Il Palacinema si veste di pace onorando il Patto di Locarno

Il Palacinema onora il centenario del Patto di Locarno «vestendosi» di pace. E lo fa con una mostra multimediale dedicata all’attivismo dal 20. secolo a oggi, che sarà inaugurata venerdì 12 settembre alle 17 - alla presenza, fra gli altri, della municipale Nancy Lunghi, titolare del dicastero Cultura - e visitabile negli orari d’apertura degli spazi al terzo piano fino al 2 novembre. Ma non solo: per l’occasione, sarà presentato anche un fumetto realizzato coinvolgendo la cittadinanza grazie all’intervento dell’artista Yves Mettler (insieme al curatore Noah Stolz), autore dell’installazione «PUBLICsPACE». Una sorta di «chiosco mobile» che ha raccolto voci e testimonianze di passanti nelle principali piazze in centro, riflettendo sul ruolo delle aree pubbliche come piattaforme democratiche. Nel calendario delle proposte a ingresso libero c’è poi un convegno (oggi e domani, programma dettagliato su www.palacinemalocarno.ch).
Appuntamento multidisciplinare
«Si tratta di un appuntamento interdisciplinare che si intreccia con le installazioni, ma che ne esplora più a fondo le dimensioni legate al diritto, ai media e alla formazione», spiega al Corriere del Ticino Elena DelCarlo, direttrice dell’istituto. «Per questo abbiamo coinvolto figure di rilievo come storici, ricercatrici e voci del mondo accademico e professionale. Tra gli ospiti, ad esempio, ci sarà la direttrice della Scuola di giornalismo di Lucerna, Martina Fehr, così come l’ambasciatore Tim Enderlin, che offrirà uno sguardo approfondito sulle dinamiche delle relazioni su scala globale», aggiunge la 61.enne. Il tavolo sarà introdotto, dalle 13, con il saluto istituzionale del sindaco Nicola Pini.
Coinvolta anche Ascona
Per la Giornata mondiale della democrazia sarà proiettato, lunedì 15 settembre alle 20.30 al cinema Otello di Ascona, «Die Letzte Chance» (1946), in collaborazione con il Festival diritti umani e CineBabel. La pellicola fu premiata all’epoca a Cannes e Los Angeles come «miglior film a favore della comprensione internazionale». La carrellata di rassegne torna al Palacinema per un nuovo giro d’opinioni venerdì 24 ottobre dalle 13.30 - e con il sostegno della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana -, dedicato all’educazione alla nonviolenza. Il prestigioso punto di riferimento locarnese sarà la cornice - il giorno successivo - della cerimonia del Premio di giornalismo della Svizzera italiana.
Schermi e spezzoni storici
È Sofia Pasotti a illustrare l’esposizione, curata dall’esperto Theo Mäusli e composta da una serie di schermi montati su strutture temporanee del tutto simili a quelle che si trovano sui cantieri (il contributo anche in questo caso è sempre di Mettler): «È stato un lavoro di ricerca nei più vasti e disparati archivi. La loro estensione ha reso la selezione dei segmenti piuttosto impegnativa», sottolinea la 23.enne di Minusio, che sta completando una laurea magistrale in gestione dei media. Su ognuna delle finestre televisive, infatti, scorrono a ciclo continuo immagini che trattano il tema sotto i profili più disparati.
«Ci siamo concentrati, ad esempio, su alcuni conflitti come la guerra del Vietnam, che è stata ampiamente coperta dai mezzi di comunicazione di massa, e sulla situazione storica della Palestina. Poi ci siamo spostati su argomenti più legati al Nobel, con cerimonie, strette di mano, premiazioni… tutti momenti simbolici».
Anche temi «popolari»
Ma ci sono aspetti anche più «popolari», conferma la nostra interlocutrice: «Sì, con un filone sulla musica. Ci siamo soffermati su come certi brani siano stati utilizzati per trasmettere messaggi pacifisti al grande pubblico. Non dimentichiamo, poi, i concorsi di bellezza. Abbiamo voluto mostrare, facendolo emergere in maniera delicata con un lavoro di montaggio, come le partecipanti alle selezioni, pur non essendo obbligate, anno dopo anno rispondano con lo stesso auspicio, ovvero la pace nel mondo».
Completano ogni superficie in movimento, laddove possibile, dei codici a matrice che, se inquadrati con il telefonino, indirizzano i visitatori al materiale sorgente integrale impiegato per il breve filmato. «Così che chi vuole possa approfondire gli aspetti di quanto proposto».
Troppi vandalismi: bandiere spostate al museo Casorella
Parte la enuncia contro ignoti — Appena sostituita, subito vandalizzata. Di nuovo. La decisione è stata inevitabile. E anche «sofferta», si legge in un comunicato della Città: la mostra fotografica allestita lungo la passeggiata a lago - intitolata «Venti di pace» e composta da 21 bandiere con gigantografie dell’epoca dei negoziati per il Patto di Locarno di cento anni fa - è stata trasferita al museo Casorella, in via Bartolomeo Rusca 5, «un luogo riparato e controllato». Il Municipio informa di avere pure sporto denuncia contro ignoti per danneggiamento di installazioni pubbliche.