«Un parco al Campo Marzio è un'idea da approfondire»

Un polo congressuale moderno a Lugano «è necessario» ma occorre anche trovare il tempo per approfondire il rapporto di una città con il traffico e gli spazi naturali così da puntare a una migliore qualità di vita per tutti, abitanti in primis. È semplice e al tempo stesso articolata la presa di posizione del direttore dell’Associazione industrie ticinesi (AITI), Stefano Modenini sull’idea lanciata dall’Ufficio presidenziale del PLR con a capo Paolo Morel di realizzare un grande parco con annessi contenuti alberghieri e residenziali nel Campo Marzio e di estendere al parco Ciani la capacità congressuale del Palacongressi. Idea che ha raccolto i consensi della municipale PLR, Karin Valenzano Rossi, della capogruppo in Consiglio comunale, Natalia Ferrara e dei Verdi di Lugano, ma anche i dissensi del municipale PLR responsabile del dossier, Roberto Badaracco, del municipale a capo delle finanze cittadine, Marco Chiesa e anche del presidente della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi, Andrea Gehri. «Ho accolto la proposta dell’Ufficio presidenziale PLR con curiosità - spiega Modenini - e credo che su questioni come queste si debba essere capaci di approfondire e confrontarsi in maniera costruttiva».
Diversamente della Camera di commercio, l’associazione degli industriali non boccia dunque la visione «rivoluzionaria» di Paolo Morel. Una visione che il capo dei liberali radicali luganesi non considera così fuori dagli schemi, viste anche le molte critiche (salvo le eccezioni di Lega e Udc) ricevute dal Municipio dai partiti cittadini nell’ambito della consultazione sul progetto, che prima o poi dovrà arrivare sui banchi del Legislativo. Ancora Modenini. «Credo che la visione dell’Ufficio presidenziale del PLR andrebbe approfondita perché in generale c’è un tema legato al verde a livello delle città. Alcune zone di Lugano sono fra le più calde della Svizzera e la qualità di vita ne risente. L’esempio della città di Barcellona a questo proposito è illuminante. Lì è stata cambiata la gestione del traffico e sono stati creati dei quartieri verdi attorno agli edifici esistenti. Come cittadino abitante di Lugano mi interessa approfondire la questione nel suo insieme, considerando anche il problema del traffico cittadino, in una visione che non sia legata solo al polo congressuale».
Approfondire dunque. Questo perché «oggi lanciare delle idee in politica sembra quasi pronunciare una bestemmia. Del resto, - prosegue il direttore di AITI - ero ancora ragazzo, e oggi mi avvicino ai 62 anni oramai, e già si parlava di ristrutturare il Campo Marzio. Con questi tempi decisionali e scarsità di idee la politica contribuisce purtroppo a danneggiare il paese». Detto questo, le associazioni economiche e di categoria (come la Camera di commercio, gli albergatori e i commercianti) che chiedono a gran voce un’accelerata sul progetto del Municipio per favorire il rilancio della Città, secondo Modenini, non hanno torto, ma «quali sono gli obiettivi della città di Lugano? - domanda e si domanda il direttore di AITI -. Si vuole ad esempio attirare congressi e assemblee dalla Svizzera orientale oltre che dall’estero? Oggi grazie alla linea ferroviaria veloce, per un’organizzazione o una grande azienda a Zurigo fare un congresso a Lucerna o a Lugano è la stessa cosa. Pensiamo ad esempio a organizzare eventi il lunedì o il giovedì in combinazione con pacchetti turistici per chi viene in Ticino a congresso». In diverse città svizzere nei pressi delle stazioni ferroviarie, continua, sono state costruite delle superfici dove si possono organizzare riunioni e convegni di medie dimensioni. «Si arriva con il treno, si lavora e poi si riparte dopo mezza giornata e anche meno. Certamente a Lugano una struttura congressuale di ampie dimensioni ma modulabile è importante e urgente, senza per questo abbandonare il Palazzo dei Congressi che ha la sua funzione. Ma è necessaria una strategia per il turismo congressuale e forse anche per il turismo più in generale».