Polo congressuale

Un Campo di battaglia

La politica è divisa e anche la proposta di un’area verde a Campo Marzio non ha incontrato il favore di tutti i partiti – Salta all’occhio un invito all’Esecutivo a prendere fiato – Beltraminelli: «C’è chi vede il progetto del Municipio come cosa fatta, ma la realtà è più complessa» – Ferrara: «Un dibattito prima di arrivare in Consiglio comunale è necessario»
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
20.09.2025 06:00

È una politica luganese sostanzialmente divisa quella che discuterà, e per certi aspetti sta già discutendo, del futuro del comparto Campo Marzio. Lo era sulla proposta del Municipio e lo è sulla più recente idea di un parco verde, avanzata dal presidente del PLR luganese, Paolo Morel. Qualche apertura è arrivata da sinistra, a fronte di una netta chiusura a destra. Ma più in generale, l’idea è stata vista come uno spunto per aprire una discussione più ampia su un dossier, quello del nuovo polo congressuale, che al momento non sta facendo l’unanimità. Dal canto suo, come riferito ieri, il Municipio ha deciso di approfondire alcuni aspetti emersi dopo l’interpartitica di febbraio (quando era stato tastato il polso dei partiti). Chiudendo di fatto la porta al grande parco.

Fruibilità per tutti

Ma che cosa ne pensa la politica? L’idea di Morel è valida è una boutade oppure favorisce il dibattito? La capogruppo del PLR-PVL Natalia Ferrara, in un’opinione pubblicata mercoledì aveva salutato favorevolmente l’apertura di un dibattito sul tema. E rilancia: «La proposta del presidente Paolo Morel segue la posizione già espressa dal partito nei mesi scorsi», dice al Corriere del Ticino. «Il senso di questa proposta era quello di promuovere un dibattito prima di arrivare in Consiglio comunale, per avere già le idee chiare sui contenuti (centro congressi, autosilo, albergo)». Un passo indispensabile rileva la capogruppo, alla luce delle tante criticità sollevate dai partiti. «Peccato che il Municipio tiri dritto, aspetto con curiosità il messaggio per capire dove e come vengono considerati i cittadini e non solo i congressisti. Con il PLR puntiamo ad un reale miglioramento della qualità di vita nel comparto a favore di tutta la Città. Noi – prosegue – non siamo contrari a un polo congressuale al Campo Marzio, anzi, ma tutta la zona, a nord come a sud, deve essere vivibile e accessibile alla popolazione. Polo congressuale e fruibilità pubblica non sono in contraddizione». Quanto ai prossimi passi, Ferrara auspica un confronto con i rappresentanti di turismo, albergheria, ristorazione, economia e commerci. «Questo non è perdere tempo! Abbiamo aspettato trent’anni, sei mesi in più non fanno la differenza e, anzi, permettono di allestire un bando di concorso fatto bene, che definisca i contenuti, il finanziamento, il rapporto coi privati e un tetto massimo di spesa che non può e non deve essere superato. Aspettiamo dunque il messaggio del Municipio e vedremo se e come migliorarlo o se presentare delle valide alternative». L’obbiettivo? «Vogliamo evitare scontri e contrapposizioni, o addirittura dover far fronte a un referendum. I progetti di qualità sanno unire tutti in maniera trasversale, come PLR vogliamo almeno provarci».

«Un momento delicato»

Passando alle altre forze politiche, il Centro già dopo l’interpartitica aveva invitato il Municipio a «riconsiderare l’esigenza reale di edificare un centro congressuale proprio al Campo Marzio», valutando anche «proposte completamente diverse». Come quella di Paolo Morel? «Ha il pregio di far discutere – riconosce il presidente sezionale, Paolo Beltraminelli –, si scontra con chi vedrebbe il progetto attuale (quello del Municipio, ndr) come cosa fatta, ma la realtà è più complessa. È importante riuscire a trovare una maggioranza politica che senza valutare alternative sarà molto difficile da ottenere e potrebbe portarci in un vicolo cieco. Noi anni fa avevamo già manifestato la necessità di ampliare il Parco Ciani proponendo la mozione “Raddoppiamo il Parco Ciani (bis)” che mi risulta non ancora evasa!». Per il Centro, infatti, «il futuro del comparto Nord e Sud dev’essere pensato assieme e il centro congressuale va riesaminato. Prendiamo fiato e ripartiamo, magari con soluzioni ponte, valorizzando ciò che già abbiamo, in attesa di quella definitiva. Per trovare una quadra che ottenga un ampio consenso suggerisco un gruppo di lavoro con esperti e operatori che tenga conto di tutti i suggerimenti emersi finora e che interpelli anche imprenditori, Cantone e Comuni vicini per capire che cosa sono disposti a mettere sul tavolo (i contributi di centralità, ndr)». Per Beltraminelli «ci troviamo in un momento delicato, anche finanziariamente, e non propizio a prendere decisioni contrastate. Il Municipio dovrebbe prendersi il tempo dopo aver realizzato LAC e PSE per poi ripartire con slancio».

«Entrata a gamba tesa»

Pure critica era stata la Lega, secondo cui bisognerebbe rivolgersi a un architetto di grido che sappia valorizzare la zona, abbinando il centro congressuale a un business hotel e a una parte residenziale di alta qualità, più contenuta. Quanto al centro multigenerazionale/alloggi a pigione moderata, l’invito è di realizzarlo, ma in altre zone della Città. Una posizione – rileva il capogruppo leghista Lukas Bernasconi – che ricalca anche quella espressa suo tempo dai liberali radicali. Paolo Morel è entrato a gamba tesa sul percorso che si sta facendo per il comparto Campo Marzio. «L’idea di ampliare e ammodernare il Palazzo dei Congressi è un volo pindarico – prosegue – che non tiene in considerazione i vincoli di tutela di Villa Ciani e del Parco Ciani». Come ribadito anche dal Municipio in risposta a un’interrogazione sul tema del PLR, «sono vietati interventi che possano compromettere visibilità, valore o conservazione del complesso tutelato». Pertanto, dice Bernasconi, è «una soluzione che avrebbe un sacco di difficoltà a vedere la luce. Cementificare il Parco Ciani è fuori luogo e poco fattibile».

«Fiumi di inchiostro, ma...»

In casa socialista, la copresidente del PS Tessa Prati legge la proposta di Morel come lo spunto per aprire un dibattito sulla necessità di nuovi spazi verdi a Lugano: «L’idea merita di essere approfondita, soprattutto nell’ottica dello sviluppo della città. Del polo congressuale si è parlato molto e scritto fiumi di inchiostro ma non sembra che si riesca ad arrivarne a una. A questo punto, occorre domandarsi dove voglia andare il Municipio: non c’è una visione di insieme sullo sviluppo della città». Prati ritiene però che non si possa semplicemente ripensare per l’ennesima volta i contenuti del polo congressuale, continuando a discuterne senza giungere a un progetto condiviso e realizzabile. 

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