Se anche Como, assaltata dai turisti, pensa al ticket d'ingresso come a Venezia

Se per Pasqua il Ticino ha chiuso con un tasso di occupazione medio del 45%, a Como il dato ha raggiunto più del doppio: attorno al 95%, come ci aveva spiegato Luca Leoni, presidente provinciale dell’associazione Albergatori. La città sul Lario attira frotte di turisti e vacanzieri. Ne avevamo parlato anche lo scorso anno, quando il sindaco Alessandro Rapinese aveva chiesto aiuto al Ticino. Ma ora Como potrebbe pensare a una soluzione diversa: il ticket d'ingresso. Come a Venezia, insomma.
Il dibattito è aperto, scrive La Provincia. Anche se per il momento, secondo gli addetti ai lavori, la soluzione è poco praticabile e il territorio dovrebbe puntare di più sui servizi da offrire ai turisti e sui parcheggi esterni (magari con un servizio di noleggio di bici elettriche), in modo da evitare la congestione del traffico.
A Venezia dovranno pagare il biglietto da 5 euro, o «contributo di accesso» come lo chiama il Comune di Venezia, tutte le persone con più di 14 anni che entrano nella città «con qualsiasi vettore» – dal treno al traghetto – tra le 8.30 e le 16 di una delle 29 giornate (in un anno) di maggiore affluenza, che coincidono con festività e ponti. Il biglietto è obbligatorio solo per le visite in giornata e, per il 2024, non servirà per accedere alle isole minori. Chi entra nella città senza biglietto rischia una sanzione dai 50 ai 300 euro, più il costo del biglietto. Non devono pagarlo i turisti che pernottano a Venezia, perché già versano la tassa di soggiorno (3 euro a persona a notte).
«Chi vuole venire a Como deve poterlo fare in libertà»
L'idea del ticket d'ingresso non piace al già citato Luca Leoni. Che alla Provincia ha dichiarato: «Personalmente ritengo che chi voglia venire a vedere le bellezze del lago debba poterlo fare in libertà, perché vietarlo?». Piuttosto, per il presidente degli Albergatori bisogna puntare su servizi più efficienti (i trasporti, in primis) e regole. Come a Bellagio, dove sono stati contingentati i gruppi con la guida, che devono essere al massimo di 25 persone e non possono sostare in alcuni punti. «Venezia ha tre o quattro entrate ed è concentrata, Firenze sta pensando a una ZTL (zona a traffico limitato, ndr.) allargata, ma anche lì i confini sono chiari. Lo stesso vale per Capri, dove hanno la tassa di sbarco, ma parliamo di un’isola e da noi non è consentita. E poi il tema non è solo Como. Dal capoluogo passano anche coloro che vanno sulle due sponde del lago o vanno in Svizzera o altrove».
Clemente Tajana, già ingegnere capo del Comune di Como, ritiene «corretto introdurre per i bus turistici oltre al biglietto del parcheggio anche un ticket per l’ingresso, utile per avere maggiori risorse da destinare ai servizi oltre a dare una sorta di “distintivo di città d’arte”. Questo a maggior ragione se si pensa a hub dei musei, come sta progettando il Comune». Ma anche l'urbanista si dice contrario al ticket per limitare gli spostamenti delle persone. «Al di là che a Como passano per andare dappertutto e nessuno rimane solo nel capoluogo, lo vedrei come una limitazione della libertà di poter vivere delle bellezze delle nostre zone». Piuttosto, il problema restano, come detto, i parcheggi.
Insomma, con la stagione turistica già avviata, l'idea è stata lanciata. Ma non sembra (per ora) attirare consensi.