Oltre allo sport c'è di più

Via libera al nuovo ruolo di Bellinzona Sport. L’ente autonomo comunale non si limiterà solamente a gestire le infrastrutture, ma « si avvia a diventare progressivamente promotore di un’offerta sportiva, turistica e ricreativa più ampia e strutturata». La maggioranza della Commissione della gestione (relatore Carmelo Malingamba, PLR) preavvisa favorevolmente il mandato di prestazione da 4,8 milioni per il 2026. Il Legislativo si esprimerà lunedì 15 dicembre, subito dopo il Preventivo.
C'è soddisfazione, sì
Un anno, quello alle porte, che sarà particolare anche per altri due aspetti. Il primo riguarda il fatto che le società sportive dovranno passare alla cassa e pagare i consumi energetici. Dovranno però sborsare solo 52 mila franchi e non 97 mila come preconizzato nel Preventivo 2025. Secondariamente in luglio chiuderà provvisoriamente la pista di ghiaccio per consentire la manutenzione del tetto del Centro sportivo. Per la capitale i nuovi compiti dell’ente rappresentano «un passo strategicamente rilevante, poiché segnano l’avvio di una visione più ampia del ruolo dello sport nello sviluppo urbano. Il rafforzamento delle attività ricreative e turistiche a carattere sportivo contribuisce a rendere Bellinzona una città più attrattiva e dinamica».
«Dov’è la funivia di Carasso?»
La Gestione (relatore Brenno Martignoni Polti, Avanti con Ticino&Lavoro-Più Donne-Il Noce) mostra il pollice su pure al mandato di prestazione da 420 mila franchi per l’ente Carasc, ma chiede un’identità unitaria delle due sponde della montagna e non solo di quella destra. La commissione biasima tuttavia il fatto che non venga menzionato il progetto di una funivia con partenza da Carasso ed arrivo ai monti di Baltico promosso dalla Fondazione Prò Martin. Un’idea che la Gestione considera valida.
L'ecocentro nel sito inquinato
Un nuovo ecocentro da 855 mila franchi a Gudo. Verrà ricavato su un terreno molto ampio (di 7,5 ettari), di proprietà del locale Patriziato ma che verrà rilevato dalla Città, a sud della strada cantonale; la superficie che verrà utilizzata per ricavare la struttura è pari a circa 1.200 metri quadrati. «Il mappale in oggetto è presente nel catasto dei siti inquinati, poiché in passato è stato utilizzato come discarica di materiali da costruzione, dove sono stati depositati circa 160 mila metri cubi di materiale. Secondo l’Ufficio dei rifiuti e dei siti inquinati, il sito risulta inquinato, classificato nella categoria “gialla”, ossia a minore rilevanza tra le categorie previste. Non sono prevedibili effetti dannosi o molesti e non sussiste alcun obbligo di risanamento. Tuttavia, qualora il terreno venga interessato da lavori di scavo o costruzione, è necessario procedere in conformità alle prescrizioni ambientali», sottolinea il Municipio nel messaggio trasmesso al Legislativo che lo discuterà all’inizio del 2026. Il cantiere durerà otto mesi.




