Il punto

I dazi sulla stampa domenicale, ma non ci sono novità

Bocche (sempre) cucite sui negoziati con gli Stati Uniti: oltre all'acquisto di gas liquefatto (come l'UE) e ai già annunciati investimenti nella farmaceutica oltreoceano, Swiss potrebbe acquistare ulteriori Boeing e la Svizzera potrebbe importare carne bovina?
© KEYSTONE (AP Photo/Fernando Llano)
Red. Online
10.08.2025 15:09

«Le bocche sono cucite». L'espressione è stata usata più volte negli scorsi giorni in merito alle discussioni tra la Svizzera e gli Stati Uniti sui dazi. In particolare dopo la visita di Karin Keller-Sutter e Guy Parmelin a Washington. Anche durante la conferenza stampa del 7 agosto, quando i dazi statunitensi al 39% erano ormai realtà, è stato detto (molto) poco. Sui contenuti della nuova proposta che Berna ha elaborato per Washington, la presidente della Confederazione e il «ministro» dell'economia si sono lasciati sfuggire (solo) qualche dettaglio davanti ai media: sono stati promessi investimenti e la creazione di posti di lavoro su suolo americano da parte dell’economia privata elvetica. Sul piatto, Berna ha anche messo delle spese per gli armamenti. E l’acquisto degli F-35 non è stato messo in discussione.

La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha dichiarato che «per motivi tattici legati alle trattative, non è possibile rilasciare alcuna dichiarazione» sui piani della delegazione svizzera incaricata dei negoziati doganali negli Stati Uniti. 

Prima del colloquio con il segretario di Stato americano Marco Rubio, Keller-Sutter e Parmelin, lo ricordiamo, avevano incontrato «rappresentanti di alto livello» dell’economia svizzera, tra i quali il presidente del Cda di Roche Severin Schwan, il Ceo di Swiss Jens Fehlinger, il presidente della società di commercio di materie prime Mercuria Daniel Jäggi, e i proprietari di Partners Group Alfred Gantner e Marcel Erni.

Oggi la NZZ è tornata sui (già comunicati) piani di investimento di Roche e Novartis negli USA, anche alla luce della «sparata» del presidente Donald Trump di aumentare l'aliquota sui farmaci «entro un anno o un anno e mezzo al 150% e poi al 250%». La stampa d’Oltralpe aggiunge inoltre la disponibilità di Swiss a comprare ulteriori aerei Boeing. Secondo la NZZ am Sonntag, il Consiglio federale avrebbe chiesto ad Alfred Gantner – l'imprenditore, in passato, si è più volte espresso contro l'Unione europea – di presentare alla SECO un piano per evitare i dazi doganali americani. Questo, dopo che il Consiglio federale aveva rinunciato ad assumere una società di lobbying americana per i negoziati, stando al SonntagsBlick.

Infine, Marcel Dettling si è chinato sulla questione carne bovina. Il presidente dell’UDC, già negli scorsi giorni, aveva parlato della necessità di continuare a negoziare con gli Stati Unti, sottolineando pure l’urgenza di agire sul fronte interno: sgravare gli imprenditori e ridurre i costi dell’energia. Oggi, sulle pagine della NZZ, è tornato a puntare il dito contro il Consiglio federale il quale non avrebbe «agito per tempo con la chiarezza e la coerenza necessarie». Ma, soprattutto, ha sottolineato come lo scorso anno la Svizzera non sia riuscita a soddisfare internamente la domanda di carne bovina: «Abbiamo importato il 15% dall'estero». Dettling – facendosi portavoce di agricoltori e allevatori – ha quindi aperto alla possibilità di importazioni contingentate di carne bovina dagli Stati Uniti.

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