Piazza del Sole, ecco cosa ne pensano i nostri lettori: «Serviva più coraggio»

Da quando, ieri pomeriggio, per primi, abbiamo svelato online l'arredo urbano temporaneo di piazza del Sole a Bellinzona sono arrivate numerose e-mail alla redazione. I nostri lettori si sono divisi a metà. Ad alcuni l'idea concepita dai Servizi urbani della Città piace, mentre altri avrebbero voluto più coraggio da parte del Municipio. E soprattutto degli alberi che facessero davvero ombra. Intanto la consigliera comunale Sara Nisi (Verdi-FA-Indipendenti) ha inoltrato un'interrogazione, come vedremo più avanti.
Gli eventi al Parco urbano
Il progetto da circa 100 mila franchi è contraddistinto da una ventina di mini-alberi e da una trentina di elementi modulari rossi in plastica riciclata sui quali ci si può sedere. Poi, dall’8 agosto al 15 settembre, l’agorà si arricchirà di giochi d’acqua grazie alla collaborazione con l'Azienda multiservizi. «Finalmente qualcosa si è fatto, ma credo che non sia sufficiente per abbassare la temperature estive. Bisogna potenziare la zona verde con piante che creano ombra e delle panchine per sedersi appoggiando la schiena. Come fare per i concerti e le manifestazioni? Facciamoli al Parco urbano che c’è tutto lo spazio a disposizione», rileva Maria Elena.

Nomen omen
Sulla stessa lunghezza d’onda troviamo Adriana, la quale si dice «perplessa» per l’ammontare dell’investimento: «A beneficio di chi? E l’anno prossimo un altro progetto provvisorio coi costi raddoppiati di certo e così via...». Un interrogativo che si pone pure Simonetta: «A cosa servono quelle piantine? Si cuoce sotto il sole». Non cambia il tenore dell’e-mail che ci ha inviato Riccardo, che sottolinea che «la nuova piazza è una fornace a cielo aperto (come un po’ tutte le aree che vengono create da anni a questa parte). Capisco il costo di gestione del verde, ma inutile lamentarsi poi delle isole di calore o che la piazza non venga vissuta».
C'è voglia di un bar
Secondo Angelo, che apprezza l’impegno dell’Esecutivo, l’agorà «rimarrà priva di vita finché non ci saranno esercizi pubblici che si affacciano sulla stessa in modo permanente». Ironica Simona che esclama «evviva la plastica. Se possibile incandescente… Idea buona quella dell’arredo, tuttavia avrei optato per materiali più sostenibili invece di semplici alberelli ornamentali sparpagliati qua e là e che non adempiono allo scopo (ossia ombreggiare; n.d.r.). Comunque meglio di niente».

Basta cemento
Zarina vedrebbe bene, per contro, «un’alberatura fissa, come in Francia, dove nelle piazze dei villaggi trionfano ippocastani e platani di grandi dimensioni, che danno colore e frescura. Abbiamo bisogno di verde, non di spianate di pietra e cemento». Mariella, dal canto suo, rimpiange la «Nuvola piovasca» di Nicola Colombo del 2019 «che portava refrigerio», mentre a Manuela, Loredana, Bruna e Maria Vincenza l’idea della Città piace.
Ed il calore?
Secondo Elio bisognava «attenuare il calore posando un tappeto con erba artificiale» e con piante più grandi. Per il granconsigliere di Avanti con Ticino & Lavoro Giovanni Albertini, infine, occorre «pensare a qualcosa di innovativo e funzionale alle esigenze della popolazione e del turismo. L’intervento proposto è davvero sterile e privo di coraggio». Il deputato ci ha inviato due rendering (li trovate subito sotto) con una piazza arricchita da una fontana e da spruzzi d'acqua rinfrescanti. Cosa ne dite? Continuate a scriverci a [email protected]


Fra clima e funzionalità
«Non sarebbe stato più serio pensare fin da subito a un intervento concreto e funzionale piuttosto che optare per una soluzione temporanea dall’impatto più scenografico che utile?». È quanto chiede al Municipio di Bellinzona, attraverso un’interrogazione, Sara Nisi (Verdi-FA-Indipendenti). Al centro dell’attenzione c’è il volto, fino al 31 ottobre, pensato dalla Città per rendere maggiormente «accogliente e fruibile» piazza del Sole. La consigliera comunale - che definisce l’agorà ai piedi del Castelgrande un «forno design» - domanda inoltre «qual è il ragionamento che ha portato a privilegiare l’aspetto estetico del verde rispetto alla sua funzionalità climatica».
Arrivano i giochi d'acqua
Dall’8 agosto al 15 settembre in piazza del Sole a Bellinzona arriva la «PlayFountain»: 1.024 getti d’acqua, luci e musica per animare l’estate. Un progetto urbano sostenibile promosso dalla Città e dall’Azienda multiservizi (AMB) della capitale. Con «SoStare al Sole» il Municipio - su proposta dei Servizi urbani - punta a rendere l’agorà più verde, accogliente e vivibile nei mesi caldi. L’iniziativa prevede un allestimento temporaneo con alberature in vaso e arredi urbani modulari e trasferibili, pensati per offrire nuove opportunità di aggregazione senza compromettere la struttura e l’estetica della piazza.

Musica e spettacoli
A dare un tocco spettacolare sarà la «PlayFountain», una fontana-gioco proposta da AMB. Un’area di 100 metri quadrati che prenderà vita con 1.024 getti d’acqua, gestiti da un software che crea coreografie dinamiche e spettacoli serali con luci e musica sincronizzate. Un’attrazione pensata per i più piccoli ma capace di coinvolgere anche gli adulti. Grazie a un sistema a ricircolo continuo, l’installazione sarà anche sostenibile dal punto di vista idrico. AMB, oltre a fornire acqua, elettricità e connessione Internet per il funzionamento dell’impianto, sottolinea così il proprio impegno per la qualità della vita urbana, attraverso soluzioni che coniugano tecnologia, ambiente e benessere collettivo.
Le parole del municipale
Come ci aveva spiegato lo scorso 10 giugno il capodicastero Anziani e ambiente Vito Lo Russo, sia i salottini sia le piante in vaso di «SoStare al Sole» sono pensati per poter essere spostati secondo necessità di spazio (ad esempio per lasciare il posto a eventi o manifestazioni concomitanti sulla piazza), come pure per andare ad impreziosire altri angoli della Città: «Abbiamo già pensato a delle possibili zone dove un domani potrebbero essere trasferiti gli arredi». Si tratta infatti di un progetto in divenire, rilevava il municipale, proposto anche per osservare le reazioni dei cittadini: «Cerchiamo di capire come potrà evolvere, se c’è del potenziale. Se è interessante e se piacerà alle persone allora lo riproporremo. Se invece ci vuole qualcosa in più, in meno o qualcosa di diverso, ci penseremo».