«Confido nella Sezione degli enti locali per fare chiarezza»

Oratorio di Giubiasco, parla il ricorrente. Ossia colui che ha inoltrato le censure dapprima al Consiglio di Stato e poi al Tribunale cantonale amministrativo (TRAM) contro il credito supplementare di 2,7 milioni di franchi votato dal Legislativo di Bellinzona il 16 maggio 2022. Entrambi respinti; l'ultimo negli scorsi giorni, come abbiamo anticipato oggi. In attesa che il Municipio faccia il punto della situazione e decida come e quando far ripartire il cantiere fermo da anni, l'incarto è ora sulla scrivania della Sezione degli enti locali in quanto - come rilevato dal TRAM - «le critiche sollevate dal ricorrente, più che a riguardare la validità della risoluzione adottata dal Consiglio comunale, si riferiscono al comportamento di singoli membri dell’Esecutivo. Spetterà quindi all’Autorità dipartimentale valutare la situazione dal profilo della vigilanza sui Comuni e procedere con le dovute segnalazioni al Ministero pubblico» qualora emergesse qualcosa.
Accertamenti in corso
Proprio il cittadino osserva che «finalmente si riparte, visto che il Municipio non ha mai chiesto la revoca dell’effetto sospensivo (Esecutivo che, rispondendo ad una recente interpellanza di Fabio Briccola, consigliere comunale PLR, ha però detto il contrario; n.d.r.). Non è una provocazione. Il TRAM ha sì respinto il ricorso, ma fa chiarezza sui ruoli istituzionali che le singole parti devono svolgere. Nel merito i giudici rilevano che i sorpassi sono ‘importanti e biasimevoli’. Certo che lo sono. Eccome. Adesso la palla passa agli Enti locali che dovranno valutare, dopo i necessari approfondimenti, se eventualmente informare la Procura».
Le critiche alla politica
Al di là della vicenda dell’oratorio di Giubiasco e di altri progetti, afferma, in questo momento «serve chiarezza in virtù del preventivo 2025 (disavanzo preconizzato di oltre 13 milioni; n.d.r.) che annuncia tempi bui per i cittadini bellinzonesi confrontati ad una politica scollata dalla realtà. Chi ha sbagliato deve trarre le dovute conclusioni. La possibilità di ricorrere è data dai diritti partecipativi che la Costituzione svizzera garantisce ai cittadini. Anche per vigilare sulla politica». Ma non dovrebbe essere un compito, soprattutto, della Gestione e del Legislativo? «Certo. Il Consiglio comunale deve rappresentare la popolazione, andando oltre gli steccati partitici».