Lugano

La Fondazione Bally apre le porte di Villa Heleneum

Tra musica e danza, l'anteprima del progetto culturale ha conquistato gli ospiti - Presentata anche la nuova direttrice Vittoria Matarrese: «Sarà uno spazio di risonanza aperto a tutte le generazioni»
Mattia Sacchi
12.11.2022 11:45

L’arrivo in battello verso una delle location più suggestive di Lugano, opportunamente «tirata a lucido» per l’occasione. Le esibizioni degli artisti, dalla silenziosa quanto coinvolgente danza di Ola Maciejewska ai virtuosismi al pianoforte, accompagnati da immagini video e cinguettii di uccelli, di Christophe Cassol. C’è da dirlo: se questa era solo un’anteprima, promette decisamente bene. È così che si è presentata venerdì la Fondazione Bally/Villa Heleneum a ospiti, autorità e addetti ai lavori, per una serata evento che ha rappresentato un assaggio di quello che offrirà la villa, la cui apertura è prevista per il prossimo 20 aprile.

Un progetto, quello della fondazione del brand svizzero il cui scopo è collaborare e sostenere i talenti creativi e visionari svizzeri, che ha avuto ufficialmente il via nell’agosto 2021 quando, dopo una lunga selezione, il Municipio di Lugano ha assegnato all’azienda di Caslano la residenza sul Ceresio.

Durante il discorso inaugurale, il sindaco Michele Foletti ha ribadito la bontà della decisione dell’esecutivo luganese: «Sono oltremodo convinto che Lugano è sulla buona strada per diventare sempre più attrattiva anche per coloro che cercano di coniugare tradizione e innovazione a tutti livelli. Con la Fondazione Bally abbiamo costruito le basi per un nuovo polo culturale, frutto della collaborazione tra pubblico e privato, con una visione che permetterà di creare scenari inediti anche nel campo culturale». «Siamo lieti che una fondazione svizzera, che conserva la storia plurisecolare di un'azienda innovativa fatta di tante collaborazioni con artisti illustri, abbia deciso di scrivere una nuova e importante pagina del suo futuro culturale proprio a Lugano», gli fa eco Roberto Badaracco, vicesindaco nonché responsabile del Dicastero cultura, sport ed eventi.

La serata non è stata una prima solo per la Fondazione Bally a Villa Heleneum, ma anche per la nuova direttrice Vittoria Matarrese. Un profilo internazionale di enorme prestigio: già direttrice artistica di Villa Medici a Roma e al Palais de Tokyo di Parigi come curator e direttrice delle arti performative, Matarrese ha creduto al progetto luganese, portando la sua esperienza e la sua visione. «Per me è un onore essere qui e il vostro entusiasmo mi emoziona – le prime parole della neo direttrice -. Oggi la Fondazione Bally desidera ancorare e ampliare il nostro lavoro con gli artisti. Questa nuova fase della storia della Fondazione mi sembra un capitolo essenziale per cercare di comprendere i cambiamenti in atto nelle nostre società, per sensibilizzare a un approccio ecologico e inclusivo, per riflettere con persone creative in tutti i campi e per creare uno spazio di risonanza aperto a tutte le generazioni».

Un «luogo aperto a tutti, sempre» - come assicura Matarrese – che godrà di un fitto programma. In particolare saranno previste due mostre all’anno, oltre a diversi eventi culturali. Sono inoltre previste delle residenze, con due appartamenti ristrutturati all'ultimo piano di Villa Heleneum, aperte a curatori e artisti di tutto il mondo. «L'obiettivo è mettere in discussione le diverse discipline e trovare nuovi approcci. La Fondazione Bally inviterà artisti ed esploratori singolari, ma anche personalità - filosofi, scrittori, scienziati, studenti - a pensare all'arte come un'esperienza e non come una forma, a immaginare nuove prospettive, a definire un territorio di idee libere, aperto a una scena affermata e a una emergente, e a proporre contenuti diversificati per il programma educativo», spiega la direttrice.

Visibilmente soddisfatto il CEO di Bally Nicolas Girotto, sia per l’anteprima mostrata venerdì che per l’arrivo di Vittoria Matarrese: «Sin dalla prima volta che ho parlato con lei mi sono reso conto che sarebbe stata la persona giusta, con una visione multidisciplinare dell’arte davvero interessante». Peraltro quello della nuova direttrice della Fondazione è il secondo colpo messo a segno in pochi mesi da Girotto, dopo l’arrivo di Rhuigi Villaseñor come direttore creativo di Bally: «Crediamo nel valore delle relazioni, che fa da sempre parte del nostro Dna. Numerose collaborazioni hanno avuto luogo con personalità come Bernard Villemot, Gunter Sachs o addirittura Le Corbusier. Queste collaborazioni testimoniano una forte fiducia nell'arte come fonte di ispirazione per nuove visioni e nuovi orizzonti».

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