comano ha preferito non sbilanciarsi troppo e ha soprattutto voluto commentare il suo infortunio in una prospettiva più generale. «Recentemente abbiamo avuto alcune tragedie nel mondo dello sci con la scomparsa di giovani atleti. Ritengo che un infortunio al ginocchio, per quanto complesso, non possa essere considerato una vera e propria tragedia», ha spiegato Lara con filosofia.

Solidarietà e fiducia

Beat Tschuor, capo allenatore della squadra femminile di Swiss-Ski, ha naturalmente solidarizzato con l’atleta ticinese, che considerava il fiore all’occhiello del suo team. «Le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, previste in febbraio, erano l’ultimo grande obiettivo della carriera di Lara. In questo contesto, l’infortunio è ancora più amaro. Ora dobbiamo solo sperare che l’operazione e la riabilitazione si svolgano nel modo più sereno possibile e che Lara possa tornare in forma ottimale, sia per continuare la sua carriera sia per condurre una vita senza dolori dopo lo sport di alto livello».

Tschuor non ha poi dimenticato di sottolineare che l’assenza di Lara Gut-Behrami si farà sentire nel team elvetico: «Ci mancherà sia come atleta, sia come persona. Lara è una sciatrice molto esigente, come è giusto essere per affrontare lo sport di alto livello. I giovani possono imparare molto da lei anche per quanto riguarda il suo modo di porsi di fronte alle avversità. Solo osservando il suo atteggiamento, possono capire di che pasta è fatta». Nella scorsa settimana Tschuor si è sempre tenuto in contatto con Lara Gut-Behrami. «È chiaro, sono dispiaciuto, ma Lara mi è sembrata molto rilassata e ha accettato la situazione. D’altra parte tutti sappiamo quello che può accadere nella la vita quotodiana di uno sciatore. Lo sport purtroppo può anche essere spietato. Nello sci, non possiamo negarlo, c’è sempre un certo rischio di infortunio».

Lara avrebbe voluto chiudere la carriera a fine stagione, ma aveva anche detto più volte che non voleva essere costretta a lasciare a causa di un infortunio. Quale il pensiero del responsabile dello sci femminile? «Per Lara è importante tornare in salute. Seguirà un programma di riabilitazione con il supporto completo da parte di Swiss-Ski. Tutto il resto sarà una decisione privata. L’ultima parola spetterà a Lara. Per il suo futuro sportivo resta aperta una piccola porta. Questo è già un elemento positivo. Chissà. Stiamo a vedere. Ricordo solo che nel 2027 ci saranno i Campionati del Mondo a Crans-Montana».

Non è il primo infortunio

Non è la prima volta nella sua lunga carriera che la ticinese deve fare i conti con gli infortuni. Ai Mondiali del 2017, a St Moritz, il ginocchio sinistro di Lara aveva ceduto mentre si stava allenando tra una manche e l’altra della combinata durante il riscaldamento nella neve fresca. Già in quell’occasione aveva rimediato la lacerazione dei legamenti crociati e danni al menisco. Il suo primo serio infortunio risale però a diversi anni prima. In seguito a una caduta mentre si allenava su un ghiacciaio a Saas-Fee, Lara si era lussata l’anca destra ed era stata costretta a rinunciare all’intera stagione 2009/10, saltando anche le Olimpiadi di Vancouver. Con il suo carattere combattivo è però sempre tornata ai più alti livelli.

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