Il caso

Al castello di Montebello... con la funicolare

Bellinzona, sulla falsariga di Lione è allo studio un «sistema di risalita meccanizzato» innovativo e rivoluzionario per collegare il centro storico al castello di mezzo - Torna alla mente il minimetrò proposto da Brenno Martignoni Polti
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Alan Del Don
Irene Solari
20.11.2025 17:45

La fase 2 del «Rinascimento» della Fortezza di Bellinzona sarà incentrata prevalentemente sul Montebello, il castello di mezzo. Per la progettazione si preconizza una spesa di 496 mila franchi. Tra gli interventi previsti citiamo l’ampliamento degli spazi espositivi, il fatto che il maniero diventi viepiù il «fortilizio delle famiglie» ed il miglioramento degli accessi per le persone disabili. Altre due misure meritano una nota a parte. La prima riguarda quello che nel messaggio municipale viene definito il «nuovo sistema di risalita meccanizzata da viale Stazione a Montebello», nella zona che conduce poi al parcheggio. Non vi sono ulteriori dettagli, ma nell’aprile scorso il sindaco Mario Branda aveva ventilato l’idea di una funicolare o, in generale, di un mezzo «innovativo e rivoluzionario». Sarà in grado di diventare un’ulteriore attrazione turistica: come a Lione, ad esempio, per la collina Fourvière dove c’è la basilica di Notre-Dame. E consentirà di progettare, poi, la struttura d’accoglienza per i turisti. L’allora primus inter pares Brenno Martignoni Polti, all’inizio degli anni Duemila, aveva messo sul tavolo la proposta del minimetrò.

Il collegamento con la Golena

Secondariamente è allo studio un collegamento fra la Fortezza e la zona della Golena, tra il «costruendo» Parco fluviale (leggasi il ponte della Torretta) e l’accesso alla Murata. Altri due possibili percorsi pedonali sono finiti sotto la lente: tra il Montebello ed il Sasso Corbaro e tra piazza Indipendenza ed il castello di mezzo. E infine ci sono i cosiddetti progetti «di rinforzo» che saranno oggetto di specifici approfondimenti, per i quali vengono comunque già chiesti i necessari crediti. Si tratta di proposte di completamento ritenute necessarie affinché i fortilizi possano esprimere tutto il loro potenziale culturale e turistico e consentire, così, la migliore esperienza possibile al visitatore.

Un risultato soddisfacente

Il valore intrinseco della Fortezza è innegabile per il sindaco Mario Branda. Si tratta di un intero complesso fortificato, «un esempio unico di architettura militare medievale ancora visitabile sull’arco alpino». E il traguardo del progetto di valorizzazione giunge al termine di un lungo percorso, «anche impegnativo e complesso, ma si è arrivati con il Cantone a un risultato soddisfacente per tutti». In questo progetto la Città ha sempre creduto. «Siamo contenti di poter tradurre in fatti concreti dei passi che avevamo previsto e indicato già tempo fa». Con un progetto che non solo metterà in evidenza il valore del monumento, ma lo renderà anche più fruibile. Partiamo dalla prima fase, che a sua volta sarà suddivisa in due tronconi. Per la tappa A, come detto, si prevedono tempi di realizzazione di quattro anni (2026-2030) e ci si concentrerà su Castelgrande e Murata. Nella tranche B - dove i tempi di intervento sono ancora da definire - il focus sarà invece sul Sasso Corbaro.

Supporti digitali e altre novità

Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede la fase 1A, legata da un percorso guidato caratterizzato da supporti digitali e cannocchiali a realtà aumentata. Verrà messa in particolare risalto la Murata con la sua galleria, che sarà resa del tutto accessibile (ma a pagamento) e ospiterà un’esperienza immersiva con suoni e luci. Non solo: verrà creato un accesso alla Murata dal posteggio di via Tatti che permetterà di entrare e di percorrere dalla base il monumento. Inoltre il posteggio (dove ci saranno pure la biglietteria ed un chiosco) diventerà il principale stallo per i visitatori.

Le mostre e lo shop

Passando poi al Castelgrande, all’entrata verranno definiti gli spazi di accoglienza con un modellino della Fortezza, varie informazioni e uno shop. Nell’ala sud spazio ad una nuova mostra permanente «La Fortezza dei Duchi» che racconterà l’evoluzione del sistema fortificato grazie a schermi tattili e postazioni ludico-interattive. Un’altra mostra, dal titolo «La costruzione di un luogo, da Turner a Galfetti», impreziosirà la Ca’ Bianca. Dove verranno eliminate le barriere architettoniche per facilitare l’accesso alle persone con disabilità. Un ulteriore accorgimento concerne la fruizione della Torre bianca, con un nuovo accesso diretto e una struttura mobile per eventi nel Ridotto della Torre (parte posteriore). Nella corte interna di Castelgrande si allestirà un sistema mobile e temporaneo di ristorazione ed è infine prevista la messa in sicurezza dei camminamenti, con barriere per evitare il rischio di cadute considerando un maggiore afflusso di persone.

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