Il caso

Foto di donne spogliate con l'IA e «scambiate» come fossero figurine dei calciatori

Denunciata l'ennesima community virtuale in cui gli utenti creano «deep nude» di donne famose, ma non solo: noi abbiamo trovato davvero di tutto, pure una donna nuda al cimitero di Lugano
©Shutterstock

Prima la pagina Facebook «Mia moglie» – dove venivano pubblicate foto esplicite di consorti e compagne ignare –, poi il forum Phica.net, sul quale gli utenti condividevano scatti di donne – volti noti e non – senza il loro consenso, con l’obiettivo di commentarle, spesso in modo degradante e abietto, insieme ad altri uomini. Ma nella giungla della rete, la diffusione illegittima di immagini esplicite, intime, di revenge porn, non si esaurisce in «due casi». E nelle scorse settimane, dall’Italia, è arrivato l’ennesimo allarme: nel mirino, questa volta, il sito internazionale SocialMediaGirls.

Sulla piattaforma (tra le altre cose), le donne vengono spogliate a loro insaputa con l'intelligenza artificiale ed «esposte in vetrina». A denunciarlo per prima sui social e alle forze dell’ordine è stata la giornalista e scrittrice Francesca Barra: «Prendere l’immagine di qualcuno, manipolarla e diffonderla senza permesso — ha scritto — non è un gioco, è una violenza e un abuso che marchia la dignità, la reputazione, la fiducia». Ci sono centinaia e centinaia di donne, tra le quali una cinquantina di giornaliste, conduttrici, attrici, cantanti e soubrette. C'è addirittura la sezione «Vip italiane nude».

Che cosa abbiamo trovato

Ma il bacino di utenti è globale: gli iscritti sono più di 7,5 milioni. Basta dichiararsi maggiorenni, creare un nome utente, fornire un indirizzo e-mail e siamo dentro. A ogni clic si aprono pop-up e siti pornografici che permettono alla piattaforma principale di monetizzare. Foto, escort, sex-cam, immagini esplicite, anche di «esibizionismo» tra le strade di Lugano (dal parco Ciani alle iconiche panchine rosse fino, addirittura, al cimitero) la cui fonte non è nota (non è dato sapere se la persona ritratta sia consapevole di essere finita su un sito frequentato da oltre 7 milioni di persone). È pure possibile, appunto, utilizzare l'IA per creare deep nude, una sottocategoria di deep fake in cui le foto vengono manipolate dall’AI con lo scopo di rimuovere gli indumenti di una persona, creando così immagini sessualmente esplicite. In parole povere, è possibile «spogliare» (senza il loro consenso) donne vestite. C’è addirittura il forum dedicato «Posta qui la tua richiesta di fake». Qui vengono caricati scatti di donne (vestite) e si chiede agli altri utenti di utilizzare appositi software per spogliare il soggetto immortalato. Tutte le immagini fake vengono poi condivise e scambiate tra gli altri utenti, come fossero semplici figurine dei calciatori. C’è davvero di tutto: donne fotografate a loro insaputa in luoghi pubblici, parenti, insegnanti. E ancora, immagini «rubate» da profili Instagram.

Sul sito in questione, vengono suggeriti e sponsorizzati app e software (a pagamento) per la creazione di deep nude con l’intelligenza artificiale. Ma, come detto, c’è anche chi soddisfa le richieste altrui. Pure di persone famose. Le immagini vengono categorizzate nella sezione «Fakes». Qui vi abbiamo trovato, tra le altre, immagini di Michelle Hunziker, anche in compagnia della figlia Aurora Ramazzotti, e un video di Alisha Lehmann (calciatrice svizzera). Sotto la categoria «celebrità» ci sono due foto della influencer ticinese Xenia Tchoumitcheva, immortalata in un momento in cui (a causa del vento) l’abito che indossa lascia intravedere parti del corpo. Qualcuno chiede se non si possa avere «un nudo integrale» ma, viene precisato, alcuni software non lo consentono.

Nel forum ci siamo imbattuti anche in ragazze che minacciano «denunce» a chi ricondivide foto e video provenienti da profili OnlyFans. La lingua utilizzata è, ovviamente, l’inglese, ma non mancano messaggi scritti direttamente in italiano. «Per favore aiutatemi a trovare tutto quello che c’è su di lei». In più lingue, compreso l’italiano, sono state condivise le regole di comportamento, pena «il ban permanente» dal forum. La prima? «Assolutamente vietato qualsiasi contenuto con minori! Non ci saranno altri avvertimenti. Ogni individuo postato deve essere maggiorenne». Al punto 4 dicono sia vietato il doxing (diffondere pubblicamente online informazioni personali e private) – evidentemente una regola non (del tutto) valida per le «celebrities» –, ma il comandamento 17 recita «le richieste di identificazione di persone sconosciute vanno trattate negli appositi thread – Who is this?». Ci sono anche utenti che si «rimproverano» tra di loro, senza il coinvolgimento (almeno in prima battuta) dei moderatori. «Ma non ti basta il ban da Phica? Ancora continui con le tue stupidate?», scrive qualcuno.

Durante la nostra ricerca, abbiamo solo raschiato la superficie dei vari commenti tra gli utenti, decidendo di non andare oltre quando i discorsi hanno iniziato a prendere una brutta piega, al limite della pedofilia.

E in Ticino?

Prendere l’immagine di qualcuno, manipolarla e diffonderla senza permesso «non è un gioco: è una violenza digitale. Un furto che colpisce il corpo, ma anche la dignità, la privacy, la libertà» è il messaggio mandato da Francesca Barra. In Ticino è pendente l’interrogazione presentata dalla deputata del Partito socialista Lisa Boscolo («Diffusione online di immagini intime rubate di donne – cosa fa il Canton Ticino?») dopo il caso Phica.net. Al Consiglio di Stato vengono chiesti lumi sulle misure di sensibilizzazione già intraprese nel nostro cantone e quale sia «la procedura attualmente seguita dalla Polizia cantonale in caso di denuncia e quali sono i canali di collaborazione con le piattaforme digitali per la rimozione rapida dei contenuti». Il messaggio è chiaro: è necessario fare qualcosa. Possibilmente prima che l’ennesima vittima ignara trovi la sua immagine sfruttata nel peggior modo possibile.

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