Laghi

Bordate tra SNL e sindacati: il Governo è preoccupato

La Società Navigazione ha disdetto il contratto collettivo di lavoro sottoscritto con SEV, UNIA e OCST – Toccati cinque collaboratori attivi sul Verbano – Il Cantone ha chiesto un confronto urgente con la società luganese
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
Mattia Sacchi
26.06.2025 20:30

Tira sempre più aria di tempesta tra la Società Navigazione del Lago di Lugano (SNL) e i sindacati. Allo scontro di qualche settimana fa sulla cassa pensioni dei dipendenti, sfociata in una segnalazione all’Autorità di vigilanza delle casse pensioni di Zurigo da parte del SEV, oggi si è aggiunto un altro capitolo che ha spinto un Consiglio di Stato «preoccupato dai recenti sviluppi» a chiedere un rapporto sulla situazione al proprio rappresentante in seno al Consiglio d’amministrazione della SNL così come un «confronto urgente» con la stessa Società di navigazione.

«Rapporto di fiducia rotto»

Ma andiamo con ordine. Questa mattina, la SNL ha ufficializzato in un comunicato stampa la decisione di disdire il contratto collettivo di lavoro sottoscritto con i Sindacati SEV, UNIA e OCST «e riguardante cinque collaboratori degli oltre cento del gruppo», per i quali «continueranno ad applicarsi le tutele previste sinora». La decisone, ha spiegato la società, «è maturata essendo venuto meno il rapporto di fiducia con le suddette parti sociali a causa delle ripetute violazioni anche delle clausole contrattuali relative alla pace sul lavoro». La società ha fatto inoltre sapere che «continuerà a collaborare con l’Associazione del Personale operante nel trasporto lacuale e terrestre Ticino (APTLT), da anni partner sociale che rappresenta il 90% circa dei collaboratori di SNL e con il quale è in corso la valutazione delle misure di riorganizzazione e rilancio presentate lo scorso 17 giugno», quando agli azionisti e al personale erano stati presentati i bilanci del 2024: una perdita che si avvicina al milione di franchi, a cui va ad aggiungersi un debito riportato dagli anni precedenti di un altro milione. «Abbiamo riflettuto a lungo prima di procedere alla disdetta del CCL, ma di fronte a continui attacchi, spesso ingiustificati, da parte di queste organizzazioni, il Consiglio di amministrazione ha deciso all’unanimità, con il sostegno esplicito del rappresentante del Cantone, di agire. Serve una controparte affidabile, che prediliga il dialogo costruttivo ai comunicati polemici», ha commentato al Corriere del Ticino il presidente del Consiglio di amministrazione di SNL, Agostino Ferrazzini. «Il nostro obiettivo è offrire un ambiente di lavoro sereno, con opportunità professionali moderne e all’avanguardia, soprattutto per i giovani. Ma per farlo serve chiarezza nei rapporti, non tensione continua. Ecco perché abbiamo scelto di interrompere il rapporto con chi non condivide questa impostazione».

Decisione contestata

La decisione della SNL non ha lasciato indifferenti i sindacati. «Una rescissione straordinaria e immediata di un CCL non si era mai vista. Dal punto di vista legale l’abbiamo contestata, chiedendo alla SNL di ritirarla entro dieci giorni», ha affermato al Corriere del Ticino Angelo Stroppini del SEV, sindacato che in Ticino ha firmato, in parte anche con OCST e Unia, tutti i CCL nel settore dei trasporti pubblici. «In caso contrario ci rivolgeremo al Tribunale arbitrale – è una prassi prevista dal CCL – e se la società dovesse opporsi, ci ritroveremo in Commissione di conciliazione cantonale». Come peraltro – rileva il nostro interlocutore – era accaduto con le negoziazione del CCL nel 2018. «Sarebbe un peccato se si dovesse ancora arrivare davanti a un consigliere di Stato (Christian Vitta, ndr) per dirimere la questione». Le persone toccate, come detto, sono cinque, tutte operative sul Verbano. «Sono i reduci dello sciopero del 2017. Tutti gli altri dipendenti che operano sul Lago di Locarno sono assoggettati alle condizioni di Lugano. Anche questo è un punto che contestiamo». Insomma, la palla rischia ora di passare nel campo di un tribunale, quello arbitrale. A questo proposito, Ferrazzini ha precisato che la società valuterà «ogni passaggio con senso di responsabilità. Ma ribadisco: le tutele per i cinque collaboratori interessati non vengono in alcun modo toccate. E con il 90% dei dipendenti, soggetti a un altro contratto collettivo, abbiamo rapporti pacati, costruttivi, orientati al futuro».

L’intervento da Bellinzona

E veniamo infine all’intervento del Governo. In una nota stampa diramata nel pomeriggio di oggi il Cantone «ha preso atto con preoccupazione» dei recenti sviluppi relativi alla situazione in seno alla SNL Oltre alla disdetta unilaterale del Contratto collettivo di lavoro vigente per gli ex collaboratori della Gestione governativa laghi ancora alle dipendenze di SNL e attivi sul Lago Maggiore, il Consiglio di Stato attraverso i suoi servizi «ha seguito con crescente preoccupazione situazioni vieppiù problematiche che interessano la gestione del traffico lacuale, sfociate – tra l’altro – anche in una procedura formale dell’Ufficio federale dei trasporti». Nel merito, il Consiglio di Stato ricorda «come il Cantone abbia ribadito a più riprese l’importanza del comparto della navigazione per il settore del trasporto e il turismo in Ticino».

«Non capisco la sorpresa né la preoccupazione espressa dal Consiglio di Stato: due rappresentanti del Cantone erano presenti sia alla riunione del Consiglio di amministrazione sia all’assemblea degli azionisti», ha reagito Ferrazzini. «Entrambe le istanze hanno approvato all’unanimità la disdetta del CCL, così come il bilancio e la liberazione delle riserve, che ha permesso all’azienda di riportarsi in equilibrio. Tutti gli azionisti hanno votato favorevolmente. Abbiamo trasmesso copia della disdetta alla Cancelleria di Stato quasi una settimana fa, contemporaneamente all’informazione a tutti i nostri collaboratori e alle autorità federali. Al momento non risulta in azienda alcuna convocazione da parte del Governo, ma siamo assolutamente disponibili a un incontro – anzi, lo chiediamo da due anni. Se davvero oggi il Cantone mostra attenzione al futuro della navigazione, ne siamo felici». Quanto ai rapporti con il Cantone, Ferrazzini ha affermato che «SNL non chiede sovvenzioni a pioggia per colmare disavanzi: ha già provveduto da sé a risanarli liberando le proprie riserve. Ciò di cui c’è bisogno oggi sono investimenti nelle infrastrutture: pontili moderni, sistemi di ricarica, battelli elettrici nuovi per il Verbano, elettrificazione della flotta esistente sul Ceresio. È l’unico modo per rilanciare seriamente il trasporto pubblico lacuale e renderlo sostenibile».

Domande dalla politica

In ogni caso, la vicenda è già diventata politica. Sul tavolo del Governo sono infatti approdate due interrogazioni. Nella prima – di Fabrizio Sirica (PS, primo firmatario), Giulia Petralli (Verdi), Claudio Isabella (il Centro), Matteo Pronzini (MpS) ed Evaristo Roncelli (Avanti con MTL) – vengono chiesti lumi sulla disdetta del CCL e sul discusso cambio della cassa pensioni; nella seconda, i deputati di Avanti con MTL Giovanni Albertini, Amalia Mirante e Roncelli invita il Cantone, azionista di minoranza, a farsi parte attiva per promuovere un rilancio strategico e turistico della SNL.

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