«Proposta che non rappresenta la posizione del partito»

Leggendo l’edizione di oggi del Corriere del Ticino, ci immaginiamo il vicesindaco e capodicastero Eventi, Roberto Badaracco, fare un salto sulla sedia. D’altronde, la proposta del «suo» presidente sezionale Paolo Morel per il comparto Campo Marzio stravolge e non di poco la visione della Città sul futuro polo congressuale. Un grande parco verde, un ampliamento del Palacongressi e una grande torre a bordo lago. Non proprio quello che il Municipio si era immaginato. Raggiunto per una reazione, Badaracco non nasconde più di una perplessità: «Vedendo tutte le prese di posizione di questi giorni, spesso contrastanti, emerge un dato di fatto: attualmente c’è molta confusione e poca chiarezza sul tema. Questo non aiuta ed anzi complica le cose», dice al CdT.
Suggestivo, ma...
Lo scorso febbraio, lo ricordiamo, il Municipio di Lugano aveva tastato il polso della politica, chiedendo ai partiti di dire la loro prima di presentare un messaggio al Legislativo. «Mi sembra giunto il momento che il Municipio decida concretamente andando in avanti sul progetto e faccia la sua proposta al Consiglio comunale per la realizzazione del Centro congressuale. Il primo passo è la proposta di variante di Piano regolatore che contiene tutto quanto verrà realizzato nell’aerea», rileva Badaracco. Ma che cosa dire delle proposte avanzate in questi giorni? Il vicesindaco non si nasconde: «Ovviamente, non condivido la proposta dell'Ufficio presidenziale PLR di Lugano, e in particolare del presidente, che a mio parere non rappresenta sicuramente la posizione del partito (non se ne è parlato né in Direttiva, né in Assemblea), che pur suggestiva per avere maggiori spazi verdi in città, non risolve assolutamente la questione del nuovo Centro congressuale. Anzi, lo cancella sostenendo che non serve perché costoso». Secondo Badaracco, «questo approccio è profondamente sbagliato e pure miope. Di fatto rende impossibile lo sviluppo socio-economico cittadino. Lo ripeto da anni: Lugano necessita al più presto una struttura congressuale moderna, capiente e al passo con i tempi. L'imprenditoria l'ha detto molto bene: se perdiamo ancora tempo in discussioni inutili e non agiamo, perdiamo dei treni importanti ed arretriamo dal profilo dell’attrattiva congressuale e turistica. Questo sarebbe un peccato mortale imperdonabile».
L’invito alla politica
La palla, come noto, è nel campo della politica. «Sono convinto che i partiti e il Consiglio comunale debbano veramente assumersi le proprie responsabilità e, al di là di proclami sterili e di suggestive immagini, si rimbocchino le mani seriamente per permettere l’edificazione di questo polo strategico».
Meglio una gestione interna
Infine, sulla proposta dell’imprenditore Stefano Artioli di concedere un diritto di superficie di 99 anni ai privati, Badaracco ritiene che il centro congressi deve restare in mani pubbliche: «La concessione di un diritto di superficie al privato per la parte commerciale e residenziale è già prevista. La differenza è che l'ente pubblico mantiene la proprietà del centro congressuale poiché costituisce un asset strategico. Infatti, se il privato dovesse gestirlo e incorre in difficoltà finanziarie, ci troveremmo di fronte come città ad un grande problema da risolvere. Se la città è invece proprietaria può tutelarsi e garantire la continuità della struttura. La questione della gestione del Centro congressuale non è ancora stata risolta ma allo stato attuale si opterebbe per una gestione interna della Città. Questo per evitare che diventi solo un oggetto di business, come Artioli auspicherebbe. Noi vogliamo che i benefici di una tale struttura non vadano solo ad un privato ma a beneficio di tutto il territorio, agli operatori economici come gli alberghi, esercizi pubblici, commerci e tutta l'imprenditoria che vi ruota attorno».