Il personaggio

«Con la mia scienza volo da Sant'Antonino a Dallas»

Nathan Oberti, 19.enne ex liceale di Bellinzona, approda in Texas per un evento mondiale dedicato ai giovani ricercatori: «Qui creo la mia 'rete' per il futuro»
Nathan Oberti, 19 anni di Sant'Antonino, ha portato la sua tesi al raduno mondiale dei giovani ricercatori che si svolge a Dallas fino a venerdì
Jona Mantovan
18.05.2023 11:56

La scienza ha fatto volare il 19.enne Nathan Oberti da Sant'Antonino a Dallas, in Texas (Stati Uniti d'America). È qui, infatti, che questa settimana si tiene la Fiera internazionale di scienza e ingegneria Regeneron (International Science and Engineering Fair, per gli amici solo ISEF 2023, ndr). Un raduno mondiale dedicato ai giovani ricercatori: oltre 1.500 ragazze e ragazzi da 70 Paesi presentano i loro progetti e, tra questi, c'è anche quello dell'ex liceale di Bellinzona. Il suo lavoro di maturità, infatti, ha superato la selezione nazionale promossa dall'organizzazione Scienza e gioventù. Una ricerca di alto livello, ben oltre le aspettative, che gli ha permesso di staccare il biglietto per il mitico campionato. «Ho iniziato medicina a settembre e pratico atletica per hobby», racconta sorridente in collegamento dalla stanza dell'albergo dove alloggia. Sullo sfondo, si vede in lontananza un gigantesco snodo autostradale. «Questo evento è perfetto per fare rete con altre menti, anche di un campo differente dal mio, che potrebbero risultare essenziali in una collaborazione futura. Oltre a essere fondamentale per il mio sviluppo personale».

Ma che atmosfera si respira nell'aria, a questo particolarissimo appuntamento? Millecinquecento cervelloni radunati in un unico posto, che effetto faranno? «Sì, è una cosa squisitamente statunitense», esclama il giovane, sottolineando le dimensioni dell'evento, il quale ha ripreso in presenza dopo un'annata virtuale a causa della pandemia. «C'è tanto spettacolo, ci sono tante feste. È abbastanza impressionante vedere tutte queste persone insieme! Questi due giorni sono stati comunque molto intensi perché sono stati impegnati nell'allestimento del nostro spazio espositivo, realizzato a regola d'arte e secondo severissime linee guida imposte dagli organizzatori».

I prossimi giorni, però, saranno decisivi. «I giudici valuteranno ogni lavoro e saranno conferiti una serie di premi per ogni categoria. Ma ci sono anche premi più prestigiosi, sotto forma di borse di studio per il futuro, indipendentemente dalla sezione in cui il tuo progetto è inserito».

Il mio approccio è stato risolvere la struttura tridimensionale di questa proteina attraverso la via computazionale, vale a dire con una serie di calcoli al computer

La struttura di una proteina

Il giovane parla poi del suo lavoro, una ricerca che l'ha letteralmente portato a esplorare un ramo scientifico che non si sarebbe mai aspettato: «Ho deciso di sviluppare la struttura tridimensionale di una proteina, di un recettore che è coinvolto sia nel coronavirus sia in altre malattie cardiovascolari. Purtroppo, questa struttura non è presente ancora a livello scientifico e nessuno l'ha ancora sviluppata. Conoscere la struttura di queste proteine è essenziale per il mondo farmaceutico e per il trattamento di diverse patologie».

La tecnica usata da Oberti ha un taglio decisamente più innovativo di quella impiegata normalmente: «Sì, di solito le strutture sono mappate attraverso tecniche di cristallografia a raggi X. Si tratta di un sistema molto difficile, complicato e pure molto costoso. Il mio approccio è stato risolvere la struttura tridimensionale di questa proteina attraverso la via computazionale, vale a dire con una serie di calcoli al computer. Perché, appunto, procedere altrimenti sarebbe stato troppo difficile e troppo complicato per le risorse del liceo».

I nostri programmi diventano sempre più efficienti e permettono di ridurre il lavoro di sperimentazione

Migliaia di formule chimiche

Il ruolo della farmacologia computazionale, negli ultimi anni, ha acquisito un'importanza sempre maggiore nel mondo della medicina. «I nostri programmi diventano sempre più efficienti e permettono di ridurre il lavoro di sperimentazione, e mi riferisco a quella su animali e su esseri umani, permettendo di verificare nel corso di un lasso di tempo ristrettissimo, diciamo una manciata di giornate, migliaia di potenziali farmaci, selezionando solo quelli che varrà la pena avviare alla sperimentazione».

Una sorta di simulazione dell'interazione tra i composti chimici e la componente biologica realizzata al computer, messa a punto dalle migliaia di formule chimiche che potrebbero essere efficaci oppure no. Gli elaboratori di oggi hanno una potenza di calcolo sufficiente per calcolare il risultato di queste complicatissime quanto delicate relazioni tra le molecole e i loro ricettori.

«Il tempo necessario per cercare nuovi farmaci è così ridotto di parecchio. Ma questo è soltanto un esempio di una delle tate altre applicazioni che si possono mettere in campo sfruttando questo genere di tecniche», evidenzia lo scienziato.

Ho voluto andare nel dettaglio, più in profondità. Sono sempre stato curioso di queste cose e non mi dà fastidio buttarmi a capofitto nello studio di una materia o di un aspetto che mi interessa

Simulare la dinamica molecolare

Il giovane è soddisfatto della sua ricerca. Che, come detto, si è spinta parecchio avanti rispetto a quanto richiesto per un lavoro di maturità del liceo. «Ma ho voluto andare nel dettaglio, più in profondità. Sono sempre stato curioso di queste cose e non mi dà fastidio buttarmi a capofitto nello studio di una materia o un aspetto che mi interessa».

Per eseguire il lavoro di Nathan Oberti, comunque, erano ugualmente necessari dei computer piuttosto potenti dedicati allo svolgimento delle simulazioni di dinamica molecolare. «Per questo devo ringraziare il dottor Vittorio Limongelli dell'Università della Svizzera italiana, fra l'altro professore di farmacologia, e il suo gruppo di ricerca».

Ci sono persone molto intelligenti da tutto il mondo, e tantissimi lavori molto interessanti, davvero

Sabato sera? Già a casa...

Visto il livello, chissà se c'è qualche progetto che avrà stupito il nostro interlocutore. «Beh, oggettivamente qui ci sono persone molto intelligenti da tutto il mondo. E tantissimi lavori molto interessanti, davvero», dice. «Uno tra quelli che mi ha colpito tra tutti è stato un programma, realizzato da un ragazzo, in grado di riconoscere il linguaggio dei segni, per esempio anche attraverso un filmato, per poi tradurlo sotto forma di testo scritto».

Il Ticino si porterà un bel premio a casa? Si sa già qualcosa? Nathan fa cenno di no con la testa e sorride. «Eh no, al momento non si sa ancora niente. Anche perché il giorno dei giudici sarà solo mercoledì. Mentre la premiazione vera e propria sarà tra giovedì e venerdì. E sabato sera sarò già di ritorno a casa». 

A rappresentare la Svizzera alla competizione internazionale c'è anche il collega Denis Spring, ventenne di Frauenfeld. Il suo lavoro è intitolato «Cattura diretta dell'aria» (Direct Air Capture, ndr.) ed è inserito nella categoria «Ingegneria ambientale». Il prototipo che presenta è stato costruito allo scopo di rimuovere l'anidride carbonica dall'atmosfera.

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