Il dramma

Avegno, il figlio ha confessato ma non è punibile

A guidare la mano del giovane, secondo la perizia psichiatrica, fu il suo scompenso psichico che era talmente forte da renderlo totalmente incapace di valutare il carattere illecito dei propri atti, e di agire secondo tale valutazione
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Locarno
06.09.2022 19:02

Doppia svolta nel caso delitto di Avegno, con importanti novità. Le autorità inquirenti hanno compiuto passi decisivi nelle indagini volte a farluce su quanto successo nell’abitazione della 61.enneella notte tra il 10 e l’11 aprile scorsi. Dopo diversi interrogatori ai quali è stato sottoposto il figlio 21.enne della donna, è arrivata infatti la confessione. A riferirlo è la RSI, chiarendo anche alcuni aspetti legati alla dinamica del delitto. Quella tragica notte il giovane colse la madre nel sonno colpendola alla testa con diversi oggetti non meglio specificati. Poi, con un coltello recuperato dalla cucina, l’ha pugnalata alla schiena. Ma non è tutto perché il ragazzo, che quella notte aveva anche assunto della cannabis, non è punibile. A guidare la mano del giovane fu il suo scompenso psichico che, come spiega il dottor Carlo Calanchini nella sua perizia, era talmente forte da renderlo totalmente incapace, in quel momento, di valutare il carattere illecito dei propri atti, e di agire secondo tale valutazione.

«Un disturbo psicotico»

Si tratta, sempre secondo quanto riferisce la RSI citando lo psichiatra, di un disturbo psicotico acuto dovuto probabilmente a una malattia soggiacente. Il perito definisce così lo stato in cui si trovava il ragazzo quando uccise la madre nella loro abitazione di Avegno. È stata quindi una tragica somma di avvenimenti, ma da ricondurre tutti allo stato psichico particolare dell’ormai reo confesso. Nessuna lite o movente preciso sono dunque all’origine della tragedia.

Trattamento stazionario

Sono proprio questi aspetti legati alla psiche dell’imputato (patrocinato dall’avvocato Maria Galliani) a renderlo non punibile. La giustizia farà comunque il suo corso . Toccherà infatti al Tribunale penale che, come vuole la procedura, esprimersi sul caso. Ma solo per stabilire quale misura terapeutica adottare. In quest’ottica, il rapporto appena trasmesso alle parti dovrebbe consistere in un trattamento stazionario all’interno di una struttura chiusa, almeno in una prima fase. Ricordiamo che il giovane si trova ancora in carcere. Dopo un periodo di fermo alla Clinica psichiatrica di Mendrisio, era stato trasferito dapprima alla Farerae poi, alla fine di luglio, al carcere della Stampa invece alla Stampa, dove si trova attualmente in regime di espiazione anticipata della pena.

In questo articolo:
Correlati
Dramma nel nucleo di Avegno: morta la madre, fermato il figlio
I vicini di casa chiamano la polizia per gli schiamazzi notturni di un giovane nella frazione di Terra di Fuori - Poi la macabra scoperta all’interno dell’abitazione che condivideva con la mamma - La posizione dell’uomo è al vaglio degli inquirenti coordinati dalla pp Canonica Alexakis