Il caso

Rave party, si va verso l'omissione di soccorso

Giovane morta dopo la festa illegale a Roveredo: secondo la Procura, allo stato attuale, il reato non può essere escluso – Le persone che potrebbero finire tra gli indagati sono due o tre, stando a quanto ci risulta – Si tratta degli stessi organizzatori che hanno promosso eventi analoghi in Italia?
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Alan Del Don
02.02.2023 06:00

«Allo stadio attuale del procedimento la Procura pubblica sta valutando se vi sono i requisiti per aprire un procedimento penale nei confronti di determinate persone». Il decesso della 19.enne del Luganese la quale, a fine novembre, aveva partecipato ad un rave party non autorizzato ai piedi della diga della Roggiasca a Roveredo, potrebbe avere degli strascichi. Lo conferma il Ministero pubblico grigionese, attraverso uno scritto del suo portavoce, contattato ieri dal CdT. Secondo nostre informazioni sarebbero 2 o 3 le persone per le quali non si può escludere, al momento, l’ipotesi di reato di omissione di soccorso. Per non avere cioè aiutato chi è «in imminente pericolo di morte», come recita l’articolo 128 del Codice penale svizzero, oppure per aver impedito a qualcuno di «prestare soccorso» o per averlo ostacolato «nell’adempimento di tale dovere».

Possibili altri interrogatori

Per avere un quadro il più chiaro possibile a distanza di due mesi dal dramma, la Procura «sta valutando la necessità di effettuare altri atti istruttori, fra i quali ulteriori interrogatori». L’inchiesta potrebbe dunque necessitare di tempo aggiuntivo. Le persone sentite e verbalizzate dagli inquirenti nelle ultime settimane sono state diverse. Partecipanti all’evento, perlopiù, svoltosi nel capoluogo mesolcinese senza che le autorità comunali ne fossero a conoscenza. Tuttavia la Polizia retica è riuscita anche a risalire agli organizzatori. Stando a quanto appurato dal nostro giornale, si tratterebbe di persone che avevano promosso delle manifestazioni analoghe negli scorsi anni in Italia.

Il Ministero pubblico non conferma né smentisce, sottolineando che «essendo il procedimento in corso non diamo informazioni al riguardo». Ecco perché abbiamo utilizzato il condizionale. Se quanto scriviamo fosse confermato non sarebbe sorprendente, considerando che nella vicina Penisola il Governo di Giorgia Meloni ha scelto il pugno duro per contrastare queste manifestazioni illegali. E quindi chi le organizza potrebbe aver cercato alternative in altri Paesi, Svizzera in primis.

Luoghi isolati e balli per ore

Feste che solitamente si svolgono in luoghi isolati (come è stato il caso a Roveredo, in Val Roggiasca, a poco meno di mille metri di altitudine) e dove, purtroppo, gira parecchia droga. Pastiglie colorate che fanno sentire euforici i partecipanti e che, soprattutto, consentono di ballare per ore ed ore e di combattere pertanto la stanchezza. Ma che hanno pure effetti negativi, come ad esempio la disidratazione. La possibile presenza di stupefacenti in Mesolcina è stato uno degli aspetti verificati dagli inquirenti grigionesi durante gli interrogatori. A questo proposito, però, non abbiamo informazioni in merito.

Le indagini proseguono

Stiamo alle indagini, dunque. A quello che si sa. «Il titolo di reato di omissione di soccorso, attualmente, non può essere escluso. Qualora si corroborassero indizi concreti di altri reati, va da sé che gli stessi verranno presi in considerazione nell’ambito dell’inchiesta», conclude la Procura, rispondendo alle nostre domande. Bisognerà attendere gli eventuali altri interrogatori prima di sapere se per la morte della giovane ticinese ci saranno o meno degli indagati, insomma. Un decesso che ha scioccato - oltre naturalmente la famiglia, i parenti e gli amici della 19.enne - l’opinione pubblica di due cantoni. E anche il Municipio di Roveredo che per evitare il ripetersi di party non autorizzati alla fine di novembre (uno si era già svolto, nello stesso periodo, nel 2021) ha invitato la Polizia ad essere più vigile.

La politica sta alla finestra

Bisognerà con ogni probabilità attendere la sessione di giugno del Gran Consiglio retico per conoscere le risposte del Governo all’interpellanza inoltrata da una trentina di deputati (prima firmataria la mesolcinese Eleonora Righetti). Si chiede a Coira di porre un freno agli eventi illegali, come il rave party tenutosi a fine novembre ai piedi della diga della Roggiasca a Roveredo.

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