La Casa Bianca: «Il mancato Nobel a Trump? Anteposta la politica alla pace»

Donald Trump, dunque, non ritirerà il Premio Nobel per la Pace. Il comitato, infatti, non ha scelto il presidente degli Stati Uniti, anche per motivi di tempo, conferendo il riconoscimento a María Corina Machado, una «coraggiosa e impegnata paladina della pace», come ha dichiarato lo stesso comitato leggendo la motivazione dell'assegnazione, «una donna che mantiene accesa la fiamma della democrazia in mezzo a un'oscurità crescente», quella del Venezuela.
Prima dell'annuncio, in molti si erano domandati come avrebbe reagito il tycoon in caso di mancata vittoria. Steven Cheung, direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, tramite X ha dato una prima risposta: «Il presidente Trump continuerà a stringere accordi di pace in tutto il mondo, a porre fine alle guerre e a salvare vite umane». Tradotto: non serve un Nobel per riaffermare la narrazione secondo cui il presidente USA è l'uomo giusto per correggere il corso della storia. «Non ci sarà mai nessuno come lui in grado di spostare le montagne con la sola forza della sua volontà. Il comitato per il Nobel ha dimostrato di anteporre la politica alla pace».
Trump, come noto, teneva particolarmente al Nobel. Ne aveva fatto menzione a fine settembre, dal podio dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, mentre a sostenere la sua candidatura (fra le 338 totali) erano stati fra gli altri il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, oltre a Paesi come Pakistan e Cambogia. Il comitato, dal canto suo, è stato piuttosto netto. Se non tranciante: «Nella lunga storia di questo premio, abbiamo visto intorno a noi diversi tipi di campagne e di attenzioni. Ma il comitato siede in una stanza ai muri della quale ci sono i ritratti di chi ci ha preceduto, e ha preso scelte nel nome del coraggio e dell'integrità. Abbiamo operato basandoci su questo. La nostra decisione si basa solo sul lavoro e sulla volontà di Alfred Nobel».