La diligenza, i cittadini controllori e i club alla cassa

L’anno scorso il sindaco di Bellinzona Mario Branda, in replica alle esternazioni del direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi («l’acqua è poca, ossia scarseggia, e la papera non galleggia»), aveva utilizzato una metafora calzante: «Se si continua a pescare l’acqua nella piscina vicina prima o poi finirà del tutto». Per fortuna che la Turrita ha il fiume. Scherzi a parte, questa volta, invece, presentando il Preventivo 2026 (disavanzo di 9,2 milioni, come vi abbiamo riferito stamattina) il primus inter pares della capitale ha fatto riferimento al film «Ombre rosse», un western con, tra gli altri, un John Wayne in grande spolvero. La diligenza sulla quale viaggia un gruppo di persone, dall’Arizona al Nuovo Messico, viene assalita dagli Apache. «Il collega e mio omologo di Lugano Michele Foletti ha parlato settimana scorsa di rapina da parte del Cantone, che non rispetta l’autonomia dei Comuni. Personalmente mi limito ad osservare che continuiamo ad essere attaccati da Geronimo (il capo forse più conosciuto dei nativi d’America; n.d.r.), come nella famosa pellicola del 1939...», ha affermato di fronte alla stampa un SuperMario in versione gringo.
Dismissioni? No, anche se...
Per risanare i conti Bellinzona sarebbe disposta a vendere i gioielli di famiglia (proprietà e/o terreni) come farà Lugano, abbiamo chiesto? «Da alcuni mesi, effettivamente, sono in corso delle riflessioni sul tema delle dismissioni. Non intendiamo privarci dei beni più pregiati, sia chiaro. Ma si potrebbe pensare a concedere dei diritti di superficie a terzi su alcuni sedimi, che ci pare una scelta più ragionevole. Una vendita potrebbe semmai entrare in linea di conto limitatamente a fondi di piccole dimensioni. Anche se, va detto, dal punto di vista dell’edilizia scolastica dovremo semmai acquistarli, i terreni...», ha osservato il capodicastero Finanze, economia e sport nonché vicesindaco Fabio Käppeli. Che abbiamo intervistato oggi assieme a Francesca Boggio Mesnil (alla testa del Servizio sviluppo economico) per capire quali sono le prospettive di crescita della Città a medio-lungo termine.
Chi promette battaglia
Intanto c'è una novità nella Turrita. Un gruppo spontaneo di cittadini, apolitico e aconfessionale, che ha a cuore Bellinzona e i cui membri si adopereranno «per una gestione sostenibile e responsabile delle finanze pubbliche, oltre al rispetto del territorio e della legalità». Il consesso si è formalmente costituito sabato scorso, come abbiamo appreso, e presto si doterà di un sito Internet. Si riunirà ogni settimana e annuncia già battaglia, ad esempio, a suon di opposizioni e ricorsi, sull’edificio amministrativo previsto in via Lavizzari in città. E sotto il cui tetto verranno riuniti, dall’autunno 2027, la sede del Settore opere pubbliche, la direzione delle scuole comunali (oggi dislocata a Gnosca) e la direzione dell’ente autonomo Sport (ora all’interno del Centro sportivo). «Bellinzona deve risorgere in tutto il suo splendore», è lo slogan del gruppo che promette di passare ai raggi X altri temi di politica comunale.
Una cattiva-buona notizia
Potrebbe sembrare una cattiva notizia ma, viste le premesse, le società sportive che utilizzano le infrastrutture di Bellinzona possono essere soddisfatte. Contrariamente a quanto preconizzato nel 2025 (e poi rivisto grazie all’intervento del Legislativo), per il consumo energetico i club dovranno pagare «solo» 52 mila franchi e non 97 mila. Importo dimezzato, dunque. Con l’aggiunta di «un fattore di ponderazione favorevole a quelli che hanno un settore giovanile». La differenza sarà coperta dall’ente autonomo Sport senza, in ogni modo, pretendere dal Comune un contributo superiore, che per il 2026 è pari a 4,83 milioni di franchi. Saranno inoltre operati «altri risparmi internamente». Si è giunti a questa conclusione dopo aver analizzato nel dettaglio i bilanci delle varie società: «I conti si presentano in generale solidi e non sono state riscontrate situazioni tali da mettere a rischio» la loro esistenza. In prospettiva si valuterà se aumentare il canone annuo pagato dai club professionistici, come l’ACB.
Parchi giochi: divieto di fumo
Cambiando tema, ecco che nei primi mesi del 2026 verrà svelato il messaggio riguardante l’ente autonomo Anziani che sarà operativo dal 1. gennaio 2027. Verrà ovviamente integrata la casa anziani Greina che allo stato attuale è gestita dalla Città in via transitoria. Una gestione che «sta progressivamente creando sinergie, riducendo duplicazioni di servizi e figure professionali», si legge a pagina 15 del Preventivo. Due parole, infine, in merito al calcolo del dimensionamento delle zone edificabili. Ebbene, il Dipartimento del territorio ha comunicato che il Piano regolatore cittadino risulta leggermente sovradimensionato (113%), un dato che «non impone al Comune l’obbligo di adottare misure di salvaguardia della pianificazione». In conclusione è realtà il divieto di fumo nei parchi giochi.


