Il ricordo

«Non dimentichiamo e scegliamo sempre la pace e la libertà»

Bellinzona, commemorati gli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale - Autorità cantonali ed alti ufficiali dell'Esercito e della Polizia hanno omaggiato i militi di ieri, oggi e domani
© Ti-Press / Samuel Golay
Alan Del Don
08.05.2025 15:25

Sol-sol-sol-mi bemolle. Le prime note della quinta sinfonia di Beethoven. O, in questo caso, in codice Morse, la «V» di «vittoria» contro il nazifascismo. Era più di una sigla di apertura, quella di Radio Londra, durante la Seconda guerra mondiale. Un messaggio di speranza, certo, rivolto alla popolazione, ma soprattutto un appello alla resistenza. Un messaggio che oggigiorno è viepiù attuale, purtroppo, alla luce dei conflitti in corso nel mondo.

«La fine di un abisso morale»

Ecco dunque che è fondamentale non dimenticare. A Bellinzona, oggi, nel giorno in cui ricorrono gli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, autorità cantonali ed alti ufficiali dell’Esercito svizzero e della Polizia cantonale hanno voluto omaggiare i militi - quelli di ieri, di oggi, di domani - posando una corona d’alloro davanti al monumento «La Difesa» in via Guisan. «Resistere. Vigilare. E scegliere sempre nel segno della libertà e della pace. Quest’ultima, ci insegna tristemente l’attualità, non è mai conquistata per sempre», ha affermato il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi.

Il quale ha poi ricordato i fatti dei Bagni di Craveggia del 18 ottobre 1944 in cui dei partigiani vennero uccisi dai nazifascisti. L’8 maggio 1945, ha dal canto suo sottolineato il primo cittadino del Cantone Michele Guerra, è stata la «fine di un abisso morale. La memoria è la prima difesa contro il ritorno dell’oscurità. La Svizzera fu neutrale, ma non neutra. Non dimentichiamo pertanto il passato e non facciamo degenerare il futuro».

Il ruolo della Svizzera

Per il sindaco di Bellinzona Mario Branda, in virtù dei mutati equilibri geopolitici, è «giusto interrogarsi su quello che la Svizzera potrebbe fare oggi». Perché, come diceva il compianto Papa Francesco, «la guerra è sempre una sconfitta». Alla cerimonia, conclusasi con il salmo svizzero, sono inoltre intervenuti, in rappresentanza dell'autorità militare, il divisionario Maurizio Dattrino, il presidente della Società ticinese degli ufficiali Stefano Laffranchini, il caposezione del militare e protezione della popolazione Ryan Pedevilla nonché gli alti ufficiali superiori ticinesi a riposo. Presente con il drappello d'onore della Polizia cantonale pure il comandante Matteo Cocchi.