Il caso

Il viale Stazione presto sotto i ferri: voi come lo vorreste?

Bellinzona: il progetto deve ancora essere definito, tuttavia il Municipio non intende tergiversare sulla riqualifica della parte alta del boulevard, considerando altresì le richieste dei commercianti e il futuro quartiere alle Officine - «La porta di accesso da nord al centro storico si trova in pessime condizioni: bisogna intervenire»
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
15.07.2025 06:00

«In questo ambito, evidentemente, verranno considerati tutti gli interessi legati alla fruizione del viale Stazione, siano essi di carattere turistico, commerciale o residenziale, ma anche culturale e sociale pensando anche al futuro sviluppo del comparto delle Officine che modificherà l’assetto urbano, con un’‘apertura’» del boulevard cittadino «non solo viaria verso nord». Un intervento è indispensabile. Non si può più procrastinare. Ora bisogna però decidere in quale direzione andare. A Bellinzona, ad ogni piè sospinto, si torna a parlare della parte alta del viale Stazione. Segno che l’argomento è sentitissimo. Dalla popolazione, dai commercianti e pure dalla politica. Rispondendo all’interrogazione di Michela Luraschi (Unità di sinistra) il Municipio ha fatto il punto sui prossimi passi che intende intraprendere. Di certo così non si può andare avanti. Il Royal Mile turrito necessita di «un’importante riqualifica, anche solo per le pessime condizioni in cui si trova».

Il «nodo» degli alberi

Parole chiare quelle del consesso guidato dal sindaco Mario Branda. Che, finora, erano state sfumate, appena pronunciate, mai così dirette. Stavolta c’è piena consapevolezza dell’impellenza di un restyling. Sì, ma quale? L’8 maggio 2023 il Legislativo respinse la mozione inoltrata un anno prima da Vito Lo Russo (nel frattempo diventato municipale) e cofirmatari, che ottenne 24 voti favorevoli a fronte di 26 contrari più un’astensione. Nessun ritocco, insomma, alla parte medio-alta della spina dorsale di Bellinzona. Salvi gli alberi, i posteggi laterali e altresì il concetto di mobilità generale (veicolare e pedonale). Ci si era lasciati, quella sera, con la promessa che se ne sarebbe riparlato nelle prossime legislature. A seguito delle discussioni «sul mantenimento dell’alberatura esistente il progetto è entrato in una fase di stallo. Ora, anche a fronte di una recente mozione, il Municipio sta valutando quali siano le più adeguate modalità per un ripensamento dell’intervento o quantomeno per un aggiornamento del progetto già esistente». Impossibile fare previsioni. Di certo - alla luce delle critiche alle quali aveva dovuto far fronte l’Esecutivo allora - difficilmente potranno essere toccati i 100 tigli e i 7 ippocastani.

Immobili e spazi privati

«I padroni di tutto il viale della Stazione sono tre piccioni partiti insieme da presso l’ardita bottega ove si vende l’orologio che segna l’ora esatta per tutta la vita». Con ogni probabilità i columbidi al centro della poesia di Giorgio Orelli qualche volta si saranno posati, seppur solo per un istante, su quegli alberi. E magari, dall’alto, pure loro stanno attendendo le mosse di Palazzo Civico. Non vogliono o non possono aspettare i tempi della politica. Chissà quando passerà al vaglio dei consiglieri comunali, infatti, la mozione inoltrata a fine marzo dal PLR (primo firmatario il capogruppo Andrea Cereda): «Non si può naturalmente tralasciare di ricordare che la quasi totalità degli immobili e spazi che si affacciano sul viale della Stazione è di proprietà privata (casse pensioni, fondi d’investimento, società commerciali e immobiliari, ecc.) per i quali gli aspetti finanziari ed economici risultano sovente predominanti». Il discorso si posta infine sui negozianti e gli esercenti che più volte si sono lamentati per lo scarso decoro della parte alta del viale. «Da molti anni il Municipio ha intessuto una fitta e persistente rete di contatti con il mondo commerciale locale. Il lavoro e le riflessioni partono da lontano, con un primo approccio che aveva condotto prima dell’aggregazione all’Analisi di marketing territoriale, così come alle riflessioni svolte con il coordinamento di EspaceSuisse. La ‘cesura’ rappresentata dal periodo pandemico non ha comportato l’interruzione dei contatti, avendo condotto alla strutturazione del tavolo di dialogo ‘Commerci’».

Negozi in crisi

Negli ultimi mesi alcuni negozi hanno chiuso i battenti. Il Municipio è consapevole della difficile situazione che sta vivendo il settore: «La Città sta cercando di coordinare riflessioni e sforzi per migliorare le condizioni generali e incentivare la frequenza sul territorio, grazie anche agli eventi e al rafforzamento dell’attrattiva turistica, così come ad altre strategie. Questi strumenti collaborano a mantenere una vita sociale e commerciale nel centro storico, alimentandola tramite la popolazione locale, i pendolari e i turisti». Si punta sulla promozione del territorio con l’obiettivo, appunto, di sostenere l’economia locale.

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