«Navigazione ticinese da rilanciare»

Da tempo, il tema della navigazione in Ticino sta facendo parecchio discutere. In particolare, per via della difficile situazione finanziaria della Società di Navigazione del Lago di Lugano (SNL), che garantisce il servizio sia sul Ceresio sia sul Maggiore. Società (di cui il Cantone è azionista di minoranza) che quest’estate ha annunciato tagli al personale e la disdetta dei contratti collettivi di lavoro con i sindacati SEV, OCST e UNIA. Insomma – senza ripercorrere l’intera vicenda –, la SNL ha vissuto mesi di tensioni, in particolare con i sindacati, ma anche con il Consiglio di Stato. Ora, in questo complesso contesto un esteso gruppo interpartitico di deputati di PLR, UDC, Verdi, Centro, HelvEthica, PVL e Più Donne ha inoltrato in queste ore due mozioni per cercare di rilanciare il settore e superare le diatribe.
Il primo atto parlamentare (i cui primi firmatari sono Matteo Quadranti del PLR e la collega Natalia Ferrara, che è pure presidente dell’Associazione del Personale operante nel trasporto lacuale e terrestre Ticino, che rappresenta la maggioranza dei dipendenti della SNL) mira essenzialmente a rilanciare il «Progetto cantonale per la navigazione sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano». Un progetto, viene ricordato nella mozione, nato nel 2022 quando su sollecitazione delle autorità federali il Consiglio di Stato aveva istituito un «Tavolo cantonale per la Navigazione», riunendo tutti gli enti interessati sul territorio per elaborare «proposte pionieristiche». Ora, il tavolo di lavoro nell’aprile del 2022 aveva prodotto il già citato «Progetto cantonale», che proponeva diverse linee guida per il futuro della navigazione. Tuttavia, come viene evidenziato nella mozione, «a distanza di quasi quattro anni», il progetto «non è ancora stato oggetto di un’adozione formale». Motivo per cui la prima richiesta della mozione è proprio quella di «sottoporre al Gran Consiglio il Progetto cantonale (...), ai fini della sua formale approvazione».
Anche il secondo punto della mozione è rilevante. I deputati chiedono infatti di separare la gestione fra i due laghi. O, meglio, di «agevolare il principio secondo cui l’impresa concessionaria (ndr. la SNL) possa istituire due società operative distinte», una dedicata al Maggiore e una al Ceresio, che «possano aprire il loro capitale ad enti pubblici e privati». A mente dei mozionanti, infatti, una separazione operativa delle attività «consentirebbe una gestione più efficiente e meglio adattata alle specificità territoriali, economiche e turistiche» dei due laghi.
La mozione, però, presenta anche un terzo punto, con cui si propone di promuovere anche «il supporto al rinnovo delle concessioni, in scadenza nel 2026, per un lungo periodo». E ciò, in sintesi, per «garantire l’attività e la stabilità dell’impresa, in particolare dei posti di lavoro e dell’indotto generato».
I medesimi deputati, come si diceva all’inizio, hanno pure inoltrato una seconda mozione (primi firmatari Tiziano Galeazzi dell’UDC e Samantha Bourgoin dei Verdi). In questo caso, l’atto parlamentare – prendendo anch’esso spunto dal «Progetto cantonale» – si prefigge di valorizzare alcune tratte di navigazione. Nel dettaglio, si chiede di: «Sottoporre al Gran Consiglio la richiesta di confermare la linea di trasporto pubblico lacuale Locarno-Tenero-Magadino», ma anche di sviluppare sul Ceresio «un piano per le due tratte di trasporto pubblico lacuale Lugano-Porlezza e Porto Ceresio-Melide (o eventualmente Melano che ben si integra nella rete ferroviaria nazionale)». Si chiede poi di promuovere maggiormente il dialogo con la Regio Insubrica e di sviluppare un «Masterplan completo» da condividere con l’Italia per «modificare sostanzialmente la mobilità di superficie dalle due sponde dei laghi condivisi tra Svizzera e Italia», così come di effettuare uno «studio scientifico approfondito» per ridurre il traffico su gomma puntando sulla mobilità lacuale. Con l’ultima richiesta, infine, i deputati chiedono al Governo di «supportare la creazione di una nuova zona» della Comunità tariffale arcobaleno (CTA) che includa sia le Isole di Brissago sia il Ceresio.
Due mozioni che, in concreto, sono state volute in primis per spingere il Governo ad «assumere un ruolo proattivo nella realizzazione di un progetto strategico su larga scala e a lungo termine» per tutto il settore. Ma anche per «far cessare il botta e risposta tra il Governo e SNL, concentrandosi sulla realizzazione del progetto cantonale (...) quale passo fondamentale per garantire la presenza, la competitività e la sostenibilità della navigazione nel medio-lungo termine». Insomma, vanno messe da parte le diatribe per concentrarsi sul futuro del settore. O, meglio, come riferito dai mozionanti: «L’urgenza di dare un segnale concreto di sostegno alla navigazione ticinese, in particolare alla luce delle sfide economiche e turistiche recenti, rende opportuna un’azione tempestiva del Parlamento e del Governo, anche per superare delle diatribe sfociate in recriminazioni e personalismi che non aiutano a progredire a favore del nostro cantone». Ciò, evidentemente, con il chiaro invito alla SLN «a continuare a rispettare sempre la legge, i lavoratori e a impegnarsi fattivamente per garantire i maggiori posti di lavoro possibili in Canton Ticino e le migliori condizioni di impiego possibili».




