Giudiziaria

Belfor, al via il processo per la maxi-truffa assicurativa

Si apre questa mattina, davanti alle Assise criminali, il procedimento che vede alla sbarra ben nove imputati - Sotto la lente una presunta rete di raggiri milionari - I principali reati ipotizzati sono di truffa per mestiere, amministrazione infedele, corruzione e appropriazione indebita
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Bellinzona
01.12.2025 06:00

Si apre questa mattina, a Lugano, il processo per il caso Belfor. Una delle truffe assicurative più importanti capitate in Ticino negli ultimi anni. E l’aula penale che accoglierà il procedimento sarà decisamente gremita. Sul banco degli imputati, di fronte alle Corte delle Assise criminali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta (affiancato da Luca Zorzi e Fabrizio Filippo Monaci), si presenteranno infatti ben nove imputati, tra cui i due fratelli ex dirigenti della succursale ticinese – con sede a Lumino – della ditta lucernese specializzata nelle riparazioni e nella riqualifica di edifici danneggiati a seguito di incendi, allagamenti o altri sinistri.

Gli accusati saranno difesi dagli avvocati Nicola Orelli, Maria Galliani, Niccolò Giovanettina, Marco Masoni, Francesca Piffaretti-Lanz, Anna Grümann, Luigi Mattei, Mauro Ermani (nella sua prima apparizione pubblica dopo le dimissioni rassegnate in gennaio dalla carica di giudice) e Luisa Polli.

Nel corposo atto d’accusa, stilato dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, sono ipotizzati i reati di truffa per mestiere (ripetuta), amministrazione infedele, corruzione fra privati (corruzione attiva), corruzione di pubblici funzionari, corruzione passiva, appropriazione indebita e falsità in documenti, nonché infrazione e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti.

Il caso era venuto alla luce nella primavera del 2023 e vede, come detto, una presunta maxi-truffa assicurativa milionaria messa in campo dai due ex dirigenti di Belfor. I quali – secondo l’accusa – si sarebbero avvalsi dell’appoggio di alcuni collaboratori di compagnie assicurative per realizzare diversi atti illeciti. Truffe che miravano a ottenere importanti guadagni a discapito delle compagnie assicurative stesse, come pure di Belfor. Il modus operandi? Fatture gonfiate e interventi laddove non erano necessari. Nel corso dell’inchiesta è stato arrestato anche un ex funzionario, dipendente della Sezione cantonale della logistica. L’uomo avrebbe ricevuto importanti somme di denaro dai due ex dirigenti di Belfor.

Dopo un periodo trascorso in detenzione preventiva, gli imputati sono stati tutti rilasciati. Nei confronti di altri indagati, anch’essi coinvolti nell’inchiesta, si procederà invece separatamente, in un filone secondario disgiunto da quello principale.

Belfor stessa si era detta «notevolmente danneggiata» dai presunti raggiri e vittima dell’agire dei due ex dirigenti, dai quali ha preso subito le distanze interrompendo il rapporto di lavoro. La ditta, lo ricordiamo, non è mai stata oggetto di indagine si è anche costituita accusatrice privata al processo.

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