Bellinzona

Cara Fortezza, è il tuo giorno: ecco il rilancio da 19 milioni

Bellinzona: svelato il tanto atteso progetto di valorizzazione dei castelli, che quest'anno festeggiano i 25 anni dal riconoscimento Unesco - Nella prima tappa si mira a creare un'offerta turistico-culturale attrattiva: ogni maniero avrà una propria identità - Si punta, in prospettiva, ai 200 mila visitatori paganti
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
Irene Solari
20.11.2025 11:09

Finalmente! Proprio così. Si è fatta attendere più del previsto, ma la valorizzazione della Fortezza di Bellinzona è oramai in rampa di lancio. In questo momento, al Castelgrande, è in corso la presentazione degli interventi da 18,6 milioni di franchi (per la prima fase) per il rilancio dei castelli. Si punta dapprima ai 100 mila visitatori paganti (oggi sono oltre 40 mila, ma altri 70-90 mila accedono liberamente, non entrando alle mostre), con la speranza in seguito di arrivare ad un numero compreso tra i 130 mila e i 200 mila. I primi interventi si concentreranno sulla Murata (supporti digitali per un'esperienza immersiva), sul Castelgrande (modellino, visite guidate ed un negozio moderno nonché delle mostre temporanee con focus sulla storia dei fortilizi e nuovi spazi ristorativi) e sul castello di Montebello (ammodernamento generale). Le opere verranno realizzate tra la seconda metà del 2026 e la prima metà del 2030. Per la seconda tappa, al momento, si stima una spesa di quasi mezzo milione. «Gli interventi previsti per la valorizzazione della Fortezza, con un netto ampliamento e miglioramento dell’esperienza offerta, vanno in questo senso e costituiscono uno degli investimenti strategici, riconosciuti anche dal Governo, per lo sviluppo a medio e lungo termine di questa offerta turistica e, di riflesso, di Bellinzona e di tutta la regione», rileva il Municipio.

Un'identità chiara

Castelgrande, Montebello e Sasso Corbaro avranno una propria identità, chiara e riconoscibile, e la storia medievale si intreccerà con le nuove tecnologie con l’obiettivo di avvicinare un pubblico di tutte le età. Il messaggio dovrà essere approvato sia dal Legislativo della capitale sia dal Gran Consiglio. Siamo facili profeti nel prevedere che ciò avverrà senza discussioni e con l’orgoglio di far luccicare ulteriormente quei gioielli che sono un bene inestimabile non solo del Ticino ma mondiale. Quest'anno ricorre il 25. dal riconoscimento Unesco, avvenuto il 30 novembre 2000 a Cairns, in Australia, della Fortezza. Non ci poteva dunque essere regalo migliore, anche se come abbiamo avuto modo di riferire più volte negli ultimi mesi, non è stato affatto facile trovare l'intesa politica per quanto riguarda la suddivisione dell'investimento. La Città ha scelto di fare la parte del leone in quanto crede fortemente nelle potenzialità turistiche dei manieri, in grado di essere un volano pure per quanto riguarda - ad esempio - la ristorazione, il settore alberghiero e i commerci.

Interesse a 360 gradi

«L’obiettivo del Municipio e del progetto di valorizzazione è quello di creare un’offerta turistico-culturale strutturata e attrattiva, che possa spingere il visitatore ad estendere la durata della visita e quindi del soggiorno a Bellinzona», puntualizzava nel febbraio 2025 l'Esecutivo rispondendo ad un'interpellanza. Parallelamente si mira a far «percepire la Fortezza nella sua interezza ed estendere quindi il raggio di interesse dei turisti e visitatori dal fiume Ticino (Torretta) al Sasso Corbaro». Della «rinascita» del patrimonio UNESCO dovrà beneficiare la Turrita in senso lato, come detto. E a questo proposito, annota il Municipio, c’è chi ha acceso i riflettori sulla capitale. L’interesse di investitori per realizzare delle strutture ricettive è «già concretamente presente attualmente. Agli stessi è in ogni caso nota la nostra volontà di sviluppare questo progetto strategico».

La destagionalizzazione

L’attenzione, in modo inevitabile, si sposta poi sulle ricadute economiche attese alla luce della valorizzazione della Fortezza. Sulla base degli studi commissionati dal Dipartimento delle finanze e dell’economia, risalenti ad una decina di anni fa, il valore della domanda turistica generata dai castelli era pari a 7 milioni. L’obiettivo, in prospettiva, è di «moltiplicare questo impatto sia per Bellinzona che per l’intero Cantone. Questo sia attraverso un rinnovamento dell’offerta turistico-culturale volta ad incrementare la durata media della visita e stimolare il pernottamento, sia immettendo sul ‘mercato turistico ticinese’ un’offerta parzialmente indoor e altamente attrattiva», specificava quasi un anno fa il Municipio. Così facendo, inoltre, si andrebbe verso l’auspicata destagionalizzazione e verso «l’importante flusso di turisti interessati» al patrimonio dell’umanità: «Questi obiettivi vanno costruiti e raggiunti con il sostegno della Città, del Cantone e delle altre regioni e città» ticinesi.  

Quel voto del 2021

Con voto quasi unanime (43 sì e 3 astenuti) i consiglieri comunali il 9 marzo 2021 accolsero gli 1,82 milioni di franchi per la progettazione degli interventi che verranno realizzati per valorizzare i tre fortilizi e la Murata. «È un passaggio a suo modo storico per la nostra piccola realtà», affermò il sindaco Mario Branda, aggiungendo che l’Unesco non è solo un marchio nobilitante ma anche un compito di responsabilità che la Città vuole assolvere insieme agli altri attori coinvolti (Cantone ed OTR in modo particolare). Sono trascorsi quasi cinque anni dal sostegno pressoché corale del Legislativo della Turrita. Allora stavamo uscendo dalla pandemia. Poi ecco il conflitto in Ucraina e quello in Medio Oriente nonché le misure di riequilibrio finanziario del Cantone e l’accentuazione della revisione della spesa della Città. L'importo, a suo tempo, era stato indicato in 14 milioni. Che, abbiamo visto, ora è salito, anche se meno di quanto si poteva immaginare (ad un certo punto si parlava infatti di 23-24 milioni).


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